Roma, 4 maggio 2024 – “Secondo una stima, la Russia guadagna circa 0,7 chilometri quadrati al giorno. Considerando che ci sono 10.700 chilometri quadrati dell’oblast di Donetsk ancora in mano ucraina anche ipotizzando la perdita di 1 chilometro quadrato al giorno, ci vorrebbero 10.700 giorni, cioè oltre 29 anni, per conquistare questa sola regione. Ora, è una estremizzazione da prendere con le molle, perché le variabili sono molteplici: la guerra è l’attività più complessa che esista. Ma dà l’idea del fatto che la pressione russa, tuttora in atto, non si è tradotta in vantaggi decisivi sul campo di battaglia". Così l’analista militare Orio Giorgio Stirpe, sino al 2020 colonnello dell’Esercito Italiano, specializzato in analisi tattica e intelligence operativa, con esperienze in vari teatri operativi, anche con cappello Nato, ultimo incarico al comando della forza di reazione rapida di Solbiate Olona.
Quindi non è in atto una inarrestabile avanzata da parte della Russia che richieda l’invio di truppe occidentali?
"Assolutamente no. Si è diffusa la sensazione di una sorta di svolta quando in realtà siamo sostanzialmente in stasi. Delle avanzate russe indubbiamente ci sono, il fronte è leggermente in movimento e nel settore centrale del fronte Est, a ridosso della città di Donetsk, i russi hanno ottenuto una serie di piccoli successi tattici pagati con perdite pesanti. Sono avanzati di 10-15 chilometri, laddove la profondità del teatro è di molte centinaia. La proporzione dell’avanzata, per il prezzo pagato, è ridicolmente bassa. L’unico obiettivo serio, che in gergo militare si dice che ha una valenza operativa, è lo snodo ferroviario di Kramatorsk. E i russi sono ancora lontani".
Si parla di una grande offensiva russa entro l’estate.
"Sicuramente nei prossimi giorni continueranno ad avanzare perché negli ultimi sei mesi hanno avuto una finestra di opportunità unica: hanno raggiunto il massimo dell’afflusso di personale addestrato e di produzione di mezzi e hanno beneficiato del blocco degli aiuti militari americani all’Ucraina che ha fatto mancare all’esercito di Kiev il munizionamento, specie per l’artiglieria. I russi ovviamente tenteranno di rompere le linee ucraine, ma la finestra di opportunità si sta chiudendo con il ritorno dell’aiuto americano che a breve tornerà quello che era. Credo che il periodo più critico sarà per la fine di questo mese".
I russi hanno intensificato l’uso delle ’glide bomb’, le bombe plananti, contro le prime linee ucraine, facendo gravi danni. Come possono difendersi gli ucraini?
"Serve una combinazione di sistemi antiaerei e un’aviazione adeguata. Gli ucraini per proteggere le città e le infrastrutture civili hanno accorciato il raggio della contraerea che difende il fronte . Questo ha consentito agli aerei russi di avvicinarsi maggiormente al fronte ed essere più precisi nel’uso delle bombe plananti. Adesso con più equipaggiamento antiaereo e con l’arrivo degli F16, previsto a giugno, l’equilibrio dovrebbe ristabilirsi".
Cosa dobbiamo attenderci per la seconda metà dell’anno?
"Con una Russia che sta già dando il massimo ed è completamente disinteressata a trattative che non siano una sostanziale resa ucraina, Mosca continuerà a combattere e la sola variabile sono l’intensità, la continuità e il volume del supporto militare occidentale. Se sarà ridotto gli ucraini potranno solo difendersi, se sarà maggiore potranno tentare contrattacchi locali, se l’aiuto sarà massiccio potranno tentare un’ampia offensiva. Ma l’esito della guerra dipende esclusivamente da noi".