Roma, 9 novembre 2024 - Carlos Mazón sempre più nel mirino delle proteste. Decine di migliaia di persone sono scese in piazza oggi a Valencia per protestare contro la cattiva gestione della tragedia del 29 ottobre. Il governatore della Comunità Valenziana era già sotto accusa per aver perso molto tempo nel diffondere le allerte, tanto che in un video lo si vedeva minimizzare l'impatto della Dana, e ancor prima, quando dopo il suo insediamento chiuse l'Unità valenciana di emergenza, l'ente incaricato di fornire una risposta rapida e coordinata in caso di gravi eventi atmosferici e meteorologici.
Mazón a pranzo mentre Dana impazzava
Ad accentuare le presunte mancanze del governatore oggi la notizia che Mazón, in piena emergenza alluvione, ha partecipato a un pranzo di lavoro con la giornalista Maribel Vilaplana. L'incontro, durato dalle 15 alle 18, era per discutere la direzione della radiotelevisione pubblica, ma intanto fuori si scatenava l'inferno. Una notizia che ha dato nuovo impulso alle polemiche sul ritardo nella comunicazione delle allerte e nella mobilitazione delle risorse necessarie per affrontare l'emergenza. Infatti Mazón avrebbe iniziato a riceverle solo dopo il pranzo, quando l'allerta era già massima.
Scarpe sporche di fango davanti sede governo
Oggi pacificamente un'onda di decine di migliaia di persone è scesa in piazza a Valencia per chiedere le dimissioni del governatore della Comunità Valenziana. Decine di cartelli accusano senza mezzi termini Mazón, del Partito Popolare (alleato con l'estrema destra di Vox), di essere il responsabile delle mancanze nei soccorsi e nelle comunicazioni. La marcia era iniziata per decisione degli organizzatori in maniera silenziosa, ma poco dopo si udivano solo cori contro Mazón. I manifestanti hanno lasciato decine di paia di scarpe sporche di fango davanti alla sede del governo della Regione. Nonostante le critiche, Mazón ha dichiarato che durante il pranzo era costantemente informato e ha negato di aver preso parte a un evento non istituzionale.
Felipe VI martedì torna a Valencia
Anche se qualcuno, già identificato dalla polizia spagnola, lo aveva bersagliato con il fango, re Felipe VI non era indietreggiato e assieme alla regina Letizia Ortiz aveva comunque ascoltato la gente colpita dalla tragedia, un atteggiamento che è stato apprezzato dagli spagnoli al re (Il sovrano non poi condannato la protesta parlando di comprendere, ndr). Così Felipe VI martedì tornerà in visita alla regione di Valencia per visionare di persona l'avanzamento delle operazioni di soccorso e recupero.
Sale il bilancio delle vittime
Intanto continua a crescere il bilancio delle vittime di Dana: quelle confermate ora sono 223, mentre i dispersi sono 78, ha reso noto il ministro dei Trasporti di Madrid, Oscar Puente, in un post su X. Specificando: 215 persone sono morte a Valencia, sette in Castilla-La Mancha e una in Andalusia. Inoltre 48 vittime ancora non sono state identificate.