Lunedì 23 Dicembre 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Esteri

La battaglia per Chasiv Yar: la strategia russa dello schiacciasassi e la resistenza degli ucraini

L’obiettivo è cercare di avanzare verso Kramatorsk. Ma nel mezzo ci sono alcune degli migliori unità ucraine. Il punto sulle forze in campo

Chasiv Yar e suoi sobborghi. Uno, Kanal, a destra, in rosso vivace, è caduto. Il giallo è terra contestata, il blu, ucraina

Roma, 4 luglio 2024 – La strategia russa dello schiacciasassi continua: avanzare comunque, a dispetto delle forti perdite, per conquistare poche centinaia di metri di terreno. Che però nelle settimane o mesi diventano chilometri. Sempre marginali, vista la grandezza dell’Ucraina ma che consentono di diffondere, specie per l’audience russa e per per i tanti filorussi in Europa, la vulgata dell’avanzata inarrestabile

La notizia è che i russi hanno preso il quartiere di Kanal - che si trova ad est della città, oltre il canale di irrigazione - nella città di Chasiv Yar, centro che una volta ospitava 12mila persone e sorge ad ovest di Bakhmut (che fu conquistata dai russi lo scorso anno, dopo 10 mesi di battaglia). L’avanzata è spazialmente limitata, dato che ha permesso di conquistare appena 1,38 chilometri quadrati di terreno. Ma è l’ennesima. 

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"Come risultato di azioni attive, le unità del gruppo di truppe meridionale hanno completamente liberato l'area di insediamento di Noviy (Kanal per gli ucraini NDR) di Chasov Yar della Repubblica popolare di Donetsk", ha detto il ministero della Difesa Russo. E gli ucraini hanno confermato.  “Il comando ha deciso di ritirarsi in posizioni più sicure e meglio preparate”, ha detto in televisione Nazar Volochyn, portavoce del gruppo di forze Khortytsia dispiegato nell'area.

Attorno a Chasiv Yar le forze russe superano numericamente quelle ucraine di un fattore 10 a 1, e questo ha un forte peso anche se sono peggio armate (tranne che per l’artiglieria dato che i russi hanno più pezzi e più munizioni e in zona usano anche artiglieria termobarica) ed addestrate. Solo nell’ultima settimana i russi hanno sparato su Kanal e la parte orientale di Chasiv Yar 1.300 colpi di artiglieria, lanciato 130 bombe plananti d’aereo (le cosiddette ‘glide bombs’) ed effettuato 44 assalti di fanteria. La decisioni di abbandonare il quartiere, ormai ridotto a macerie ha quindi un senso. 

L’obiettivo operativo russo - osserva il generale Luigi Chiapperini, ex comandante dei Lagunari - è l’area di Kramatorsk-Sloviansk, lungo la direttrice Prokovsky -. La finestra di opportunità per i russi si chiuderà a estate inoltrata ed è pertanto necessario da parte loro esercitare il massimo sforzo”.  

Chasiv Yar è in linea d’aria a venti chilometri da Kramatorsk e nel mezzo ci sono alcuni dei migliori reparti ucraini, che possono contare anche su esteso sistema di fortificazioni: l’impresa sembra essere molto difficile e comunque richiederà sforzi enormi. In particolare a difesa di Chasiv Yar e dell’area di Kramatorsk ci sono  la 24°, la 67° e la 41° brigata meccanizzata, la 56° brigata motorizzata, 107° brigata di difesa territoriale, la 241° brigata, la 18° brigata Slovyansk, il 425° e il 255° battaglione d’assalto,  il 43° battaglione separato, e più indietro, verso Kramatorsk,  la 93° brigata meccanizzata e il 23° battaglione speciale della guardia presidenziale e altre unità. A dare volume di fuoco ci sono poi due brigate di artiglieria, la 26° e la 157° brigata di artiglieria a razzo.  

Come dire, la battaglia per prendere Chasiv Yar sarà dura e dall’esito non scontato, specialmente ora che i rifornimenti occidentali sono ripresi a pieno ritmo ed entro luglio dovrebbero entrare in servizio i primi F16. E prendere Kramatorsk _ questo sì un obiettivo strategicamente significativo _ sarà ancora più difficile. Ma Putin è convinto di avere il tempo dalla sua parte e non ha remore morali: costi quel che costi l’ordine è di avanzare. Se poi a novembre dovesse vincere Trump, forse la sua strategia potrebbe essere coronata da successo.