Roma, 17 ottobre 2023 - Con l'operazione 'Dragonfly' Kiev ha inferto un duro colpo alle forze di occupazione russe. Nella notte del seicentesimo giorno di guerra le forze ucraine hanno colpito pesantemente gli aeroporti di Berdyansk, nella regione di Zaporizhzha, e Lugansk, nell'omonimo oblast'. L'attacco è stato condotto con i missili a lungo raggio Atacms, appena consegnati da Washington a Kiev.
Operazione Dragonfly
Sono stati subito evidenti il potenziale e gli effetti di questi missili a lungo raggio e grande precisione, che l’Amministrazione Biden era restia a concedere alle forze ucraine per il rischio di attacchi in territorio russo, e la conseguente escalation del conflitto. Secondo quanto dichiarato dalle Forze di Kiev per le Operazioni speciali, e riportano dai media ucraini, sono state annientati nove elicotteri russi, un sistema di difesa aerea, un deposito di munizioni e varie attrezzature degli scali occupati di Lugansk e Berdyansk. Inoltre, scrive Ukrainska Pravda, decine di soldati russi sono stati uccisi o sono rimasti feriti nell'operazione, "I corpi vengono ancora estratti dalle macerie", ha reso noto il ramo delle Forze Armate ucraine che conduce missioni di ricognizione e operazioni segrete dietro le linee nemiche. Le piste degli aeroporti sono state danneggiate.
I missili Atacms
I micidiali missili Army Tactical Missile System (Atacms), missili superficie-superficie (Ssm) tattici, sono prodotti dall’azienda statunitense Lockheed Martin. Hanno un raggio di azione di 300 chilometri. Il volo e la ricerca degli obiettivi è favorita dai sistemi di navigazione Gps, che consentono di modificare la traiettoria in volo, modalità che li rende anche difficilmente intercettabili. Possono essere lanciati da veicoli cingolati Multiple Launch Rocket System (Mlrs) e dal sistema High Mobility Artillery Rocket System (Himars). La propulsione utilizza propellente solido e può raggiungere una velocità superiore a mach 3 (circa 3700 chilometri orari).
Settimana record per Kiev negli attacchi con droni
Mykhailo Fedorov, vice primo ministro ucraino, ha rivendicato la distruzione o danneggiamento di 428 unità russe, tra cui 75 carri armati, da parte delle unità di attacco ucraine equipaggiate con droni: "Un record assoluto da parte dell'Esercito dei Droni: i caccia hanno colpito 428 unità di equipaggiamento russo in una settimana", ha scritto su Telegram Fedorov. Soprattutto nella battaglia per respingere l'offensiva russa su Avdiivka i velivoli UAV si sono dimostrati molto efficaci nella difesa e nella distruzione delle attrezzature nemiche.
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