Domenica 2 Marzo 2025
P. F. DE ROBERTIS
Esteri

Un’America mai vista, lo storico: “Non è più leader della libertà, ora conta solo la forza”

Teodori avverte: gli Stati Uniti sono molto diversi dal passato. Frattura epocale Usa-Ue. “E c’è già chi parla di un terzo mandato per il tycoon, forzando quello che dice la Costituzione”

Professor Massimo Teodori, lei di Americhe ne ha conosciute e studiate molte. Che America ha visto l’altra sera nello Studio Ovale?

"È un’America molto diversa dal passato, che – spiega lo storico – si contrappone in maniera sostanziale sia dal punto di vista delle prospettive internazionali sia da quelle interne alla migliore tradizione americana, quella grazie alla quale dal dopoguerra in poi gli Stati Uniti hanno esercitato la leadership del mondo libero”.

USA GEORGIA TRUMP PROTEST
Proteste in America contro l’amministrazione Trump

Il Piano Marshall.

"Mettendo a disposizione aiuti importanti l’America ha guidato il fronte della libertà negli ultimi 70 anni, ritrovandosi a combattere gli autoritarismi, prima nazismo e fascismo e poi il comunismo”.

In realtà l’idea che l’America dovesse concentrarsi maggiormente negli affari domestici e nel Pacifico era anche degli ultimi presidenti democratici.

"La storia degli ultimi vent’anni della politica estera statunitense in effetti è ondivaga, con minore o maggiore impegno verso l’estero, ma quella di Trump è una rottura senza precedenti”.

TEODORI
Massimo Teodori, 86 anni

Gli Usa hanno sempre sposato il multilateralismo.

"Questo è il primo punto da mettere a fuoco. Trump ha invece dichiarato che lui vuole distruggere tutte le istituzioni multilaterali, a iniziare dall’Onu per passare alla Nato. Lui concepisce le relazioni tra Stati solo come rapporti bilaterali. Poi c’è una nuova idea della forza".

In che senso?

"Finora gli Usa usavano la forza sempre insieme al diritto. Con Trump c’è la forza e basta. Non conta altro”.

Colpisce molto anche l’attacco all’Europa.

"È una frattura epocale. Non dimentichiamoci che i primi passi della Comunità europea furono ispirati proprio dagli americani, che chiesero espressamente agli europei di unirsi. Si dissero disponibili a fornire la metà dei mezzi per la ricostruzione a patto che l’altra metà fosse messa dagli Stati europei, che però avrebbero dovuto mettersi insieme”.

Ora Trump pare voler distruggere l’Unione europea.

"È un cambio nettissimo, un’inversione di rotta inimmaginabile. Che fa il paio con la Nato”.

Anche qui le parole sono state nette.

"Sì, marcia indietro totale. Perché un conto è chiedere agli Stati membri di alzare le spese del pil per gli armamenti, un altro è dire: ’Io ho messo i soldi e ora me li dovete restituire’”.

Trump è un businessman.

"Vede, nella storia dei rapporti tra gli Stati Uniti e il resto del mondo, Europa in particolare, i soldi hanno sempre avuto una parte importante, ma non erano l’unica cosa che contava. C’erano i valori, le culture in comune e molto altro. Tutto questo è stato spazzato via solo da ragionamenti legati ai fondi che l’America ha elargito e deve elargire”.

Questa nuova impostazione, potrà durare sul fronte interno americano? I cittadini statunitensi glielo consentiranno nel medio-lungo periodo?

"Lui ha vinto le elezioni, anche se con uno scarto non grandissimo, e quindi per il momento gode di un certo consenso. Esprime posizioni che per semplificare potremmo definire populiste, certamenti presenti in alcuni strati dell’America, specie al sud e al centro. Ma non è tutta l’America”.

Come mai ha vinto?

"I democratici hanno sbagliato tutto, ma proprio tutto, e poi Trump ha saputo usare a suo favore l’argomento immigrazione e le stupidaggini del woke. Credo che molto sia qui”.

Dentro i repubblicani c’è qualcuno che non seguirà la deriva trumpista?

"Credo che non tutti siano allineati con il presidente, certo è che il potere cementa molto”.

Tra un anno e mezzo ci sono le elezioni di midterm.

"In genere non sono favorevoli ai presidenti, staremo a vedere. Ma il rischio adesso è un altro”.

Quale?

"È iniziata una discussione pubblica sulla possibilità di un terzo mandato a Trump, facendo leva su alcune interpretazioni al limite della Costituzione. C’è addirittura chi dice che potrebbe ripresentarsi come presidente e poi far dimettere il presidente”.

Fantapolitica.

Meno di quello che si possa pensare. Trump ci ha abituati a tutto. Anche se sono fiducioso negli anticorpi democratici di una grande nazione come l’America".