Roma, 1 ottobre 2024 – Il fiume ucraino Sejm, che dalla regione del Kursk scorre verso Kiev, è stato avvelenato. È quanto riporta l’Agenzia statale per la Pesca ucraina, che accusa i russi di aver scaricato rifiuti nelle acque dell’affluente della Desna, causando un’ecocidio su larga scala, che interessa ampie zone che affacciano sul corso.
Il disastro ambientale riguarda l’intera area del bacino del Sejm, dalla regione di Sumy a quella di Chernihiv. Le acque del fiume sono diventate nere ed emanano un costante odore di ammoniaca. Inoltre si è verificata una massiccia moria di pesci e molluschi.
L’Agenzia per la Pesca ucraina riporta che secondo i risultati delle analisi idrochimiche dei campioni prelevati dal corso d’acqua "le concentrazioni massime ammissibili di inquinanti sono state significativamente superate”. Inoltre, “la concentrazione di ossigeno disciolto nell’acqua rimane criticamente bassa”. Il Ministero dell'Ambiente di Kiev, citato dal media ucraino Svidomi, ha riferito che circa 30 tonnellate di pesci sono morte mentre le sostanze inquinanti si diffondevano dalla Russia lungo i fiumi Sejm prima e Desna poi.
L’inquinamento del fiume è stato notato per la prima volta intorno alla metà di agosto e continua a causare danni all’ambiente e agli organismi che lo abitano. Una residente ha pubblicato diversi aggiornamenti della situazione sul suo profilo Facebook, mostrando il colore scuro delle acque e pesci e molluschi morti sulle rive. “Prima della catastrofe qui si nuotava e c'era sempre tanta vita – si legge in uno dei post, corredato da foto e video –. Ora sembra che il fiume sia morto”.
La Commissione per la sicurezza e le emergenze tecnologiche e ambientali ha deciso quindi di vietare la balneazione, la pesca e l’uso dell’acqua per esigenze domestiche nelle comunità territoriali urbane di Novoslobidska, Bochechkivska, Popivska, Burynska, Putivlska, Krolevetska.
Secondo quanto dichiarato dal governo ucraino, citato dal Guardian, i rifiuti chimici provengono da una fabbrica di zucchero che si trova nel villaggio russo di confine Tyotkino e includono ammoniaca, magnesio e altri nitrati velenosi. Lo scarico sarebbe stato effettuato durante l’incursione ucraina nel Kursk. Sehiy Zhuk, capo dell'Ispettorato ecologico di Chernihiv, ha definito quanto avvenuto un “atto di ecocidio russo”: “Più di 650 chilometri sono stati inquinati. Non un solo organismo è sopravvissuto. È una cosa senza precedenti. È il primo fiume completamente morto d'Europa”, ha dichiarato Zhuk al Guardian.