Giovedì 21 Novembre 2024
ALDO BAQUIS
Esteri

Ultimatum a Hezbollah, Israele verso l’attacco. Farnesina agli italiani: chi può lasci il Libano

Netanyahu in visita sul Golan ferito: "Pronti a colpire". Ma viene contestato. Stop ai voli per Beirut. Blinken chiama il presidente Herzog: no escalation

Roma, 30 luglio 2024 – La reazione di Israele alla uccisione di 12 bambini drusi – massacrati sabato da un razzo sparato dagli Hezbollah dal Libano mentre giocavano in un campo di calcio – "sta per avvenire, e sarà dura": lo ha ribadito ieri Benyamin Netanyahu durante una visita di condoglianze nella cittadina drusa di Majdal Shams, sulle alture del Golan. "Non possiamo certo passare sotto silenzio un episodio del genere ha aggiunto". Ignorando alcune grida ostili giunte dalla folla (fra cui "Netanyahu assassino" ), il premier ha esortato i drusi a non perdere la speranza "di fronte alle aggressioni dell’Iran e degli Hezbollah. Israele – ha aggiunto, con un riferimento implicito ai drusi di Libano e Siria – resterà al vostro fianco qua, e in tutta la regione". Nelle stesse ore dal Libano giungevano aggiornamenti allarmanti.

Benjamin Netanyahu
Benjamin Netanyahu

Gli Hezbollah hanno fatto sapere di aver attivato le basi di lancio di missili ad alta precisione che coprono l’intero territorio nazionale di Israele. Hanno anche lanciato un drone, che è stato intercettato in volo, verso una piattaforma marina di Israele di gas naturale. Nell’aeroporto di Beirut si è creata una situazione caotica, con annullamenti di voli provenienti da diversi Paesi europei. Il ministro degli esteri Antonio Tajani ha detto che l’Italia segue con grande attenzione gli sviluppi in Libano "non soltanto per i nostri 1200 militari che addestrano le forze armate libanesi, ma anche per i 3000 italiani che si trovano in quel Paese. Invitiamo tutti – ha aggiunto – alla massima prudenza. Chi può rientrare, lo faccia". Il tutto mentre si moltiplicano le compagnie aeree europee che hanno cancellato i voli per Beirut. Nella notte di domenica il governo israeliano aveva tenuto una seduta-fiume per mettere a punto una reazione che da un lato colpisca gli Hezbollah in modo doloroso, ma che – nelle intenzioni di Israele – non inneschi un conflitto aperto.

Il governo ha poi incaricato Netanyahu ed il ministro della difesa Yoav Gallant a stabilire il tipo di operazione ed i suoi tempi. Uno dei ministri – il leader del partito Sionismo Religioso Bezalel Smotrich – ha affermato che l’obiettivo di Israele deve essere "la distruzione degli Hezbollah", accompagnata da una nuova occupazione militare di una ‘Fascia di sicurezza’ nel Libano del sud. "Le garanzie internazionali – ha aggiunto – si sono mostrate incapaci di garantire la sicurezza al nord di Israele". Ma di fronte al massimalismo dell’estrema destra ebraica, proprio l’esercito mostra un atteggiamento di cautela. I responsabili militari hanno fatto presente al governo che ritardi nelle forniture militari Usa hanno creato mancanze nelle riserve, specie con riguardo alle "bombe ad alta precisione della aviazione".

Hanno aggiunto che 10 mesi di guerra a Gaza hanno provocato una dose di stanchezza nelle unità regolari e fra i riservisti. L’esperienza maturata a Gaza con i tunnel militari di Hamas fa temere che anche un ingresso di forze di terra israeliane nel Libano sud sarebbe molto complesso. Proprio ieri il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha parlato con il presidente israeliano Isaac Herzog. Il capo della diplomazia Usa "ha espresso le sue condoglianze per le vittime del villaggio di Majdal Shams" e ha sottolineato l’importanza di prevenire qualsiasi escalation del conflitto in Medio Oriente.