Roma, 12 aprile 2024 - Il futuro dell'antiaerea si chiama DragonFire, il prototipo laser che può intercettare e abbattere doni e missili. Un progetto nato in Gran Bretagna nel 2017 con l'agenzia governativa Defense Science and Technology Laboratory in collaborazione con le aziende MBDA (Produzione missili), la società aerospaziale Leonardo UK e quella tecnologica QinetiQ, che ora Londra sta valutando di fornire all'Ucraina per fermare la pioggia di velivoli UAV che piombano sulle sue città e infrastrutture.
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Super tecnologico e poco costoso
Un progetto futuristico ormai avviato in porto e dai costi contenuti, infatti apparecchiatura a parte, un solo colpo col laser costa solo poche sterline. Così per far nascere questo laser antidroni stile Stars War per il progetto sono bastati solo 30 milioni di sterline. Nel 2018 sono stati effettuati i primi test con successo, ma il periodo del Covid ha rallentato lo sviluppo del laser. Nel 2022 in Scozia ci sono state delle prove a bassa potenza per valutare le capacità di tracciare bersagli aerei, poi a novembre dello stesso anno sono stati fatti test ad alta potenza per scenari di guerra. Nel gennaio di quest'anno il DragonFire, sempre durante esercitazioni in Scozia, ha ingaggiato un bersaglio aereo, dimostrando di essere pronto per l'utilizzo effettivo.
Difesa: i DragonFire potrebbero essere inviati in Ucraina
E' un'arma classificata, cioè coperta da segreto, che può alzare il livello di certi armamenti. Sulle pagine del Telegraph le parole del segretario alla Difesa britannico, Grant Shapps, che ieri ha visitato il laboratorio di armi laser DragonFire, affermando "queste armi potrebbero avere enormi conseguenze". Il DragonFire era atteso nell'arsenale britannico per il 2017, ma se il Covid ne ha rallentato lo sviluppo, la guerra in Ucraina sembra averlo accelerato, e secondo il ministro presto i primi prototipi potrebbero essere inviati a Kiev.
Il sistema laser
Il sistema gestisce la potenza del laser con decine di fibre di vetro con cui può tracciare o distruggere, a seconda dell'utilizzo. Il laser principale e i suoi sistemi di puntamento, come una telecamera elettro-ottica e un secondo laser a bassa potenza per il tracciamento, sono montati su una torretta. Il resto è top secret.
Il prototipo presenta ancora qualche difetto
Ma nonostante la segretezza qualche problemino dai test è affiorato. Il laser del DragonFire, prima dell'utilizzo, deve essere tarato con i parametri richiesti dall’intervento come intensità del raggio e lunghezza d'onda. Dati che devono essere inseriti senza sbagliare neanche di pochi millimetri. Inoltre subisce ancora troppo le condizioni atmosferiche, dove il maltempo o anche le semplici goccioline della nebbia possono deviare il raggio. Altro problema è l'utilizzo in mare dove l'imbarcazione ondeggia. Infine, ma non trascurabile per Kiev, la necessità di avere operatori capaci di gestire un'arma altamente tecnologica, il che vorrebbe dire altri militari UK in Ucraina anche se ufficialmente non ce ne sono.