Kiev, 27 settembre 2023 – L’attacco con missili Storm Shadow condotto sulla base russa del Mar Nero a Sebastopoli “conferma ancora una volta la superficialità con cui le forze armate russe gestiscono il conflitto”. A fare il punto sulle ultime dal fronte della Crimea è il generale Giorgio Battisti, primo comandante del contingente italiano della missione Isaf in Afghanistan e membro del Comitato Atlantico. Ma perché questa affermazione?
“Difficoltà a prevenire gli attacchi”
Se ripercorriamo 2 anni di conflitto “ci accorgiamo – evidenzia il generale – che non è la prima volta che le forze armate ucraine riescono a colpire posti di comando dove sono presenti ufficiali di alto rango. Questo dimostra sicuramente una capacità di colpire in profondità da parte delle forze armate ucraine, grazie ai nuovi missili ricevuti dall'occidente, come lo Storm Shadow che può arrivare fino a 500 km, ma dimostra anche l'incapacità delle forze armate russe di prevenire questi attacchi.
La forza dell’intelligence ucraina
C'è da dire poi “che la precisione con cui è stato condotto questo attacco dimostra una grande capacità dell'intelligence ucraina di capire il luogo e il momento dove colpire. E dimostra le capacità che vengono espresse nei sistemi di intercettazione radio, nella presenza di spie, di informatori sul luogo che sono in grado di fornire le giuste coordinate", prosegue Battisti.
Il ‘giallo’ Sokolov
Il ‘giallo’ che circonda le sorti dell'ammiraglio russo, Viktor Sokolov, dato per morto dagli ucraini nell'attacco del 22 settembre a Sebastopoli, in Crimea, ora ha una nuova svolta. Il comandante della flotta del Mar Nero, riporta l'agenzia di stampa Ria Novosti, sarebbe comparso sul canale Zvezda del ministero della Difesa russo, dichiarando in un'intervista che i suoi subordinati "stanno completando con successo tutti i compiti assegnati". Non è chiaro, tuttavia, a quando risalga l'intervista e se Sokolov sia realmente ancora in vita.
"In merito alla morte dell'ammiraglio Sokolov, non ci sono certezze dato che l'agenzia russa Ria Novosti ne ha smentito l'uccisione mostrando una foto in cui si trovava in quel momento a Mosca in una riunione, al ministero della Difesa”, spiega il generale.
Per Battisti, l’uccisione di un grande numero di ufficiali della marina “crea sicuramente ritardi nella gestione delle operazioni perché viene a mancare la linea di comando che gestisce la flotta del Mar Nero e quindi anche le operazioni contro l'Ucraina”.
E conclude: “Ora per qualche tempo le forze armate russe saranno paralizzate per la mancanza di ufficiali da impiegare e dovranno sostituire quelli uccisi o feriti. Questo comporterà un ritardo o un rallentamento nelle operazioni navali e nelle operazioni di attacco missilistico o con droni da parte delle forze russe".