Berlino, 16 marzo 2024 – Rapida stretta di mano, e niente tradizionale abbraccio tra Scholz e Macron a Berlino. Le differenze sulla guerra in Ucraina rimangono, e la Germania, contro i pregiudizi, resta pacifista e isolata in Europa. Il presidente francese ripete che è pronto a inviare truppe per difendere Kiev: se Putin dovesse vincere l´intera Europa sarà minacciata. Il Cancelliere non cambia idea: mai soldati tedeschi combatteranno in Ucraina, e rifiuta di inviare a Zelensky i missili Taurus in grado di colpire Mosca. Anche se in serata – al termine del trilaterale di Parigi – ha poi annunciato una coalizione degli alleati dell’Ucraina sulle armi a lungo raggio. "Scholz è un debole, e mette in pericolo gli alleati", denunciano i britannici.
All’incontro ha preso parte anche il premier polacco Donald Tusk. Il suo Paese è in prima linea, ma Tusk non si espone come Macron. Tuttavia, il suo ministro degli Esteri Radislav Sikorski ha dichiarato che "l’invio di un contingente polacco non è da escludere". La Polonia è più vicina alle posizioni francesi. La situazione è contraddittoria. Neanche il governo a Berlino è compatto dietro Scholz, ma i i tedeschi a grande maggioranza sono con lui: il 58 per cento condivide il no sui Taurus, meno del 25 è favorevole.
I tedeschi non dimenticano il sabotaggio del gasdotto del Baltico, compiuto, come è quasi certo, da ucraini e polacchi con l’aiuto dei britannici, giudicato un atto di guerra contro la Germania. L’opposizione cristiano-democratica ha chiesto un voto sui missili in Bundestag, e giovedì il Cancelliere ha ottenuto la maggioranza prevista, comunque un voto di sfiducia non avrebbe fatto cadere il governo (in Germania serve il voto di sfiducia costruttivo, cioè bisogna indicare una nuova possibile maggioranza). Ma una parte dei liberali, che fanno parte della coalizione, non condivide la posIzione di Scholz.
E i Verdi, tradizionalmente pacifisti, sono invece i più bellicosi. La ministra degli Esteri, Annalena Baerbock, critica apertamente Scholz. La rottura fra Verdi e i socialdemocratici è ormai netta, ma una crisi di governo, porterebbe a elezioni anticipate, favorendo l’Afd, il partito dell’estrema destra.
Le differenti posizioni sull´Ucraina sono dettate anche da problemi interni, come in Francia. Appena due anni fa, all’inizio della guerra, Macron dichiarò che non bisognava umiliare Putin, e che la Nato era un’alleanza in coma, oggi ha cambiato idea. Scholz non lo ha dichiarato apertamente, ma ha fatto giungere la sua opinione ai giornali: ritiene le dichiarazioni di Macron pericolose, l’invio di truppe francesi o di pesi della Nato potrebbe far scoppiare la terza guerra mondiale. E lo pensa anche il nostro ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Il Cancelliere spiega che l’impiego dei Taurus richiederebbe la presenza di tecnici tedeschi in Ucraina, e ciò coinvolgerebbe la Germania nel conflitto: "Noi appoggiamo Kiev, ma non siamo in guerra".
La collaborazione degli specialisti tedeschi non sarebbe necessaria, sostengono gli inglesi (e anche i generali tedeschi, secondo le intercettazioni pubblicate dai russi, in cui i militari spingevano per dare a Kiev i missili Taurus), ma in realtà Scholz non si fida degli ucraini: con le spalle al muro, potrebbero decidere di lanciare i Taurus sul Cremlino. Gran Bretagna e Francia hanno armi nucleari e, secondo il Cancelliere, Putin non oserebbe colpire i due Paesi. La sua Germania è più debole ed esposta.