Venerdì 22 Novembre 2024
LORENZO CASTELLANI
Esteri

Ue, la guida dei ruoli chiave. Il presidente del Consiglio potrebbe contare di più. Il risiko dei commissari

Le istituzioni comunitarie ormai sono sempre più presenti ed estese. Le trattative per trovare una soluzione che soddisfi tutti sono spesso lunghe

Roma, 18 giugno 2024 – Il grande gioco del potere europeo è iniziato. L’Unione ha subito importanti trasformazioni nell’ultima legislatura, basti pensare a programmi come il Next Generation EU, RepowerEU, SURE e a temi dirimenti per il futuro come l’immigrazione e la difesa. Le istituzioni europee sono più estese e presenti nella vita dei cittadini, esercitano una maggiore influenza sugli Stati nazionali. Ciò significa che le cariche di cui discuteranno nelle prossime settimane per la composizione della Commissione e del Consiglio Europeo avranno un valore maggiore anche rispetto a soli dieci anni fa.

IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE

La carica di maggior prestigio resta la presidenza della Commissione che coordina i lavori dei commissari e stabilisce il programma di legislatura, ha una investitura democratica poiché eletta dal Parlamento, esercita funzioni di politica estera in quanto partecipa ai G7 e ai G20, cura i rapporti con i capi di Stato e di governo dell’Unione Europea. È un ruolo decisivo per quanto riguarda le nuove iniziative e le politiche delle istituzioni europee.

Paolo Gentiloni
Paolo Gentiloni

I COMMISSARI

Ci sono poi dei commissari più rilevanti degli altri sulla base delle funzioni che gli Stati hanno nel tempo ceduto all’Unione Europea. Tra questi il commissario all’Economia, oggi l’uscente è Paolo Gentiloni, che influenza le regole di bilancio e trova la sintesi su accordi come il patto di stabilità; il commissario al Mercato interno, oggi Thierry Breton, che indirizza gli investimenti europei; il commissario alla Concorrenza, l’uscente è Vestager, che decide sull’apertura dei mercati e sui processi di fusione industriale; il commissario al Commercio, oggi c’è Dombrovskis, che marca le regole commerciali e i rapporti con i mercati non europei.

L’ALTO RAPPRESENTANTE DELLA POLITICA ESTERA

Infine, se guardiamo al livello di spesa, sono importanti il Commissario all’Agricoltura, quello per il green deal che ha segnato gran parte della nuova legislazione nell’ultima legislatura e invece per ragioni simboliche e politiche, visto che siamo in una fase di tensioni e guerre, l’Alto Rappresentante della Politica estera, dove l’uscente è lo spagnolo Borrell. I nuovi commissari dovranno rappresentare tutti i paesi dell’Ue e al tempo stesso rispecchiare anche i rapporti di forza tra gruppi politici europei. Ciò significa comporre un delicato equilibrio tra le preferenze dei capi di Stato e di Governo e quelle dei partiti politici europei. L’Italia, ad esempio, potrebbe proporre un candidato di Fratelli d’Italia che dovrà essere votato da una maggioranza quasi certamente composta da popolari, socialisti e liberali ma non dai conservatori. Per questo motivo le trattative sono spesso lunghe e serrate.

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO EUROPEO

C’è poi un altro incarico da assegnare, che è quello del presidente del Consiglio europeo, il cui uscente è il liberale belga Charles Michel. Un incarico formale, di gestione dell’agenda e di mediazione tra capi di Stato e di governo, ma che in questa fase di tensioni internazionali e trasformazioni politiche potrebbe assumere maggiore rilevanza. Ciò perché il Consiglio europeo potrebbe lavorare di più per fronteggiare emergenze come quelle della guerra o dell’immigrazione e perché il lavoro di cucitura per arrivare a decisioni congiunte rischia di essere complicato dalla polarizzazione in corso in Europa sul piano politico. Ecco allora che una figura di grande autorevolezza, come Mario Draghi o altri di quel livello internazionale, potrebbe non essere più una soluzione ipotetica ma divenire concreta.