Venerdì 14 Febbraio 2025
CARMINE PINTO*
Esteri

Un continente fragile e senza autorevolezza. Serve una svolta

La retorica ha ingannato l’Europa. Per la prima volta dal 1941, quando Churchill e Roosevelt si incontrarono per combattere Hitler,...

Donald Trump

Donald Trump

La retorica ha ingannato l’Europa. Per la prima volta dal 1941, quando Churchill e Roosevelt si incontrarono per combattere Hitler, una potenza americana ha iniziato a discutere il futuro dell’Europa senza gli stati europei. Trump ha chiamato Putin per negoziare la pace nel continente. I ministri degli esteri dell’Unione, con Inghilterra e Ucraina sono informati ma non coinvolti: hanno chiesto imbarazzati di partecipare in qualche modo. Un passaggio epocale. Gli USA, durante e dopo la Guerra fredda, avevano sempre riconosciuto una interlocuzione agli alleati, Trump invece no.

L’Europa è costretta a fare i conti con la realtà, con le ingannevoli retoriche su cui ha vissuto per decenni. Gli stati europei si erano associati con successo per il benessere del continente, sposando la retorica della pace inevitabile e del paradiso sociale, rinunciando alla politica di potenza e alla deterrenza armata. La guerra di Putin ha mostrato il contrario: il benessere è sempre connesso alla forza, intesa come unità politica, indipendenza energetica, dinamismo scientifico, potenza industriale, capacità militari. Ora l’Europa è senza un centro di potere strategico, priva di autorevolezza globale, fragile sul terreno militare, vuole l’aiuto e il riconoscimento degli americani, ma senza un governo potente; spera di difendere l’Ucraina, ma senza combattere. Le retoriche si sono dissolte. Non solo quella più alta, raffinata e moralmente potente: una Unione accettabile e prospera, senza rinunciare ai ruoli (e alle istituzioni) degli Stati; anche quelle più rozze e populiste, scarsamente contestate perché ritenuto poco incidenti: il pacifismo ideologico, l’antiamericanismo di maniera, soprattutto la narrazione permanente e demolitoria dell’Occidente e della sua storia. Putin come nemico imperiale, la Cina nella competizione economica globale, ora Trump dall’interno dello stesso Occidente, hanno svelato la fallacità devastate di queste retoriche. L’Europa necessita di una svolta nella logica politica, nella forza militari, nell’orgoglio dei valori liberali, ma è a Kiev, nella sfida per l’indipendenza ucraina, che si vedrà se questo è possibile.

* storico