Mercoledì 13 Novembre 2024

Proteste pro Gaza, cosa sta succedendo nelle università americane. Lapid: “E’ antisemitismo”

Oltre 150 arresti alla NYU: i video. Manifestazioni studentesche da Yale a Berkeley, caos e scontri. Alla Columbia, epicentro delle tensioni, le lezioni in presenza sono state sospese. Tanti i professori schierati con i ragazzi

New York, 23 aprile 2024 – Sale la tensione nelle università americane dove gruppi di studenti stanno protestando contro la guerra di Israele a Gaza. Le manifestazioni sono iniziate già la scorsa settimana alla prestigiosa Columbia University, ateneo di New York, dove è stato allestito un “accampamento di solidarietà”, iniziativa simbolica a favore degli sfollati palestinesi. Ai vertici della prestigiosa istituzione i ragazzi chiedono di tagliare i legami economici con Israele. Istanze che vengono bollate come “antisemitismo” dal leader dell’opposizione di Tel Aviv Yair Lapid che su X scrive: “Ciò che sta accadendo nei campus universitari americani è imperdonabile”. Oltre a essere un segno di “antisemitismo” rappresenta secondo Lapid un “sostegno al terrorismo e ad Hamas che uccide le persone Lgbt e opprime le donne. L'amministrazione non può restare a guardare, deve intervenire”.

Manifestazione pro Gaza alla New York University, decine di studenti arrestati
Manifestazione pro Gaza alla New York University, decine di studenti arrestati

Scontri con la polizia e oltre 150 arresti alla NYU

Dalla Columbia le agitazioni hanno contagiato altri Campus, tra cui Yale nel Connecticut, Berkeley in California e il MIT di Boston. Ieri sera la protesta è degenerata in scontri alla New York University, con oltre 150 persone arrestate (studenti, docenti ma anche persone non collegate all’ateneo) nella notte italiana dalla polizia, intervenuta per evacuare una “zona liberata” anti-israeliana, allestita da un gruppo di studenti filopalestinesi.

Gli agenti, in tenuta antisommossa, hanno chiesto ai manifestanti di disperdersi, un ordine che è stato disatteso. La risposta in alcuni casi sarebbe stata violenta, con lancio di oggetti contro la polizia, come testimoniano i video diffusi via internet. Pugno duro delle forze dell’ordine: "Questo è un tipo di comportamento che stiamo vendendo in campus in tutto il Paese con individui che occupano uno spazio sfidando le regole dell'università  –  ha dichiarato Kaz Daughtry, vice capo della polizia di New York, sui social media  –  stati sicuri che la città di New York e la sua polizia sono pronte a reagire contro queste azioni proibite ed illegali". 

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Cosa è successo alla Columbia

Già la settimana scorsa, più di 100 manifestanti erano stati arrestati alla Columbia. Qui alcuni iscritti ebrei hanno denunciato antisemitismo e intimidazioni nei loro confronti. Il clima si è fatto incandescente tanto che ieri le lezioni sono state spostate online. In una lettera aperta, la preside dell'università Nemat Shafik ha chiesto agli studenti un “reset”.  "Negli ultimi giorni ci sono stati troppi esempi di comportamenti intimidatori e molesti nel nostro campus – ha detto –. Il linguaggio antisemita, come qualsiasi altro linguaggio utilizzato per ferire e spaventare le persone, è inaccettabile e verranno intraprese azioni appropriate.

Ieri sera è intervenuto anche il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. “Condanno le proteste antisemite” ha detto. Ma anche anche “coloro che non capiscono cosa sta succedendo ai palestinesi”. 

I docenti con gli studenti: “Chiamare la polizia una reazione esagerata”

Alla Columbia sono centinaia i docenti che stanno con i ragazzi e che si sono schierati contro la decisione di Shafik di chiamare la polizia. Bassam Khawaja, lettore della Facoltà di Diritto specializzato in diritti umani, si è detto "sconvolto dal fatto che la preside si sia rivolta immediatamente alla polizia. Non sembra che siano state adottate misure per cercare far scendere la tensione, era una protesta assolutamente pacifica, con un gruppo di studenti che avevano piazzato le tende nel centro del campus". Anche per Helen Benedic, docente di giornalismo presente al momento dello sgombro, quella dell’istituto è stata una “reazione esagerata”. I professori contestano anche il fatto che gli studenti arrestati siano stati sospesi.