Mercoledì 13 Novembre 2024
MARTA OTTAVIANI
Esteri

L’amicizia Roma-Washington: “Con i dazi rapporti più tesi”. L’ambasciatore: Trump divide l’Ue

Nelli Feroci: Musk è un rischio per la sovranità nazionale, non solo del nostro Paese. “Di fronte a Trump l’Europa dev’essere unita, per il governo Meloni non è una situazione facile”

Un intervento a gamba tesa negli affari interni di uno Stato sovrano. Una presidenza Usa che rischia di frammentare l’Europa e una convivenza che potrebbe essere meno idilliaca del previsto. Ferdinando Nelli Feroci, ambasciatore di lungo corso, spiega perché la nuova Amministrazione Trump potrebbe essere problematica sotto più aspetti.

Donald Trump e Joe Biden durante l'incontro alla Casa Bianca
Donald Trump e Joe Biden durante l'incontro alla Casa Bianca

Ambasciatore Nelli Feroci, Elon Musk sembra essere diventato un appassionato commentatore dei fatti italiani.

“Mi lasci dire che le parole del presidente della Repubblica sono state sacrosante. Sorprende che sia dovuta intervenire la prima carica dello Stato e che nessun membro del governo prima di Mattarella, almeno per quello che ho potuto registrare io, si sia espresso sull’esternazione di Musk. Si tratta di un intervento a gamba tesa che mette in discussione la sovranità nazionale di un Paese terzo. E immaginare che un signore, che per ora non ha nessun ruolo, se non quello di imprenditore molto vicino al presidente Usa eletto, possa darci lezioni di come funziona lo Stato di diritto è semplicemente, totalmente inaccettabile”.

La presidente Meloni e Musk sono in ottimi rapporti, magari spera anche di attirare qualche investimento nel nostro Paese.

“Sappiamo che la presidente ammira molto Elon Musk per la sua attività di imprenditore. Mi viene però da osservare che è curioso che le sfugga che un personaggio come Musk rappresenta un rischio molto serio per la sovranità nazionale non solo del nostro Paese, ma anche di Paesi alleati e amici. Un signore che interferisce in maniera così pesante, attraverso gli strumenti di cui dispone, che hanno una potenza infinita, dovrebbe essere percepito come un rischio, più che come una opportunità. E poi c’è da dire un’altra cosa”.

Quale?

“Premesso che è sempre molto difficile fare previsioni quando si ha a che fare con Trump o Musk, per ora sembra che l’idillio sia totale. Ma va anche sottolineato che sono due personaggi troppo ingombrati, troppo straripanti perché l’idillio possa durare quattro anni. Per Musk si tratta soprattutto di presidiare il suo business. Molte delle sue attività ricevono importanti commesse governative. Sicuramente cercherà di intervenire per presidiare la sua posizione. Ma davvero non so quanto possa durare questa convivenza”.

Crede che il governo Meloni, in grazia anche delle relazioni dirette della presidente, possa fare da testa di ponte fra Trump e la Ue?

“Il governo italiano e Giorgia Meloni, anche grazie a convergenze politiche con il movimento ’Maga’, potrebbe avere un ruolo di questo tipo. Ma in concreto sarà difficile. Uno dei maggiori rischi che corre l’Unione Europea e l’Europa in generale come conseguenza dell’arrivo di Trump è quello di una ancor maggiore frammentazione. Occorre dunque cercare una linea comune fra i Paesi dell’Unione e sarà un’operazione difficile e delicata. Alcuni Paesi cercheranno di accreditarsi alla Casa Bianca come l’alleato europeo più affidabile. Non è difficile individuarli. Però poi occorre essere credibili ed efficaci nei confronti di un presidente che vorrei quasi definire onnipotente e che controlla il Congresso, la Corte Suprema e fra poco anche tutte le agenzie federali, la Ue deve essere unita e solidale”.

Si riferisce anche alle sanzioni che Trump probabilmente applicherà alle merci europee?

“Certo. Come noto, le risposte alle misure restrittive di politica commerciale sono una competenza dell’Unione Europea, quindi bisognerà operare attraverso di essa per definire una reazione che sia il più possibile una reazione comune. Bisognerà vedere su quali merci Trump applicherà i dazi e se e in quale misura colpiranno le esportazioni italiane. Per il governo non sarà una situazione facile da gestire”.