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Donald Trump, 78 anni, e l’omologo russo, il 72enne Vladimir Putin, si sono sentiti al telefono sulla guerra in Ucraina
di Mario Benedetto
ROMA
Il piano di Pace di Trump per l’Ucraina ancora non c’è e non sarà presentato questa settimana nè alla riunione dei ministri della Difesa della Nato di Bruxelles, alla presenza del nuovo capo del Pentagono Pete Hegseth, e neppure alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco. E dopo la telefonata fra il presidente americano e Putin, anche la Russia frena, con il vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov che non vede "alcun cambiamento nella posizione degli Stati Uniti". Le relazioni comunque si infittiscono e c’è grande attivismo. A Monaco il vicepresidente americano J.D. Vance incontrerà il leader ucraino Volodymyr Zelensky, mentre l’inviato speciale del presidente Trump, Keith Kellogg sarà in Ucraina il 20 febbraio.
IL DIALOGO SULLA GUERRA
Notizie che sono state annunciate da fonti degli uffici del presidente ucraino che si dice "pronto a qualsiasi formato di dialogo" per riportare la pace nel suo Paese, ma a condizione che gli Usa e l’Europa diano garanzie di sicurezza che scongiurino nuovi attacchi russi in futuro. Una disponibilità dichiarata mentre Mosca ribadisce che ogni accordo deve escludere un ingresso di Kiev nella Nato. Secondo quando rivela un’alta fonte diplomatica alleata, Donald Trump resta "l’unico a poter influenzare Putin. È un bene che si parlino, ma non ci può essere un accordo senza l’Europa". Il che mette l’accento sul ruolo del nostro Continente alle prese con questioni che vanno dalle relazioni diplomatiche a quelle commerciali. C’è poi la voce della Russia. Agenzie di stampa russa riportano le dichiarazioni del vice ministro degli Esteri, Serghei Ryabkov, a seguito del colloquio che Trump ha affermato di aver avuto con il presidente russo, Vladimir Putin: "Non c’è alcun cambiamento nella politica americana a proposito dell’Ucraina. Soprattutto perché l’assistenza da parte di Washington a Kiev continua" ha affermato il vice.
LA CINA
L’asse con la Cina resta un elemento di continuità nella politica della Russia che, infatti, si appresta a celebrare l’anniversario della vittoria sul Giappone con una visita ufficiale di Putin a settembre. Lo ha confermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
L’EUROPA
La Commissione Europea ha risposto con un "no comment" della portavoce Ue per gli Affari Esteri, Anitta Hipper, rispetto alla notizia di eventuali contatti con Trump precedenti al suo colloquio con Putin. Hipper ha evidenziato la posizione dell’Europa: "Niente decisioni sull’Ucraina senza l’Ucraina stessa e l’Europa al tavolo".
DAZI SU ACCIAIO
E ALLUMINIO
Non si ferma però la pressione di Trump con l’annuncio di nuovi dazi del 25 per cento sulle importazioni[/EMPTYTAG] di acciaio e alluminio e poi dazi reciproci. Il presidente ha firmato i primi ordini esecutivi nello Studio Ovale, mentre oggi o domani vergherà gli altri. Trump ha anche segnalato che avrebbe preso in considerazione l’imposizione di tariffe aggiuntive su automobili, prodotti farmaceutici e chip per computer. La misura colpirà, in particolare, il Canada principale esportatore di acciaio e alluminio in Usa (25%), il Messico (12%), il Brasile, la Corea del Sud ma non l’Australia, il cui premier Anthony Albanese ha annunciato una esenzione accordata da Trump dopo un colloquio telefonico.