Roma, 18 aprile 2022 - L'offensiva russa nell'Est "è iniziata". Alla fine del 54esimo giorno di guerra della Russia in Ucraina la conferma dell'assalto finale è arrivata in serata dal governatore ucraino della regione di Lugansk, Sergei Gaïdaï: "È un inferno. L'offensiva è iniziata, quella di cui si parla da settimane". Spiegando: "Ci sono combattimenti a Rubizhne e Popasna, combattimenti incessanti in altre pacifiche città". "Possiamo dire che i russi hanno iniziato la battaglia per il Donbass", ha annunciato il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, in un video messaggio sui social. Il leader ucraino ha assicurato: "qualsiasi numero dei soldati russi verrà lanciato sul nostro territorio noi combatteremo fino alla fine".
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La giornata al fronte era iniziata e continuata con le notizie del riposizionamento nel sud est dell'Ucraina delle forze di Mosca, favorito dalla martellante copertura aerea e missilistica. Il Pentagono aveva avvertito che il Cremlino muoveva "artiglieria pesante e velivoli". E Mosca infatti non ha perso tempo: l'attacco è iniziato appena il Cremlino ha comunicato di aver completato il raggruppamento delle truppe a Est. Il ministero della Difesa russo: "Il trasferimento di truppe aggiuntive sta rafforzando il gruppo offensivo. I combattimenti più intensi sono in corso nelle regioni di Slobozhansky e di Donetsk".
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Questo conflitto è anche un "genocidio", aveva ribadito il presidente - Zelensky - di un Paese ormai spezzato. "I russi vogliono "radere al suolo ad ogni costo" Mariupol, secondo il governo di Kiev. La città "continua a lottare" ma dopo oltre un mese d'assedio "non esiste più", ha sottolineato il ministro Kuleba. Centocinquanta bimbi sarebbero stati portati via a forza dalla città, secondo una ong, mentre per Zelensky circa 5.000 bambini sono stati "deportati" dalla regione di Mariupol in Russia dall'inizio dell'invasione "perché non gli hanno permesso di andare nella parte dell'Ucraina. Quei "bambini. Dove sono? Non lo sa nessuno", ha detto Zelensky.
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Zelensky: "Combatteremo fino alla fine"
"Non faremo prendere nulla di ucraino: sono grato a tutti i nostri difensori, a tutte le nostre città nel Donbass e nella regione di Kharkiv che ora resistono alle forze degli occupanti". Secondo il presidente ucraino "l'esercito russo non diminuisce la quantità dei razzi che lancia sull'Ucraina", e riscontrando però una falla nei calcoli di Mosca: "non capiscono che senza poter importare i componenti non riusciranno a poter rinnovare il loro arsenale militare". "E quando le sanzioni saranno ancora più dure sarà impossbile ammodernare la produzione militare" ha aggiunto, auspicando al contrario di quanto si propone Putin: "tutti questi attacchi porteranno alla 'smilitarizzazione' della stessa Federazione Russa".
"Vogliono letteralmente distruggere il Donbass", aveva anticipato oggi sempre Zelensky. "Vogliono distruggere tutto ciò che un tempo dava gloria a questa regione industriale. Proprio come le truppe russe stanno distruggendo Mariupol, vogliono spazzare via altre città e comunità nelle regioni di Donetsk e Luhansk". Ribadendo la richiesta dell'invio di nuove armi all' Ucraina, sottolineando che il destino della battaglia imminente dipende da "coloro che hanno le armi e le munizioni di cui abbiamo bisogno e si stanno trattenendo" dal consegnarle a Kiev.
Le bombe e i combattimenti
Proprio da Mariupol è giunto l'appello del comandante del battaglione Azov che ha chiesto un corridoio umanitario per evacuare centinaia di civili che si nascondono nell'acciaieria Azovstal. Denys Prokopenko ha parlato di donne, bambini e famiglie dei difensori della città, nascoste nei sotterranei dell'impianto. Ma non è solo Mariupol il bersaglio dei russi: quattro missili hanno colpito questa mattina la regione di Leopoli, vicino al confine dell'Ucraina con la Polonia. Mosca con questo bombardamento ha rivendicato di aver distrutto una significativa quantità d'armi appena giunte dall'Occidente. È di almeno 6 morti - tra cui un bambino - e 8 feriti il bilancio del bombardamento, mentre quattro civili che tentavano di fuggire questa mattina da Kreminna, città nella regione di Lugansk da oggi sotto il controllo di Mosca, sono stati uccisi dai soldati russi. A Bucha, invece, il sindaco stima che "sia stato ucciso un abitante su cinque di coloro che sono rimasti in città durante l'occupazione dell'esercito russo".
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Dall'altro lato Mosca afferma di avere colpito 315 strutture militari durante bombardamenti effettuati la scorsa notte in Ucraina e di avere abbattuto tre aerei ucraini: due Mig-29 e un Su-25. Tra gli obiettivi bombardati, ha precisato il portavoce del ministero della Difesa, Igor Konashenkov, vi sono 18 centri di comando, 22 batterie di artiglieria, un sistema missilistico e 275 punti di concentramento di truppe. Bombardamenti effettuati con missili Iskander hanno inoltre "eliminato quattro depositi di armi".
Prigionieri britannici sulla tv russa
Due cittadini britannici che combattevano con le truppe ucraine e fatti prigionieri dai russi sono apparsi alla televisione di Mosca e hanno lanciato un appello al premier Boris Johnson chiedendo di essere liberati in uno scambio con Viktor Medvedchuk, l'oligarca e deputato dell'opposizione ucraina arrestato nei giorni scorsi dall'intelligence di Kiev. I due britannici, Aiden Aslin e Shaun Pinner, sono stati definiti dalle autorità russe come "mercenari" catturati durante i combattimenti in Ucraina. "Signor Boris Johnson - afferma Pinner in un video mandato in onda dal programma 60 Minuti del canale televisivo di Stato Rossiya 1 - chiedo di scambiare me stesso e Aiden Aslin con il signor Medvedchuk. Ovviamente apprezzerei molto il suo aiuto in questa vicenda". Quasi contemporaneamente la televisione ucraina ha mandato in onda un video di meno di 30 secondi in cui Medvedchuk lancia un appello a Putin e Zelensky proponendo di essere liberato in cambio di un salvacondotto che permetta alle forze ucraine assediate a Mariupol e ai residenti di lasciare la città.
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