Roma, 2 maggio 2023 - La missione di pace del Vaticano per fermare il conflitto tra Ucraina e Russia, di cui ha parlato Papa Francesco ai media italiani in volo di ritorno dall'Ungheria, è un mistero. Infatti, a distanza di poche ore l'uno dall'altro, sia Kiev che il Cremlino hanno testualmente dichiarato "non ne siamo a conoscenza".
La missione di pace riservata
Il Pontefice aveva accennato a una missione riservata di pace della Santa Sede per l'Ucraina, ma non aveva voluto aggiungere altro con i giornalisti che rientravano assieme a lui da Budapest. "Credo che la pace si fa sempre aprendo canali, mai si può fare con la chiusura. Invito sempre ad aprire rapporti, canali di amicizia. Questo non è facile. Lo stesso discorso l'ho fatto con Orban e un po' dappertutto" aveva spiegato Bergoglio, che non si era fatto mancare un certo sarcasmo rispondendo alla domanda se i colloqui avuti con Orban e il metropolita Hilarion avrebbero potuto favorire il dialogo con Mosca e quindi il processo di pace: "Abbiamo parlato di tutte queste cose, non certo di Cappuccetto Rosso... A tutti interessa la strada della pace. Io sono disposto a fare tutto il necessario". Aggiungendo a sorpresa: "Adesso è in corso una missione: ne parlerò quando sarà pubblica".
Mosca e Kiev non ne sanno nulla
Ma quanto riportato da alcuni giornali italiani è stato smentito dai diretti interessati. Kiev già ieri sera tardi aveva fatto sapere di non essere a conoscenza della missione del Vaticano. Una fonte vicina all'ufficio presidenziale interpellato dalla Cnn, commentava: "Il presidente Zelensky non ha acconsentito a tali discussioni per conto dell'Ucraina. Se ci sono colloqui, stanno avvenendo a nostra insaputa o senza la nostra benedizione". E dall'altra parte della trincea Dmitry Peskov, il portavoce del Cremlino confermava quanto detto dai nemici: "Mosca non ne è a conoscenza".
Hilarion: "Non abbiamo parlato di politica"
Ieri sul sito della Diocesi ortodossa di Budapest in video il metropolita Hilarion, che sabato scorso ha incontrato papa Francesco nella Nunziatura apostolica della capitale ungherese, affermava che "sulla stampa sono apparse insinuazioni secondo le quali avrei incontrato papa Francesco per dargli delle informazioni allo scopo di raggiungere alcuni accordi segreti oppure per altri scopi politici. Rispondo per chi è interessato: non c'è stato nulla che riguardi i rapporti bilaterali tra la Chiesa cattolica romana e la Chiesa ortodossa russa. Non si è discusso su nessuna questione politica. L'incontro era di natura personale tra due vecchi amici".