Mercoledì 19 Febbraio 2025
REDAZIONE ESTERI

Dal “lavoro da finire” in Iran, alle “porte dell’inferno” a Gaza: le minacce di Usa e Israele (mentre preparano le super bombe)

Il primo ministro Benyamin Netanyahu e il segretario di Stato americano Marco Rubio in conferenza stampa a Gerusalemme: “Teheran non avrà mai il nucleare”. Occhi puntati anche su Siria e Libano

Tel Aviv, 16 febbraio 2025 - L’asse Usa-Israele lancia minaccia all’Iran e ai suo ‘amici'. Mentre arriva a Tel Aviv un carico di bombe "pesanti" di fabbricazione americane: si tratta delle MK-84, da 900 kg, recentemente autorizzate dall'amministrazione del presidente Donald Trump. Secondo il ministero, dall'inizio della guerra nell'ottobre 2023, oltre 76.000 tonnellate di equipaggiamento militare sono arrivate in Israele tramite 678 aerei da trasporto e 129 navi, la maggior parte provenienti dagli Stati Uniti.

Al lavoro da finire in Iran

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump "è il più grande amico che Israele abbia mai avuto alla Casa Bianca", ha detto il primo ministro Benyamin Netanyahu al segretario di Stato americano Marco Rubio in conferenza stampa a Gerusalemme. "Israele e America sono spalla a spalla nel contrastare la minaccia dell'Iran. Siamo d'accordo che agli ayatollah non deve essere permesso di avere armi nucleari. Siamo anche d'accordo che l'aggressione dell'Iran nella regione deve essere ritirata". Con il sostegno di Trump, ha affermato Netanyahu, "possiamo e vogliamo portare a termine il lavoro".

Il segretario di Stato Marco Rubio e il premier israeliano Benjamin Netanyahu (Ansa)
Il segretario di Stato Marco Rubio e il premier israeliano Benjamin Netanyahu (Ansa)

Mai il nucleare a Teheran

La Repubblica Islamica - ha detto Rubio - "è la più grande fonte di instabilità nella regione, è dietro a ogni gruppo terroristico, dietro a ogni atto di violenza, dietro a ogni attività destabilizzante, dietro a tutto ciò che minaccia la pace e la stabilità per milioni di persone che vivono in questa regione". "E per Iran - ha puntualizzato - intendo gli ayatollah". E ha aggiunto: “Non potrà mai esserci un Iran nucleare, un Iran nucleare che possa ritenersi immune da pressioni e azione. Non potrà mai accadere".

Le porte dell’inferno

Capitolo Hamas. “Va eliminato, non può continuare come forza militare o di governo", ha detto Rubio. E Netanyahu ha dichiarato: "A differenza di alcuni report, il presidente Trump e io lavoriamo in piena collaborazione e coordinamento. Abbiamo una strategia comune e non sempre è possibile condividerla con il pubblico, incluso quando si apriranno le porte dell'inferno. E si apriranno se tutti i nostri ostaggi non torneranno, fino all'ultimo di loro".

Siria e Libano

Occhi anche su Siria e Libano. Rubio anche in questo caso non usa mezzi termini: "Abbiamo parlato di quanto sia importante la caduta di Assad in Siria. Se sostituisce una forza armata con un'altra, non è uno sviluppo positivo. In Libano, l'obiettivo è disarmare Hezbollah".