Roma, 12 gennaio 2024 - Un passo avanti nell’alleanza che manda Mosca su tutte le furie. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, e il premier britannico, Rishi Sunak, hanno firmato oggi a Kiev un accordo di sicurezza tra i due Paesi. A riferirlo è il quotidiano britannico Guardian, secondo cui il presidente ucrainao Volodymyr Zelenzky ha lo definito "un accordo di sicurezza senza precedenti". Secondo i media locali, il leader ucraino ha affermato che l'accordo rimarrà in vigore fino all’adesione dell’Ucraina alla Nato. L'intesa è stata sottoscritta in occasione della visita a Kiev di Sunak.
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La reazione furiosa di Mosca
Durissima la reazione di Mosca. Il vicepresidente del consiglio di sicurezza russo Dmitri Medvedev minaccia su Telegram la Gran Bretagna: “Il primo ministro britannico Rishi Sunak è arrivato a Kiev per firmare uno 'storico accordo di sicurezza’. Come reagirebbe l'opinione pubblica occidentale se la delegazione britannica finisse sotto il fuoco delle munizioni a grappolo nel centro di Kiev, come è successo ai civili della nostra Belgorod? E ancora una cosa: spero che i nostri eterni nemici, gli arroganti inglesi, capiscano che il dispiegamento del loro contingente militare ufficiale in Ucraina significherà una dichiarazione di guerra al nostro Paese”.
Centinaia di droni
Sale a 2,5 miliardi di sterline (200 milioni più di quanto promesso nei mesi scorsi, 3,2 miliardi di euro) l'ammontare dei prossimi aiuti bellici che il Regno Unito intende destinare all'Ucraina: fino a un totale che s'impenna ora fino a 12 miliardi dall'inizio della guerra con la Russia quasi due anni fa. Il pacchetto, ha sottolineato Sunak comprende “centinaia di droni”, che Londra promette di consegnare nei prossimi mesi nell'ambito “del più grande impegno mai assunto” nella fornitura di questo tipo di armamento.
Copertura dei ‘buchi’ Usa
Si tratta di “un segnale forte” rivolto sia a Kiev sia a Mosca, ha sottolineato il primo ministro Tory, sullo sfondo di un un'iniziativa che secondo diversi analisti mira a coprire in parte i buchi aperti dal congelamento recente degli aiuti militari Usa, a pungolare ulteriori sforzi finanziari anche da parte degli altri maggiori alleati Nato europei e ad assicurare un afflusso massiccio di armi quanto meno per la fase di transizione prossima ventura: in attesa di una possibile revisione futura - da parte del grande partner americano - delle linee guida della strategia occidentale verso l'Ucraina.
Già missili e carri armati
Londra nei mesi scorsi aveva già fornito all'Ucraina, in anticipo su altri alleati, armi offensive di peso come batterie di missili Storm Shadow e un contingente di carri armati Challenger 2: mezzi che non sono peraltro bastati ad assicurare il successo della controffensiva annunciata a suo tempo da Kiev, né a fermare la ripresa di una successiva graduale avanzata russa.