Roma, 2 novembre 2024 – Un parcheggio sotterraneo trasformato in trappola mortale: “Il parcheggio del centro commerciale Bonaire, nei pressi della città di Aldaya, è un cimitero” hanno dichiarato alcuni soccorritori. Settemila angeli del fango provenienti da tutta la Spagna si sono presentato a Valencia per rimettere in piedi la città. Ci sono intere famiglie tra i volontari che, da stamattina alle 7, stanno spalando il fango e portando generi di prima necessità alle migliaia di famiglie rimaste senza acqua potabile per l’alluvione senza precedenti che ha colpito la città e le zone limitrofe.
L’ultimo bilancio parla di 213 morti, molte delle vittime sono rimaste intrappolate nelle auto sotto un tunnel. La catastrofe è immortalata dalle foto degli obitori improvvisati nei parcheggi, in cui i medici stanno eseguendo le autopsie. Il pilota spagnolo Marc Marquez, giunto secondo nella Sprint della MotoGp in Malesia, ha ricordato il dolore dei suoi connazionali: “Questo podio lo dedico alla comunità valenciana che si trova in una situazione tragica”.
Ultime notizie in diretta
Secondo l'ultimo bilancio dei servizi di emergenza diffuso questa sera, 213 persone sono morte a causa delle piogge torrenziali cadute nella notte tra martedì e mercoledì nel sud-est della Spagna. Di queste, 210 persone sono morte nella regione di Valencia, due in Castiglia-la-Mancia e uno in Andalusia. Nei giorni scorsi le autorità hanno avvertito che il bilancio potrebbe aumentare, mentre le auto rimaste bloccate nei tunnel e nei parcheggi sotterranei delle zone più colpite vengono esaminate metodicamente.
"Stiamo attraversando il momento peggiore della nostra storia. Un momento di una dimensione che nessuno poteva immaginare". A dirlo il presidente della Comunità Valenciana, Carlos Mazón, al centro delle polemiche per l'allarme scattato con estremo ritardo. Facendo il punto sulla situazione, Mazón ha annunciato la creazione di cinque gruppi di risposta immediata per alleviare le conseguenze dei danni delle inondazioni a Valencia. A tal fine, ha chiesto al governo di incorporare sette ministri in queste squadre.
Diciannove volontari che stavano cercando di ripulire un garage dal fango dopo l'inondazione dei giorni scorsi sono rimasti intossicati e due di loro sono ricoverati in gravi condizioni. Come ha spiegato una fonte della Guardia Civil, nel pomeriggio di oggi le persone impegnate nei lavori di pulizia del garage che si trova nella cittadina di Chiva della regione di Valencia hanno mostrato sintomi di intossicazione da monossido di carbonio, probabilmente a causa del cattivo funzionamenteo dell'impianto di aerazione, danneggiato dall'acqua. danno. Fonti della Guardia Civile hanno informato l'EFE che il fatto e' avvenuto intorno alle 14,30 in un garage situato in via Ramo'n y Cajal del paese, apparentemente a causa della cattiva combustione nel motore della pompa di scarico. Alcune delle persone colpite hanno dovuto essere curate presso il centro sanitario di Chiva. I servizi sanitari hanno mobilitato due unita' SAMU, due unita' SVB e un elicottero medico, oltre alle e'quipe mediche di assistenza primaria del comune.
Hansi Flick allenatore del Barcellona dice: "Non ha alcun senso giocare questo fine settimana. Ciò che sta succedendo da una parte è durissimo per il numero di vittime, dall`altro è emozionante per le migliaia di persone che sono scese in strada ad aiutare, chi con un badile, chi senza niente, una cosa che dice un mondo di bene di questo Paese. A noi dicono di andare avanti e lo facciamo, ma è molto triste". La Liga si è difesa adducendo motivi di solidarietà. Da giovedì gli organizzatori del campionato spagnolo hanno lanciato una massiccia campagna di raccolta fondi per le persone colpite dalla tragedia, e in Liga sono convinti che con gli stadi aperti e in molti casi pieni la campagna avrà molto più successo e i fondi da destinare alla Comunitat Valenciana saranno molto maggiori. In Liga si sono anche impegnati a ricostruire tutti i campi distrutti dalla pioggia e dal fango nella regione.
"Quel parcheggio è un cimitero". Sono le prime parole dei sommozzatori militari della Ume che sono riusciti a entrare nel parcheggio sotterraneo, totalmente allagato, dell'enorme centro commerciale Bonaire, nei pressi della città di Aldaya. Nel momento dell'inondazione, martedì pomeriggio, i negozi di abbigliamento, i ristoranti e i cinema erano aperti e in zona c'erano centinaia di persone. Anche qui il livello dell'acqua è salito fino a tre metri, e il parking, con 5.700 posti disponibili, è diventato una vera trappola mortale. Secondo fonti dei soccorsi, citate dal giornale eldiario.es, le vittime possono essere "incalcolabili".
"Ci sarà il tempo di guardare indietro e appurare le responsabilità, come è avvenuto dopo la pandemia di Covid 19. Ma ora è necessario orientare gli sforzi al colossale compito che abbiamo davanti, mantenere il nostro Paese unito nell'avversità e nella solidarietà". E' l'appello lanciato dal premier spagnolo Pedro Sanchez dal Palazzo della Moncloa nella gravissima crisi provocata dall'alluvione che ha causato finora 211 morti e un numero indefinito di dispersi. "In questo momento centinaia di persone stanno cercando i loro familiari dispersi e decine di famiglie stanno piangendo i loro cari defunti. A tutti loro va il nostro profondo affetto", ha detto Sanchez che, come all'inizio della crisi, ha assicurato che "il governo spagnolo mobiliterà tutte le risorse necessarie per tutto il tempo che ci vorrà per superare questa tragica situazione"
"Il Consiglio dei ministri approverà la dichiarazione di zona gravemente colpita per le aree della Regione di Valencia, Castiglia La Mancia, Andalusia e Catalogna che si sono viste più colpite" dalle piogge torrenziali e "nominerà una commissione interministeriale per la ricostruzione e il rilancio economico . Il ministero delle Finanze autorizzerà il governo della Comunità autonoma di Valencia a effettuare tutte le spese urgenti necessarie". Lo ha annunciato il premier Pedro Sanchez nell'indicare le priorità per far fronte alla catastrofe che ha anche detto che saranno istituiti 100 posti di lavoro amministrativi alla Delegazione dello Stato a Valencia, la prefettura regionale, per rendere più rapidi gli iter per imprese, autonomi e famiglie per ricevere aiuti statali. Sanchez ha informato di essere "in contatto con la Commissione Europea", che ha messo a disposizione "il Fondo europeo di solidarietà e altre risorse di aiuti comunitari" e ha ringraziato per "i messaggi di solidarietà ricevuti da tutte le autorità estere".
La Camera di Commercio di Valencia stima che circa 4.500 imprese della provincia abbiano subito danni e che circa 1.800 di queste attività potrebbero essere state distrutte dai danni provocati dalle inondazioni. I comuni colpiti, secondo lo stesso rapporto, contano una popolazione di 845.371 abitanti, pari al 31,8% della popolazione della provincia di Valencia.
Una donna è stata ritrovata viva ed è stata salvata dopo aver trascorso tre giorni intrappolata in un'auto abbandonata in fondo a un sottopassaggio a Benetússer, uno dei centri più colpiti dalle inondazioni nei dintorni di Valencia.
L'ultimo bilancio delle eccezionali inondazioni che hanno investito la Spagna comunicato questa mattina dal primo ministro Pedro Sanchez parla di almeno 211 vittime. La regione di Valencia è la più colpita. Altre due persone sono morte in Castiglia-la-Mancia e una terza in Andalusia. Ma questo bilancio potrebbe aggravarsi ulteriormente, poiché molte persone scomparse sono ancora ricercate, in particolare tra le carcasse delle auto ribaltate dalla furia delle acque, che ingombrano i parcheggi e le strade. Sanchez, che questa mattina ha presieduto una riunione del comitato di crisi dal Palazzo della Moncloa, residenza ufficiale del capo del governo, ha annunciato l'invio di altri 10.000 soldati e agenti di polizia. Si aggiungeranno ai 2.500 effettivi già dispiegati nella regione di Valencia.
Il presidente della Generalitat di Valencia (il governatore della Regione), Carlos Mazón, ha assicurato che non esiste un numero ufficiale di dispersi nelle inondazioni causate dalla Dana e ha approfittato di una domanda al riguardo per chiedere alle persone che hanno denunciato una scomparsa di segnalare anche qualora vi siano successivamente contatti con la persona indicata come dispersa. Lo scrive El Pais. In alcune dichiarazioni ad Antena 3 - si legge ancora - Mazon ha affermato di aver visto oggi "varie informazioni sul numero delle persone scomparse" e di "rifiutarsi moralmente di perdere un solo minuto per smentire le bufale, perché il tempo che abbiamo è molto prezioso per continuare a lavorare".
Migliaia di volontari arrivano nelle zone allagate di Paiporta e Valencia, in Spagna, per aiutare a rimuovere i detriti e pompare acqua dalle strade e dalle case, mentre il bilancio delle vittime è salito a 211 e sono sempre più vane le speranze di trovare sopravvissuti dopo le catastrofiche alluvioni provocate da Dana. "È traumatico, la parola è traumatico. Ho visto gente morire in macchina, i pali della luce cadere nell'acqua, l'acqua fino alle ascelle, non potevamo muoverci, la gente ci dice: c'è luce nell'acqua! Non abbiamo potuto fare nulla. Sopravvivere, sopravvivere", racconta ad Afp Cristian Pastrana, tatuatore e residente di Paiporta.
Nella piccola città spagnola di Chiva, a ovest di Valencia, la distruzione lasciata dall'alluvione è ancora ben visibile. I servizi di emergenza lavorano per ripristinare la città mentre i volontari cercano di aiutare in ogni modo possibile.
"Ci sono feriti, ci sono ancora persone intrappolate che dobbiamo cercare di salvare. I servizi di emergenza stanno aiutando ma è vero che noi vogliamo andare ad aiutare e lì aiutiamo tanto, perché ci vogliono le mani, ma l'emergenza i servizi fanno fatica ad entrare: soprattutto le ambulanze che rimangono imbottigliate nel traffico, soprattutto le auto", spiega Lucia Lopez, studentessa in Medicina. "Ci sono tanti contagi perché si sono fatti dei tagli ma alcuni sono rimasti quattro giorni con le gambe nel fango, infetti, si vede... non so se lo sapete ma c'è un batterio che si chiama Pseudomona e quando una ferita si infetta, è molto molto grande, sembra tutto verde e poi la vedi ed è un po' scioccante, inoltre ci sono molte ferite che avrebbero dovuto essere suturate, ma ovviamente sei lì da quattro giorni, i bordi non si uniscono più...", aggiunge la studentessa in medicina.
"Il bilancio delle vittime della catastrofe", che ha colpito la regione di Valencia "è salito a 211". Lo ha detto il premier Pedro Sanchez in un discorso alla tv.
Il ministro dell'Interno ha appena diffuso l'ultimo bollettino aggiornato con i morti dell'alluvione. Il bilancio conta altre due vittime che portano il drammatico totale 207. Attesa a breve una dichiarazione istituzionale del premier spagnolo Pedro Sanchez dal Palazzo della Moncloa, dove presiede il comitato di crisi
Erano stati convocati dal governo regionale alle 7 del mattino alla 'Ciudad de las Artes di Valencia', dove la protezione civile coordina l'intervento dei soccorsi nelle zone colpite dalla catastrofe, ma a quell'ora erano già in centinaia in fila, un'ora dopo sono divenuti migliaia. Sono i volontari di ogni età accorsi dall'intera regione e da molte parti della Spagna, divisi in interminabili file, in disciplinata attesa di passare all'interno del complesso dove i responsabili dell'organizzazione distribuiscono magliette per l'identificazione, mascherine, guanti, pale, spazzoloni e secchi a chi non ne è munito, per poi dividerli in squadre di 50 persone.
Le brigate, coordinate da un membro della Protezione Civile, sono poi trasferite ai municipi da martedì in ginocchio per la Dana più letale del secolo, come Sadavi, Alfafar o Catarroja e che ha finora provocato almeno 202 morti accertati. Portano taniche d'acqua e borse di viveri da distribuire alle popolazioni colpite. I 50 autobus previsti dalla Regione risultano subito insufficienti per la marea di solidarietà accorsa a prestare aiuto. "Si tratta di coordinare gli aiuti per non intralciare i lavori di squadre di emergenza, esercito e protezione civile", spiega Miguel Salvador, responsabile del coordinamento dell'amministrazione regionale.
In fila intere famiglie, con genitori e figli, come Luz Maria, 16 anni, assieme al papà Alfonso, di 52. Ma anche pensionati, professionisti come Cristina Sanz, un medico di 34 anni, che anche ieri con un gruppo di colleghi aveva scavato nel fango ad Alfafar: "É importante un minimo di coordinamento, altrimenti rischiamo di alimentare il caos", dice. In processione almeno sei o settemila angeli del fango, stimano i coordinatori. Provengono da varie regioni di Spagna, ma ci sono anche turisti, come Ingrid e Mark, una coppia di tedeschi, che non hanno voluto rinunciare a dare il proprio contributo. "Abbiamo visto le immagini di sofferenza della popolazione e non possiamo restare con le mani in mano", spiegano.
La Generalitat valenziana ha limitato da oggi alla mezzanotte di domani la circolazione nei comuni della cintura sud colpiti dalla catastrofe, per evitare il collasso del traffico e consentire il passaggio dei mezzi di emergenza e dell'esercito. Da stamattina, su richiesta del governatore di Valencia Carlos Mazon, altri 1.000 militari si sono uniti ai 2.000 impegnati da ieri a scavare nel fango per rimuovere le montagne di veicoli e detriti che bloccano interi quartieri e nelle ricerche dei dispersi. Il ministero dell'Interno ha mobilitato oltre 4.470 agenti di polizia e guardia civile. I militari con i mezzi pesanti dell'Unità di emergenze dell'esercito (Ume) hanno proseguito nella notte i lavori per drenare l'acqua che invade centinaia di garage, alla ricerca di eventuali vittime o dispersi.
"Ho ottenuto questo secondo posto lavorando duro. Se non prendi le chance che ti si presentano non puoi fare niente. Ieri il feeling non era al massimo, oggi avevo un passo in più. Il set-up è ok, sono felicissimo perché questo podio lo dedico alla comunità valenciana che si trova in una situazione tragica". Lo ha affermato Marc Marquez (Ducati Gresini) secondo alla fine della Sprint del GP di Sepang.
File infinite di veicoli accatastati lungo le strade, invase da fango e macerie. Sono le devastanti immagini delle ultime ore Valencia, la città dell’Andalusia colpita da un’alluvione senza precedenti. Il bilancio è di oltre duecento morti, molte delle vittime sono rimaste intrappolare nelle auto sotto un tunnel.