Giovedì 21 Novembre 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Esteri

"Missili e truppe Nato verso Est. È un avviso: con noi non si scherza"

Il generale Del Vecchio: "Bene la rinuncia di Kiev all’Alleanza. Putin ha cambiato tutto: ora più spese militari"

"È cambiato tutto, in due settimane siamo tornati indietro di decenni. E la Nato è ancora la nostra garanzia che quanto capitato all’Ucraina non accadrà anche a noi o ai nostri alleati". Cosi il generale di divisione Mauro Del Vecchio, già comandante della missione Kfor in Macedonia e Kosovo, del Corpo d’armata di reazione rapida italiano della Nato, e delle forze Nato in Afghanistan nell’ambito dell’operazione Isaf.

Una donna viene evacuata da un condominio a Kiev,
Una donna viene evacuata da un condominio a Kiev,

Generale Del Vecchio, Stoltenberg dice: "Dobbiamo resettare la postura militare della Nato per far fronte a questa nuova situazione". Che significa?

"Abbiamo una situazione nel cuore dell’Europa che è estremamente pericolosa e che è scaturita dalle iniziative sconsiderate della Russia. La Nato si trova a dover rispondere alla nuova minaccia e lo farà sia spostando truppe sul fianco Est dell’Alleanza, sia aumentando gli stanziamenti militari per dare alle proprie forze un armamento adeguato in qualità e quantità. Lo spostamento per adesso riguarda un numero limitato di forze, ma nei prossimi mesi assisteremo ad un rischieramento più consistente. La Nato non fa che prendere atto della situazione. E lancia un messaggio chiaro: un attacco contro uno di noi sarà un attacco contro tutti".

Lo spostamento riguarderà anche forze strategiche, come testate nucleari tattic he?

"Penso e credo di no. Nessuno vuole provocare oltremodo Mosca, ed è giusto così. Verranno spostate truppe di terra, artiglieria, anche brigate corazzate, forse batterie di missili antimissile come i Patriot, oltre naturalmente a stormi di aerei da caccia. Verrà stesa una rete di protezione per far capire che non si scherza".

Stoltenberg ha anche detto che servono più investimenti nella difesa, una vecchia richiesta americana...

"È una vecchia richiesta, ma adesso è una questione d’urgenza a fronte di una minaccia chiara ed attuale. Ed è cruciale che un paese come la Germania, con la sua storia, abbia deciso di cambiare la propria politica e si sia impegnata a spendere il 2% del suo Pil per la difesa. L’Europa ha cozzato contro Putin ed è diventata grande...".

La Nato teme che i russi possano realizzare una operazione "sotto falsa bandiera" che giustifichi l’utilizzo di armi chimiche. Le pare credibile?

"Forse Stoltenberg ha informazioni di intelligence in questo senso. Da parte mia dico che l’impiego di armi chimiche e, peggio, nucleari tattiche, è una china che porta fatalmente all’escalation. Mi auguro che i russi ne siano consapevoli".

La Nato del futuro sarà quindi simile a quella del passato, con l’avversario di sempre?

"Questo dovremmo chiederlo a Putin. Allo stato, così è".

Cosa risponde a chi dice che la Nato ha provocato Putin allargandosi verso Est?

"La Nato si è allargata verso Est perché i paesi dell’ex patto di Varsavia, che si sentivano evidentemente ancora sotto minaccia da Mosca, lo hanno chiesto. Il fatto che Mosca si sentisse minacciata da questo allargamento non la giustifica minimamente di aver aggredito un paese indipendente".

È una buona notizia il fatto che Zelensky si sia convinto di non entrare nella Nato?

"È una ottima notizia per la de-escalation. La mia speranza è che questo possa agevolare la risoluzione di una crisi alla quale per ora non si vede via d’uscita".

Ma chi ha pensato a un ingresso dell’Ucraina nella Nato, mai formalizzato e comunque contrastato dai paesi europei, ha commesso un errore?

"Sarebbe stato un errore farlo. E infatti non è successo".

Qualcuno in Italia ha polemizzato per la circolare dello stato maggiore dell’Esercito che invita i comandi alla massima prontezza operativa vista la situazione internazionale...

"Mi pare una polemica surreale. Sarebbe stato grave sottostimare la delicatezza del momento e non approntare la difesa per una possibile minaccia. Guai se non fosse successo".