Roma, 3 luglio 2024 – L’uragano Beryl, dopo aver lasciato sulla sua strada almeno 7 vittime e ingenti danni nel sud-est dei Caraibi, colpirà nella giornata di oggi la Giamaica e le Isole Cayman. I principali aeroporti giamaicani sono stati chiusi e Andrew Holness, primo ministro giamaicano, ha invitato “tutti i giamaicani a fare scorta di cibo, batterie, candele e acqua” e a riporre i loro “documenti essenziali in un luogo sicuro”. L’allarme è stato emesso anche nelle Isole Cayman, che Beryl dovrebbe raggiungere tra oggi e domani. Dovrebbe poi arrivare ad Haiti e infine, indebolito, sulla penisola dello Yucatan, in Messico.
Le vittime
Le morti causate dal ciclone sono state registrate in Venezuela, dove hanno perso la vita tre persone, e nei Caraibi, a Grenada e a Saint Vincent e Grenadine, dove le vittime sono state almeno quattro. Cinque le persone scomparse a seguito del suo passaggio. In Venezuela è rimasta ferita la vicepresidente Delcy Rodriguez, colpita a seguito della caduta di un albero mentre stava prestando servizio nel comune di Cumanacoa.
Il potenziale distruttivo
Beryl è sceso ieri a categoria 4, dopo aver raggiunto lunedì la categoria 5 – la più forte – con venti superiori a 252 km orari. Si tratta del primo uragano di questa portata mai registrato dai servizi meteorologici americani.
Il National Hurricane Center degli Stati Uniti ha avvisato che oggi sono attesi “venti devastanti, mareggiate potenzialmente fatali e onde distruttive”. I venti che accompagnano Beryl al momento soffiano a 250 km/h. Secondo il direttore dell’NHC, Michael Brennan, “Beryl ha iniziato a indebolirsi”, sebbene rimanga “estremamente pericoloso”. L’uragano potrebbe colpire la Giamaica con categoria 3 o 4, causando “considerevoli danni dovuti al vento, in particolare alle case, ai tetti, agli alberi e alle linee elettriche”, ha concluso Brennan.
La stagione degli uragani
Beryl è il primo uragano della stagione nell’Atlantico e la presenza di un fenomeno climatico di questa portata è estremamente raro all’inizio della stagione degli uragani, che va da giugno a novembre. L’Osservatorio meteorologico americano ha previsto per quest’anno una stagione straordinaria, con la possibilità che si verifichino fino a 7 grandi uragani, di categoria 3 o superiore. Le cause sarebbero legate al fenomeno meteorologico de La Nina e all’innalzamento delle temperature delle acque superficiali.