Roma, 18 agosto 2023 – Avanti, ma meno di quanto auspicato. E ora si teme un rimpallo di responsabilità. La controffensiva ucraina infatti non raggiungerà la città di Melitopol occupata dai russi nel Sud Est del Paese, ritenuta cruciale per tagliare i collegamenti con la Crimea, uno dei principali obiettivi di Kiev. E' quanto ritiene l'intelligence americana, citata oggi dal Washington Post. Fonti al corrente con le previsioni di intelligence hanno detto al quotidiano che le truppe ucraine rimarranno probabilmente "diverse miglia fuori città". Ad oggi le forze ucraine sono nei pressi di Robotyne, a oltre 80 chilometri di distanza. Ieri la Cnn ha spiegato che l’attuale avanzata è stata possibile grazie all’utilizzo di bombe a grappolo.
La mappa
Campi minati e trincee
Queste previsioni, hanno spiegato le fonti, "si basano sulla brutale abilità della Russia nel difendere il territorio occupato attraverso una falange di campi minati e trincee".
Di chi è la colpa?
Le fonti affermano che questa situazione è destinata a provocare accuse reciproche tra Kiev e le capitali occidentali sulle ragioni per cui la controffensiva, per la quale sono state investite decine di miliardi di dollari di armi occidentali, non sia riuscita a centrare i suoi obiettivi.
Lo snodo cruciale in mano a Mosca
Secondo l’intelligence Usa, le forze ucraine si fermeranno a diversi chilometri fuori dalla città cruciale per la controffensiva perché considerata il punto di accesso alla Crimea, punto di snodo di due autostrade e la ferrovia che permette alla Russia di trasportare mezzi e truppe dalla penisola nei territori occupati.
Tre linee difensive russe
L'avanzata verso Melitopol è estremamente ardua, ed anche se gli ucraini potranno riconquistare località più vicine come Tokmak sarà difficile, spiega Rob Lee, analista militare del Foreign Policy Research Institute. "La Russia ha tre principali linee difensive e poi città fortificate - ha detto - non è solo la questione se l'Ucraina possa superarne una o due, ma le deve superare tutte e tre e poi avere significative forze a disposizione per prendere Tokmak ed andare oltre".
Washington respinge le critiche
Le fonti Usa respingono critiche riguardo al fatto che con gli F16 o i missili a lungo raggio il risultato della controffensiva sarebbe stato diverso. "Il problema rimane sfondare la principale linea difensiva russa, e non ci sono prove che questi sistemi sarebbero stati una panacea", affermano dell'amministrazione Biden. Intervistato nei giorni scorsi il capo degli Stati Maggiori riuniti, Mark A. Milley, ha ricordato che già "un paio di mesi fa ho detto che questa offensiva sarebbe stata lunga e sanguinosa, ed è esattamente quello che è: lunga, sanguinosa, lenta e molto, molto difficile". Riguardo agli obiettivi, ha affermato che Kiev sta avendo successo nel logorare le forze russe: "Hanno subito molte perdite, il morale non è al massimo'.
Jake Sullivan, il consigliere alla sicurezza nazionale di Joe Biden, sulle indiscrezioni di intelligence del Washington Post, ha affermato: “Non commento le indiscrezioni di intelligence. Negli ultimi due anni ci sono state molte analisi su come la guerra si sarebbe evoluta. Noi stiamo facendo il possibile per sostenere gli ucraini. Non facciamo previsioni perché la guerra, questa guerra, è imprevedibile. Ho fiducia nel coraggio degli ucraini”.