Roma, 29 novembre - Davanti alla decisa offensiva russa, coincisa con l'elezione di Donald Trump alla Casa Bianca, i vertici di Kiev traballano. Sui campi di battaglia del Donetsk l'esercito ucraino continua a retrocedere così il presidente Volodymyr Zelensky ha deciso di dare una scossa sostituendo il capo delle forze terrestri, Oleksandr Pavliuk, in carica dal febbraio scorso, con il generale Mykhailo Drapatyi.
Da gennaio addestramento militare dai 18 ai 25 anni
Il leader ucraino su X ha lodato le capacità militari del nuovo comandante: "Ha organizzato con successo la difesa sull'asse di Kharkiv e ha fermato l'operazione offensiva delle forze russe", e spiegato la scelta con la necessità di migliorare "la capacità di combattimento, l'addestramento delle truppe e l'innovazione". Inoltre il governo di Kiev ha deciso di seguire il consiglio di Washington, almeno in parte, e dal primo gennaio 2025 tutti gli ucraini di età compresa tra 18 e 25 anni dovranno sottoporsi a un addestramento militare obbligatorio. Lo ha annunciato in televisione il capo del Consiglio dei riservisti delle forze di terra delle forze armate ucraine, Ivan Tymochko, specificando che si tratterà di una formazione per ottenere "le competenze di base a livello professionale nel maneggio delle armi, scegliendo una specialità. In pratica, i cittadini capiranno la realtà dell'esercito per rimuovere molte paure e, allo stesso tempo, per avere una popolazione addestrata".
007 Gb: “Campagna di sabotaggio russo in Europa”
Intanto dall'Europa si trova ad affrontare la minaccia delle spie russe, il capo dell'intelligence estera britannica, Richard Moore, in un discorso che ha tenuto all'ambasciata britannica a Parigi ha lanciato l'allarme: "Abbiamo recentemente scoperto una campagna incredibilmente audace di sabotaggio russo in Europa, anche mentre Putin e i suoi accoliti usano la minaccia nucleare per diffondere la paura" tra gli alleati dell'Ucraina. Moore ha sottolineato: "Se a Putin viene permesso di ridurre l'Ucraina a uno stato vassallo, non si fermerà". E ha garantito l'impegno dei servizi segreti: "Non abbiamo alcun dubbio che i nostri amici ucraini siano determinati a vincere. Il Sis e la Dgse (Intelligence estere di Gb e Francia) sono decisivi nel calibrare i rischi e nell'aiutare i nostri rispettivi governi a prendere decisioni appropriate".
Centinaia di droni russi. Kiev colpisce deposito nel Rostov
La guerra intanto continua sotto una pioggia di droni russi, che ogni notte piomba sull'Ucraina. L'ultimo bollettino parla di 132 droni di Mosca lanciati contro il Paese, di cui 88 intercettati e 41 'deviati' con "contromisure attive" elettroniche, ha fatto sapere l’esercito ucraino. Diversi i danni soprattutto a infrastrutture, condomini e appartamenti sono stati segnalati negli oblast di Kiev, Chernihiv, Cherkassy, Sumy, Kharkiv, Poltava, Jytomyr, Dnipropetrovsk, Zaporizhzhia e Odessa. La risposta di Kiev si è concentrata principalmente sulla regione russa di confine di Rostov dove i droni ucraini hanno incendiato il deposito di petrolio Atlas, per la seconda volta quest'anno, e distrutto una stazione radar per sistema di difesa aerea Buk-M3. Mosca ha rivendicato di aver abbattuto 47 droni nemici, di cui 27 durante l'attacco contro la regione di Rostov.
“Carri armati Leopard e Abrams nel Kursk”
Dal fronte interno il vice capo di stato maggiore per la ricognizione del distaccamento di volontari russi di Primorye ha affermato che nel Kursk le forze di Kiev hanno schierato carri armati Abrams e Leopard, avvistati in battaglia a Novoivanovka. L'ufficiale ha detto all'agenzia russa RIA Novosti che "non ci sono attrezzature di fabbricazione ucraina o sovietica. Solo quelli della Nato: Bradley, M113, Abrams e Leopard in supporto in seconda linea".
Mosca: “Risposta adeguata ad altri Atacms”
Da Mosca si leva un'altra minaccia all'Occidente legata ai missili a lungo raggio ATACMS e a lanciarla è stato il portavoce presidenziale Dmitry Peskov: "Se questi missili verranno utilizzati ogni volta verrà data una risposta adeguata", riferendosi all'utilizzo del nuovo missile russo Oreshnik. Peskov ha ricordato le parole di Putin riguardo l'uso dei missili occidentali sul territorio russo "è un passo irresponsabile e fonte di tensione da parte degli Stati Uniti e dei paesi europei".
007 russi: “L’Europa vuole inviare 100.000 peacekeeper”
L'agenzia di intelligence russa Svr sostiene che l'Occidente intende dispiegare "100.000 cosiddetti peacekeeper", dividendo il paese tra Romania, Polonia, Germania e Regno Unito in modo da congelare il conflitto in Ucraina e ripristinare le capacità di combattimento di Kiev. "Secondo le informazioni a disposizione dell'Svr, alla luce dell'apparente assenza di prospettive per una sconfitta strategica per la Russia sul campo di battaglia, la Nato è sempre più incline a sostenere la necessità di congelare il conflitto in Ucraina. L'Occidente considera l'attuazione di questo scenario come un'opportunità per ricostruire le capacità di combattimento delle forze armate ucraine e per preparare appieno Kiev a una possibile rappresaglia. La Nato sta già allestendo centri di addestramento in Ucraina, attraverso cui prevede di addestrare almeno un milione di soldati ucraini", recita il comunicato.
Il piano di pace di Kellogg: “Niente Nato per Kiev”
L'ex generale Keith Kellogg, scelto da Donald Trump per gestire le politiche statunitensi in Russia e Ucraina, ha un piano per fermare il conflitto e lo ha esposto in un articolo per l'istituto politico America First, risalente allo scorso aprile e ripreso oggi dalla Cnn. Kellogg, che è sempre stato molto critico con Biden ha parlato di una 'crisi evitabile'. Ma il piano di Kellogg farà sobbalzare il presidente ucraino Zelensky visto che prevede che Kiev rinunci a diversi punti chiave del 'piano per la vittoria' ucraino dello stesso capo di Stato, in primis l'ingresso nella Nato, suggerendo anche al leader ucraino un tono più 'dialogante' con Putin.