
I frammenti ossei rinvenuti durante gli scavi
Roma, 13 marzo 2025 – Una scoperta inedita per il mondo dell’archeologia: alcuni frammenti ossei appartenenti al più antico volto umano dell’Europa occidentale sono stati rinvenuti in una grotta in Spagna. Potrebbe essere un punto di svolta decisivo per la storia dell’evoluzione umana.
L’origine dei frammenti ossei
Gli scavi a Sima del Elefante, letteralmente la ‘Fossa dell’Elefante’, vicino alla città di Burgos, hanno portato alla luce dei frammenti ossei che sarebbero riconducibili alla guancia sinistra e alla mascella superiore di un individuo umano adulto. Si stima che possa aver vissuto nella penisola iberica tra 1,1 e 1,4 milioni di anni fa, ma gli esperti sono incerti sulla sua specie di appartenenza.
“Questo è un altro passo verso una comprensione più ampia dei primi europei”, ha commentato il dottor José María Bermúdez de Castro, co-direttore del progetto Atapuerca, che si occupa degli scavi nel sito.
“Ora sappiamo che questa specie aveva un aspetto che ricorda gli esemplari di Homo erectus. Tuttavia, i resti del sito presentano un mix particolare di caratteristiche. Dovrebbero essere trovati altri fossili per poter arrivare a una conclusione più solida sull’identità di questa specie”.
Anche il team in prima linea durante gli scavi ha avanzato la tesi dell’Homo affinis erectus, essendo i resti presumibilmente ancora più primitivi rispetto a quelli dell’Homo antecessor. Una specie ancora da identificare e che sembra differire, per alcune specificità, da quelle precedentemente rinvenute nella zona.
È Chris Stringer, un responsabile della ricerca sull’evoluzione umana presso il museo di storia naturale di Londra, ad aver dato una possibile spiegazione al mistero della presenza di questi individui nella penisola iberica. Risale, infatti, al 2023 la sua scoperta di un periodo di raffreddamento avvenuto circa 1,1 milioni di anni fa che potrebbe aver spinto i primi esseri umani fuori dall’Europa occidentale, spiegando così la diversa popolazione trovata nella grotta.
Gli scavi a Sima del Elefante
Gli scavi nella grotta spagnola non solo hanno permesso il ritrovamento di fossili dal valore inestimabile, ma anche una vera e propria ricostruzione dell’ecosistema dell’epoca. Gli esperti disegnano uno scenario dai boschi lussureggianti con querce, pini e nocciole in abbondanza. Ma anche la fauna locale sarebbe stata altrettanto fiorente: ippopotami, bisonti, cervi abitavano e davano vita alla penisola iberica più di un milione di anni fa. Inoltre, sono stati rinvenuti anche strumenti fatti in quarzo e selce, oltre a un mucchio di ossa di animale con segni di taglio della macellazione.