Roma, 11 aprile 2024 – L'accelerazione della Russia nella guerra in Ucraina è nei numeri. Di uomini e di bombe. Yuri Sodol, generale di Kiev, ha detto oggi che le forze di Mosca nelle regioni orientali sono da sette a dieci volte più numerose di quelle ucraine. Come riferisce il Guardian, il comandante delle truppe nelle regioni di Kharkikv, Donets e Lugansk si è presentato davanti al Parlamento per comunicare che “il nemico ci supera di sette-dieci volte, ci manca il personale militare”.
Di ieri la notizia che Mosca intende reclutare 400mila militari “a contratto” nel 2024, dopo che a Pasqua Putin aveva firmato il decreto per la circoscrizione obbligatoria di 150mila ragazzi russi dai 18 ai 30 anni. E oggi il Parlamento di Kiev ha risposto licenziando in seconda lettura il disegno di legge sulla mobilitazione che dovrebbe arruolare 500mila soldati ucraini nel corso di quest’anno.
Insomma, da un lato la Russia cerca di stringere i tempi, cercando di sfruttare la difficoltà ucraina e l’indecisione negli aiuti militari da parte di alcune forze occidentali. Dall’altro continua nella sua guerra di logoramento per “fiaccare il morale” degli ucraini.
Il capo dell’intelligence di Kiev Kyrylo Budanov ha rivelato di attendere un’offensiva di Mosca a inizio estate. Ma già in questi giorni i raid russi si sono intensificati, proprio a ridosso delle dichiarazioni del presidente Zelensky che ha parlato per la prima volta di possibile sconfitta qualora non arrivassero le forniture militari auspicate. Kiev vuole dalla Germania i missili da crociera Taurus, ma Berlino – che pur ieri ha inviato equipaggiamenti bellici tra cui seimila proiettili di artiglieria da 155 millimetri – finora ha fatto orecchie da mercante.
Zelensky aspetta i missili Atacams dagli Usa che dovrebbero inviare anche gli F-16, cruciali per ribaltare le sorti di un conflitto che sta pericolosamente virando a favore della Russia. Putin lo sa, oggi le forze di Mosca hanno bombardato a tappeto tutta l’Ucraina con 80 droni e missili, facendo strage di civili.
Un prezzo che il Cremlino è disposto a pagare pur di chiudere i conti con Kiev. Perché va bene la guerra di logoramento, ma il vero spettro che lo zar teme è un conflitto in stile Afghanistan, durato dieci anni. Scenario in cui le vittime militari, il cui numero sembra già monstre rispetto alla guerra degli anni ‘80, aumenterebbero ulteriormente, così come le famiglie russe costrette a piangere i loro figli.
Mosca sta colpendo le centrali elettriche per sfiancare la resistenza ucraina e sferrare a breve un’offensiva che possa mettere spalle al muro Zelensky e costringerlo magari ad accettare condizioni di resa entro fine 2024. A quel punto il rischio è quello di vedere il leader destituito e insediato un nuovo governo ‘fantoccio’ sotto controllo più o meno indiretto del Cremlino.
Il presidente ucraino e i suoi uomini stanno tentando di far capire in tutti i modi ai proprio alleati occidentali che la situazione è critica. Non solo nelle armi, ma anche negli uomini. Fonti bene informate spiegano che ora il punto del fronte più a rischio è proprio quello della “regione di Kharkiv”, a est. Mosca ha ammassato lì “200mila uomini” e potrebbe lanciare una seconda offensiva, dopo quella fallita del 2022. A Kharkiv in 350mila sono al buio, Putin vuole farla diventare una seconda Mariupol. E il timore degli alleati è che non sia lontano dal riuscirci.