Roma, 1 agosto 2023 – L’Ucraina impiega sempre più spesso droni sul territorio russo. Due giorni fa Mosca è stata colpita da velivoli senza pilota inviati da Kiev per la terza volta nel giro di poche settimane.
Nessun obiettivo strategico, in questa occasione, ma le case dei civili, per far capire al popolo russo che l’operazione militare speciale, come la chiamano in patria, è una realtà e che potrebbe essere sempre più vicina.
Dall’altra parte, nei giorni scorsi la Duma, la Camera bassa del Parlamento russo, ha approvato l’ampliamento dell’età di leva fino ai 30 anni. Questo significa che potranno essere arruolate centinaia di migliaia di persone in più per essere mandate al fronte.
Insomma, gli attori del conflitto non prevedono di finire la guerra in tempo breve e ognuno ha le proprie motivazioni per farlo. Putin, da una parte, non può indietreggiare e perdere i territori conquistati. La guerra in Ucraina si è rivelata molto più impegnativa e meno redditizia del previsto. Alla Russia è rimasto solo l’onore, e l’ipotesi di ammettere la sconfitta non è semplicemente praticabile. Ma anche Zelensky ha le sue convenienze. Il presidente ucraino, che pure deve fare i conti con una controffensiva meno efficace di quanto pensasse, oltre a piegare i russi psicologicamente, vuole riconquistare i territori occupati da Mosca, ma anche la Crimea, annessa in modo ambiguo da Mosca nel 2014.
In arrivo ci sono le nuove armi degli americani, inclusi i missili Hawk, non è di sicuro questo il momento di cedere.
La Casa Bianca è molto preoccupata per quello che sta avvenendo in Africa e adesso come mai ha bisogno che Vladimir Putin perda la guerra.
Sarebbe il primo passo per ridimensionare le ambizioni internazionali di Mosca e quella rete con cui il Cremlino sta rinsaldando i contatti per scampare, anche solo parzialmente, agli effetti delle sanzioni.