Kiev, 8 febbraio 2024 - Alla fine, dopo settimane di indiscrezioni, polemiche, marce indietro (e, pare, l’altolà degli alleati), la decisione è stata presa: Volodymyr Zelensky ha licenziato il generale Valerii Zaluzhny, sostituito da Oleksand Syrsky. Scatta perciò il cambio al vertice delle forze armate ucraine. A darne notizia con un post su X è stato lo stesso presidente, che tuttavia non annuncia esplicitamente il licenziamento. "Ho incontrato il generale Valerii Zaluzhnyi e l'ho ringraziato per i due anni in cui ha difeso l'Ucraina", ha scritto.
Tra i possibili sostituti di Zalushny era circolato anche il nome del 38enne Kyrylo Budanov, potente capo dell'intelligence militare (Gur), ma alla fine la scelta è caduta su comandate delle forze di terra.
Zelensky sostiene di aver discusso con Zaluzhny "del rinnovamento che serve alle Forze armate ucraine, abbiamo anche discusso su chi potrebbe far parte della leadership rinnovata delle Forze Armate ucraine".
Il momento del rinnovamento è adesso
"Il momento per un tale rinnovamento è adesso", afferma il presidente, che dice di "aver proposto al generale Zaluzhnyi di restare nella squadra". "Vinceremo sicuramente!", conclude.
Secondo fonti governative ucraine riportate da Ukrainska Pravda qualche giorno fa, il presidente ucraino starebbe valutando anche la possibilità di sostituire pure il capo di stato maggiore Serhii Shaptala. Ukrainska Pravda cita fonti "sia nell'ufficio presidenziale che negli ambienti militari", secondo cui il doppio siluramento è al centro di "consultazioni in corso" a Kiev.
Il cambio al vertice delle forze armate arriva in una fase molto complicata per l’Ucraina, alle prese con gli aiuti che rallentano, sono le elezioni presidenziali di novembre negli Stati Uniti e il conflitto in Medio Oriente, che ha distratto l' 'attenzione' da Kiev. E a metà marzo si vota in Russia. Putin è al potere da oltre 20 anni.