Roma, 30 marzo 2024 – L’Ucraina sta costruendo finti armamenti da usare come esca per i raid russi. Lo scrive The Telegraph, raccontando la storia di Mykhailo Roman, un architetto di 32 anni che produce armi finte da balsa, metallo e tubi di plastica e che negli ultimi mesi ha lavorato giorno e notte. L’uomo, che vive vicino al confine con l'Ungheria (quindi lontano dal fronte), ha convertito la sua abilità nel costruire plastici allo sforzo bellico ucraino, contribuendo a realizzare per le forze armate di Kiev una 'Armata Potemkin': nome con il quale convenzionalmente si designa una tattica volta a dare l'impressione di essere militarmente più potenti rispetto alla realtà.
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Roman lavora con un team di altri volontari ucraini in un magazzino, di cui ovviamente non può rivelare l’ubicazione, dove realizza "modelli a grandezza naturale lanciarazzi e pezzi di artiglieria con materiali di scarto per indurre la Russia a sprecare munizioni contro falsi obiettivi". Il gruppo si impegna a rendere questa false armi il più possibile realistiche ed economiche”, per questo si ricorre a tutto ciò che si trova nell'officina: blocchi di schiuma, pneumatici usati, legno di scarto, lamiere e tubi di plastica.
A spingere in questa direzione, le recenti dichiarazioni del comandante in capo delle Forze armate ucraine, il generale Oleksandr Syrskyi, il quale ha ammesso che recentemente sul fronte orientale le forze russe hanno avuto a disposizione sei volte più munizioni rispetto alle truppe di Kiev.
Secondo quanto scrive il giornale britannico, nell'ultimo anno, la squadra di Roman ha costruito più di 200 falsi lanciamissili anticarro Stugna-P e due cannoni obici D-20, che sono stati schierati lungo la linea del fronte ucraina da Orikhiv nel sud, a Donetsk e Lyman nel a est, così come Kharkiv e Sumy a nord. Ci sono voluti due mesi per progettare il primo finto lanciamissili e il costo è stato di circa 3.000-4.000 grivna (tre i 70 e i 90 euro). Da allora il processo di produzione è stato perfezionato, riducendo il tempo a pochi giorni e abbattendo il costo a sole 1.000 grivna (circa 24 euro). L’architetto pubblica con orgoglio sui social media i filmati che gli sono stati inviati dalle truppe ucraine e che mostrano le sue repliche di armi “in azione al fronte". Costituiti da tre parti – un treppiede, una canna e un computer –, i finti lanciarazzi vengono assemblati in pochi minuti direttamente dai soldati al fronte.
Il successo della squadra di Roman si misura in base al numero di armi esca che vengono distrutte. "Quando le distruggono, mi viene voglia di costruirne altre", dice, spiegando che c’è anche un vantaggio pratico: aiutano a dirigere gli attacchi delle forze ucraine. "Quando i soldati russi hanno distrutto questi modelli, le nostre forze militari possono vedere le loro posizioni e attaccarle", spiega ancora. Ovviamente lui stesso sa che questo stratagemma non può sopperire alla mancanza di armi vere.
Nelle ultime settimane ha ricevuto commissioni per progettare modelli più complessi, tra cui un ordine per quello che sarà il suo progetto più avanzato: un sistema missilistico Patriot, falso ovviamente. Si tratta del sistema di difesa missilistica mobile terra-aria di fabbricazione statunitense tra i più avanzati al mondo del costo di circa 1 miliardo di dollari, a cui va poi aggiunto un altro miliardo per il software e i missili. Roman dice di poterne realizzare uno falso per circa 10.000 dollari. La speranza è che attiri l'attenzione di Mosca e dei suoi missili da crociera Iskander da 3 milioni di dollari l'uno.