Roma, 16 novembre 2024 - Per vincere la guerra contro la Russia l'Ucraina punta sui droni. Con una popolazione che è il quarto di quella russa, Kiev finora ha contato sugli aiuti arrivati dall'Occidente e sul vantaggio tecnologico in fatto di droni che le ha permesso di respingere i tank e le inesauribili fanterie russe. Quindi deve sempre più puntare sui 'robot killer', aumentando la produzione di droni guidati da computer che presto supererà la produzione dei, molti ancora artigianali, FPV (Cioè "first-person view", guida a vista dell'operatore, ndr). Droni capaci di saper distinguere autonomamente il bersaglio, economici e resistenti ai disturbi elettronici sono la chiave per respingere Putin.
Sempre più robot killer
Questi nuovi droni, chiamati dal Wall Street Journal in un articolo 'robot killer' sono stati creati per selezionare e colpire bersagli senza necessità del controllo umano, automatizzati e diretti con i dati elaborati dall'intelligenza artificiale. I vantaggi sono molteplici e vanno dal risparmio in vite umane (Ma anche in numero di soldati impegnati in compiti come l'identificazione dei bersagli e l'attacco), al risparmio economico in paragone a missili e proiettili di artiglieria più costosi, che con l'avvento di Trump Kiev non potrebbe più permettersi.
Superare il disturbo elettronico
Quindi via alla produzione in serie di 'robot killer' per sfornare droni d'attacco robotici su scala industriale grazie al salto di qualità che sta offrendo la tecnologia sempre più economica dei computer e gli sviluppi dell'AI. Unico ostacolo al piano di Kiev resta il disturbo elettronico russo che mette fuori uso i droni. Ma anche qui la ricerca avviata all'inizio della guerra ha fatto passi da gigante trovando contromisure, e ora si parla anche di un solo pilota in grado di controllare uno sciame di droni che volano e si coordinano autonomamente.
La guerra dei droni
In guerra i droni ormai fanno tutto, ricognizione, soccorso e bombardamento. In battaglia l'Ucraina ha fatto affidamento a droni come il grande Bayraktar-TB2 turco, apertura alare di 12 metri, il kamikaze Switchblade-300 di produzione Usa, l'equivalente del Shahed-136 iraniano utilizzato dai russi. O il drone a lunghissimo raggio Sokol-300, una evoluzione del Bayraktar TB2. Ma l'esercito ucraino agli inizi ha puntato molto anche di piccoli UAV, magari non nati per andare in guerra, come i cinesi Mavic 3, molto economici ed usati anche dai russi, utilizzati sia per la ricognizione che per l'attacco: si applicava al drone una granata da sganciare sui nemici.
Palyanitsia, droni drago e Mangusta: Kiev si difende
Dalla Germania sono arrivati poi i Vector, droni di ricognizione con una autonomia di due ore. Da ricordare anche i modelli EVO II e Matrice 300. Poi tante piccole realtà come il drone OCA, costruito da una piccola azienda di Kharkiv, il modello antiaereo Tallon, prodotto sempre a Kharkiv e dotato di centinaia di sfere d'acciaio, i Wild Hornets, usati per missioni kamikaze. Kiev ha anche pensato al lungo raggio e visto che i missili a di grande gittata tardavano ad arrivare ha iniziato con una produzione interamente nazionale a sfornare il missile-drone Palyanitsia, un ibrido relativamente piccolo che può trasportare solo poche decine di chilogrammi di esplosivo, ma che racchiude le caratteristiche di entrambi grazie alla agilità di un drone e alla velocità e gittata di un missile balistico. Di recente si è parlato dei ‘droni drago’ (dragon drones) anche grazie a un video che mostra la loro devastante azione con con munizioni alla termite. In mare ci sono i terribili droni marittimi Magura V5, definiti gli squali del Mar Nero, capaci di intimorire la Flotta Russa in Crimea.
L’Intelligenza artificiale e i rischi
In tutti questi droni, più o meno, l'AI è già in uso e verrà sempre più sviluppata garantendo di diminuire i rischi per il personale militare che non sarà direttamente coinvolto. Questi sistemi di intelligenza artificiale permettono possono elaborare informazioni più velocemente di un essere umano e indirizzare al meglio l'azione del drone, ma, è l'altra faccia della medaglia, non posso distinguere tra soldato russo e ucraino, tra militare e civile.