Kiev, 17 luglio 2022 - La notte scorsa, le forze russe hanno sferrato un massiccio attacco missilistico contro la città di Mykolaiv, nell'Ucraina meridionale: almeno 10 missili, lanciati probabilmente da un sistema terra-aria S-300, hanno colpito varie parti della città. Lo ha reso noto la responsabile del Centro Stampa di Coordinamento Congiunto delle Forze di Difesa del Sud, Natalia Humeniuk, secondo quanto riporta Ukrinform. Da parte sua, l'agenzia di stampa Associated Press scrive che è stato colpito anche un cantiere navale nell'estuario del fiume Bug. Secondo il sindaco di Mykolaiv, Oleksandr Senkevych, per il momento non ci sono notizie di feriti o vittime.
Nel 144esimo giorno di guerra comunque, la Russia sta rafforzando le sue posizioni difensive nelle aree occupate dell'Ucraina meridionale, un'operazione che include lo spostamento di uomini ed equipaggiamenti tra Mariupol e Zaporizhzhia, oltre che a Kherson: lo scrive l'intelligence britannica nel suo aggiornamento quotidiano sulla situazione nel Paese. Allo stesso tempo, sottolinea il rapporto pubblicato dal ministero della Difesa su Twitter, le forze russe stanno rafforzando le misure di sicurezza anche a Melitopol.
Le forze ucraine intanto continuano a fare pressione sulla linea difensiva russa nella regione di Kherson e si attende un'offensiva di Kiev per riconquistare le aree occupate. Le manovre difensive di Mosca, conclude il rapporto dell'intelligence, sono probabilmente legate all'attesa offensiva ucraina, alle richieste fatte dal ministro della Difesa russo Sergei Shoigu durante una recente visita nel Donbass e agli attacchi di Kiev contro posti di comando, nodi logistici e raggruppamenti di truppe.
Nelle ultime 24 ore, invece, sono continuati i bombardamenti russi nella regione ucraina di Donetsk e sono stati uccisi 3 civili, mentre 12 sono rimasti feriti. Il capo dell'amministrazione militare regionale, Pavlo Kyrylenko, ha anche precisato che due persone sono morte a Udachne e una a Pokrovsk. Dall'inizio dell'invasione russa, nella regione di Donetsk sono stati uccisi 623 civili e 1.598 sono rimasti feriti.
Papa: "Tutti si diano da fare per la ripresa dei negoziati"
Il Papa, durante l'Angelus: "Sono sempre vicino alla martoriata popolazione ucraina colpita ogni giorno da una pioggia di missili. Come si fa a non capire che la guerra crea solo distruzione e morte, allontanando i popoli e uccidendo la verità e il dialogo? Prego e auspico che tutti gli attori internazionali si diano veramente da fare per riprendere i negoziati non per alimentare l'insensatezza della guerra".
Zelensky: "La Russia non vuole porre fine alla guerra"
"Questa è una guerra in Ucraina che la Russia ha iniziato, che la Russia continua e che la Russia non vuole finire. L'Ucraina difende la propria terra, la propria sovranità, il proprio territorio. L'Ucraina sta combattendo per la pace", ha scritto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Facebook, aggiungendo che si tratta di un crudele paradosso del XXI secolo, ed è una realtà per gli ucraini.
Forze russe: perso oltre il 30% dell'efficacia
Sarebbero almeno 50mila i soldati russi uccisi o rimasti feriti dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina: le forze di Mosca hanno perso così oltre il 30% della loro efficacia nei combattimenti sul campo. Lo ha dichiarato oggi l'ammiraglio Tony Radakin, capo di Stato Maggiore della Difesa del Regno Unito, al programma Sunday Morning della BBC One. Per questo motivo, ha proseguito, l'esercito ucraino è "assolutamente" convinto di vincere la guerra: Kiev vede "una Russia in difficoltà, una Russia che, secondo le nostre stime, ha perso più del 30% della sua efficacia di combattimento terrestre".
I russi tracciano le rotte di trasferimento delle armi occidentali in Ucraina
Gli agenti dell'intelligence russa sono stati incaricati di determinare e tracciare le rotte utilizzate per trasferire le armi occidentali in Ucraina: lo riferisce l'intelligence militare ucraina, secondo quanto riporta Ukrinform. Gli addetti militari russi in tutta l'Unione europea sono stati incaricati non solo di determinare le rotte e gli itinerari delle spedizioni, ma anche le quantità delle partite di armi che i Paesi alleati consegnano a Kiev. Per questo, prosegue l'intelligence, i russi hanno ricevuto attraverso canali di comunicazione criptati l'ordine di intensificare nell'Ue il reclutamento di agenti di polizia e civili coinvolti in queste spedizioni. Inoltre, nelle regioni confinanti con l'Ucraina, le spie russe stanno cercando di coinvolgere i rappresentanti delle comunità locali e gli attivisti filorussi. "Quando ricevono tali proposte di cooperazione dai russi, gli europei si rivolgono immediatamente alla polizia e alle agenzie di sicurezza", si legge in un rapporto.
Sospetti di tradimenti tra 007 ucraini
Turbolenze politiche nell'agenzia di intelligence e sicurezza interna ucraina, avrebbero portato ad atti di tradimento che hanno facilitato l'invasione russa e che potrebbero essere costate all'Ucraina la città strategica di Kherson. Lo scrive il Guardian citando una analisi di Politico. Fonti hanno riferito al quotidiano statunitense che il presidente Volodymyr Zelensky sta cercando di sostituire l'attuale capo dell'SBU, Ivan Bakanov - amico di lunga data dello stesso Zelensky e che in passato ha gestito la sua società di intrattenimento e la sua campagna presidenziale - a seguito di una serie di decisioni prese nei primi giorni dell'invasione russa che potrebbero essere costate al Paese la città strategica di Kherson. Contravvenendo agli ordini di Zelensky, il generale Serhiy Kryvoruchko, capo del direttorato SBU di Kherson, ha ordinato ai suoi ufficiali di evacuare la città prima che le truppe russe la prendessero d'assalto.
Nel frattempo, il colonnello Ihor Sadokhin, suo assistente e capo del Centro antiterrorismo dell'ufficio locale, avrebbe fatto una soffiata alle forze russe dirette a nord dalla Crimea sull'ubicazione delle mine ucraine. Mentre fuggiva in un convoglio di agenti dell'Sbu diretto a ovest, Sadokhin avrebbe aiutato anche a coordinare la traiettoria di volo degli aerei nemici, come riporta Politico. Kherson, la prima e finora unica grande città ucraina catturata dalle forze russe dal 24 febbraio, è stata occupata dall'esercito russo il 3 marzo. I funzionari ucraini sostengono che le truppe russe hanno potuto conquistare Kherson così facilmente anche perché gli agenti dell'SBU non sono riusciti a far saltare il ponte Antonovskiy che attraversa il fiume Dnipro, permettendo alle truppe di entrare in città.