Roma, 2 novembre 2024 – Settemila angeli del fango provenienti da tutta la Spagna si sono presentato questa mattina a Valencia per rimettere in piedi la città. Ci sono intere famiglie tra i volontari che, da stamattina alle 7, stanno spalando il fango e portando generi di prima necessità alle migliaia di famiglie rimaste senza acqua potabile per l’alluvione senza precedenti che ha colpito la città e le zone limitrofe.
L’ultimo bilancio parla di 207 morti, molte delle vittime sono rimaste intrappolate nelle auto sotto un tunnel. La catastrofe è immortalata dalle foto degli obitori improvvisati nei parcheggi, in cui i medici stanno eseguendo le autopsie. Oggi il pilota spagnolo Marc Marquez, secondo posto al MotoGp 2024, ricordato il dolore dei suoi connazionali: “Questo podio lo dedico alla comunità valenciana che si trova in una situazione tragica”.
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L'ultimo bilancio delle eccezionali inondazioni che hanno investito la Spagna comunicato questa mattina dal primo ministro Pedro Sanchez parla di almeno 211 vittime. La regione di Valencia è la più colpita. Altre due persone sono morte in Castiglia-la-Mancia e una terza in Andalusia. Ma questo bilancio potrebbe aggravarsi ulteriormente, poiché molte persone scomparse sono ancora ricercate, in particolare tra le carcasse delle auto ribaltate dalla furia delle acque, che ingombrano i parcheggi e le strade. Sanchez, che questa mattina ha presieduto una riunione del comitato di crisi dal Palazzo della Moncloa, residenza ufficiale del capo del governo, ha annunciato l'invio di altri 10.000 soldati e agenti di polizia. Si aggiungeranno ai 2.500 effettivi già dispiegati nella regione di Valencia.
Il presidente della Generalitat di Valencia (il governatore della Regione), Carlos Mazón, ha assicurato che non esiste un numero ufficiale di dispersi nelle inondazioni causate dalla Dana e ha approfittato di una domanda al riguardo per chiedere alle persone che hanno denunciato una scomparsa di segnalare anche qualora vi siano successivamente contatti con la persona indicata come dispersa. Lo scrive El Pais. In alcune dichiarazioni ad Antena 3 - si legge ancora - Mazon ha affermato di aver visto oggi "varie informazioni sul numero delle persone scomparse" e di "rifiutarsi moralmente di perdere un solo minuto per smentire le bufale, perché il tempo che abbiamo è molto prezioso per continuare a lavorare".
Migliaia di volontari arrivano nelle zone allagate di Paiporta e Valencia, in Spagna, per aiutare a rimuovere i detriti e pompare acqua dalle strade e dalle case, mentre il bilancio delle vittime è salito a 211 e sono sempre più vane le speranze di trovare sopravvissuti dopo le catastrofiche alluvioni provocate da Dana. "È traumatico, la parola è traumatico. Ho visto gente morire in macchina, i pali della luce cadere nell'acqua, l'acqua fino alle ascelle, non potevamo muoverci, la gente ci dice: c'è luce nell'acqua! Non abbiamo potuto fare nulla. Sopravvivere, sopravvivere", racconta ad Afp Cristian Pastrana, tatuatore e residente di Paiporta.
Nella piccola città spagnola di Chiva, a ovest di Valencia, la distruzione lasciata dall'alluvione è ancora ben visibile. I servizi di emergenza lavorano per ripristinare la città mentre i volontari cercano di aiutare in ogni modo possibile.
"Ci sono feriti, ci sono ancora persone intrappolate che dobbiamo cercare di salvare. I servizi di emergenza stanno aiutando ma è vero che noi vogliamo andare ad aiutare e lì aiutiamo tanto, perché ci vogliono le mani, ma l'emergenza i servizi fanno fatica ad entrare: soprattutto le ambulanze che rimangono imbottigliate nel traffico, soprattutto le auto", spiega Lucia Lopez, studentessa in Medicina. "Ci sono tanti contagi perché si sono fatti dei tagli ma alcuni sono rimasti quattro giorni con le gambe nel fango, infetti, si vede... non so se lo sapete ma c'è un batterio che si chiama Pseudomona e quando una ferita si infetta, è molto molto grande, sembra tutto verde e poi la vedi ed è un po' scioccante, inoltre ci sono molte ferite che avrebbero dovuto essere suturate, ma ovviamente sei lì da quattro giorni, i bordi non si uniscono più...", aggiunge la studentessa in medicina.
"Il bilancio delle vittime della catastrofe", che ha colpito la regione di Valencia "è salito a 211". Lo ha detto il premier Pedro Sanchez in un discorso alla tv.
Il ministro dell'Interno ha appena diffuso l'ultimo bollettino aggiornato con i morti dell'alluvione. Il bilancio conta altre due vittime che portano il drammatico totale 207. Attesa a breve una dichiarazione istituzionale del premier spagnolo Pedro Sanchez dal Palazzo della Moncloa, dove presiede il comitato di crisi
Erano stati convocati dal governo regionale alle 7 del mattino alla 'Ciudad de las Artes di Valencia', dove la protezione civile coordina l'intervento dei soccorsi nelle zone colpite dalla catastrofe, ma a quell'ora erano già in centinaia in fila, un'ora dopo sono divenuti migliaia. Sono i volontari di ogni età accorsi dall'intera regione e da molte parti della Spagna, divisi in interminabili file, in disciplinata attesa di passare all'interno del complesso dove i responsabili dell'organizzazione distribuiscono magliette per l'identificazione, mascherine, guanti, pale, spazzoloni e secchi a chi non ne è munito, per poi dividerli in squadre di 50 persone.
Le brigate, coordinate da un membro della Protezione Civile, sono poi trasferite ai municipi da martedì in ginocchio per la Dana più letale del secolo, come Sadavi, Alfafar o Catarroja e che ha finora provocato almeno 202 morti accertati. Portano taniche d'acqua e borse di viveri da distribuire alle popolazioni colpite. I 50 autobus previsti dalla Regione risultano subito insufficienti per la marea di solidarietà accorsa a prestare aiuto. "Si tratta di coordinare gli aiuti per non intralciare i lavori di squadre di emergenza, esercito e protezione civile", spiega Miguel Salvador, responsabile del coordinamento dell'amministrazione regionale.
In fila intere famiglie, con genitori e figli, come Luz Maria, 16 anni, assieme al papà Alfonso, di 52. Ma anche pensionati, professionisti come Cristina Sanz, un medico di 34 anni, che anche ieri con un gruppo di colleghi aveva scavato nel fango ad Alfafar: "É importante un minimo di coordinamento, altrimenti rischiamo di alimentare il caos", dice. In processione almeno sei o settemila angeli del fango, stimano i coordinatori. Provengono da varie regioni di Spagna, ma ci sono anche turisti, come Ingrid e Mark, una coppia di tedeschi, che non hanno voluto rinunciare a dare il proprio contributo. "Abbiamo visto le immagini di sofferenza della popolazione e non possiamo restare con le mani in mano", spiegano.
La Generalitat valenziana ha limitato da oggi alla mezzanotte di domani la circolazione nei comuni della cintura sud colpiti dalla catastrofe, per evitare il collasso del traffico e consentire il passaggio dei mezzi di emergenza e dell'esercito. Da stamattina, su richiesta del governatore di Valencia Carlos Mazon, altri 1.000 militari si sono uniti ai 2.000 impegnati da ieri a scavare nel fango per rimuovere le montagne di veicoli e detriti che bloccano interi quartieri e nelle ricerche dei dispersi. Il ministero dell'Interno ha mobilitato oltre 4.470 agenti di polizia e guardia civile. I militari con i mezzi pesanti dell'Unità di emergenze dell'esercito (Ume) hanno proseguito nella notte i lavori per drenare l'acqua che invade centinaia di garage, alla ricerca di eventuali vittime o dispersi.
"Ho ottenuto questo secondo posto lavorando duro. Se non prendi le chance che ti si presentano non puoi fare niente. Ieri il feeling non era al massimo, oggi avevo un passo in più. Il set-up è ok, sono felicissimo perché questo podio lo dedico alla comunità valenciana che si trova in una situazione tragica". Lo ha affermato Marc Marquez (Ducati Gresini) secondo alla fine della Sprint del GP di Sepang.
File infinite di veicoli accatastati lungo le strade, invase da fango e macerie. Sono le devastanti immagini delle ultime ore Valencia, la città dell’Andalusia colpita da un’alluvione senza precedenti. Il bilancio è di oltre duecento morti, molte delle vittime sono rimaste intrappolare nelle auto sotto un tunnel.