Roma, 17 marzo 2025 – La pace in Ucraina si avvicina. Almeno a giudicare da quanto dichiarato nella notte da Donald Trump. Il presidente degli Stati Uniti ha infatti annunciato che domani (martedì 18 marzo, ndr) avrà un colloquio con l’omologo russo Valdimir Putin proprio per porre fine al conflitto. "Penso che molto di questo sia già stato discusso, da entrambe le parti – ha detto conversando con i giornalisti a bordo dell’Air Force One – . Forse ci riusciremo, forse no, ma credo che abbiamo ottime possibilità. Vedremo se avremo qualcosa da annunciare". Da quanto spiegato dall’inquilino della Casa Bianca si discuterà anche di “terre” e “centrali elettriche”.
La notizia dell’imminente colloquio telefonico è stata poi confermata dal Cremlino.
Intanto la situazione al fronte è sempre più difficile delicata per i soldati ucraini nella regione russa di Kursk, occupata in parte da agosto e dove le unità russe stanno avanzando rapidamente. Il presidente Volodymyr Zelensky ha sostituito il capo di stato maggiore Anatoly Barguylevych, affidando il suo incarico al generale Andriy Gnatov.

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È salito a più di 30 il numero di Paesi alleati disposti a partecipare alla cosiddetta "coalizione dei volenterosi" sotto varia forma, per il dopoguerra in Ucraina a garanzia della sicurezza di Kiev. Lo ha detto oggi una portavoce di Downing Street. Il premier britannico Keir Starmer è stato promotore dell'iniziativa, discussa anche sabato in un video vertice convocato da Londra coi leader di altri 25 Stati. Iniziativa di cui Regno Unito e Francia si sono assunti la guida in vista di una possibile missione di peacekeeping che i comandanti militari di alcune delle nazioni alleate discuteranno in modo "più operativo" giovedì.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha incontrato il ministro della Difesa Rustem Umerov e il nuovo capo di stato maggiore dell'esercito di Kiev Andrii Hnatov per discutere "della situazione in prima linea e degli impegni con gli alleati sulle garanzie di sicurezza per l'Ucraina". Lo ha dichiarato lo stesso Zelensky su X, spiegando di aver dato a Umerov l'incarico di creare una squadra che potesse discutere "tutti i dettagli del sistema di sicurezza di cui l'Ucraina ha bisogno, nonché l'attuazione delle decisioni prese a livello politico-militare", a partire dall'incontro dei vertici militari convocato a Londra giovedì dal premier britannico Keir Starmer. A Hnatov, Zelensky ha chiesto di "verificare le attuali esigenze delle brigate di combattimento" e di controllare che fossero adeguatamente supportate per "garantire la resilienza della nostra posizione". Il presidente ucraino ha sottolineato che "rafforzare l'esercito è una priorità costante e non si possono fare passi indietro in questo senso", perché il sistema di difesa rimane "il fondamento della nostra indipendenza".

Sull'Ucraina, è "importante che l'Europa sia unita e soprattutto che non si rompa l'unità transatlantica tra Europa e Stati Uniti". Lo ha sottolineato il ministro Antonio Tajani al suo arrivo a Bruxelles per il Consiglio Affari Esteri dell'Unione Europea. "Adesso vediamo come andrà la telefonata Trump e Putin", ha aggiunto ipotizzando che in futuro si possa "organizzare per esempio una riunione del Quintetto" tra "Italia, Germania, Francia, Regno Unito e Stati Uniti per fare una valutazione della situazione". "Il nostro obiettivo è quello sempre di tenere unito l'Occidente, perché se l'Occidente si divide, si indebolisce, si rafforzano le autocrazie. Questo è scontato. La partita non è tra Europa e Stati Uniti, la partita è tra l'Occidente e le autocrazie, quindi noi dobbiamo cercare di far sì che l'Occidente rimanga unito".
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha confermato che sono in corso i preparativi per il colloquio telefonico tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump che si terrà domani. "Sì, è proprio così. Una conversazione del genere è in preparazione per martedì", ha detto Peskov ai giornalisti. Si tratterà del secondo colloquio ufficiale tra i due da quando Trump è tornato alla Casa Bianca.
L'Ungheria è decisamente contraria a "un pacchetto di aiuti finanziari di almeno 20 miliardi di euro per l'Ucraina". "Non ci faremo trascinare in questo, nè lasceremo che i soldi dei contribuenti ungheresi vengano utilizzati per finanziare le forniture di armi all'Ucraina - scrive su X il ministro degli Esteri, Peter Szijjarto -. Grazie a Donald Trump la speranza di pace non e' mai stata cosi' vicina negli ultimi tre anni. Ogni tentativo di minare i colloqui di pace e' quindi inaccettabile".
"Ora che la palla è nel campo della Russia da quasi una settimana, possiamo vedere che i fatti parlano più delle parole, e sfortunatamente, quando si tratta di Russia, le azioni nel corso degli ultimi 20 anni parlano sicuramente un linguaggio che è lontano dalla pace. Quindi le concessioni che stiamo esaminando dovrebbero essere e venire dalla parte della Russia e da nessun'altra parte, perché altrimenti si scenderà a compromessi con il diritto internazionale e la Carta delle Nazioni Unite, il che avrebbe implicazioni globali". Lo ha dichiarato la ministra degli Esteri della Finlandia, Elina Valtonen, al suo arrivo al Consiglio Esteri.
L'esercito ucraino ha annunciato di aver abbattuto 90 dei 174 droni lanciati dalla Russia nella notte, mentre 70 sono stati persi dai radar anche se "senza conseguenze negative". Gli attacchi russi hanno causato il ferimento di una persona e interruzioni parziali delle forniture di corrente elettrica nella provincia di Odessa. Il ministero della Difesa di Mosca, da parte sua, ha fatto sapere che le forze russe hanno distrutto 72 droni ucraini diretti contro diverse regioni russe, tra cui 36 sulla regione di Kursk.
"Vediamo che c’è una grande pressione sull'Ucraina per andare ai negoziati. E vediamo che dall'altra parte, Putin non ha intenzione di mostrare alcuna volontà per le concessioni, e aumenta solo le richieste", ha dichiarato il ministro degli Esteri lituano, Kestutis Budrys, al suo arrivo al Consiglio Esteri. "Quindi per questo momento, dobbiamo essere molto chiari anche sulle misure che abbiamo di fronte e che dobbiamo usare, e prima di tutto rafforzare la posizione dell'Ucraina e lavorare insieme Europa, Stati Uniti e Ucraina per una pace permanente, duratura e giusta", ha aggiunto. Secondo Budrys, per raggiungere questo bisogna "anche includere il pacchetto di garanzie di sicurezza" il cui primo componente è "un sostegno militare duraturo e sostenibile di 40 miliardi di euro, come minimo, per quest'anno" da parte dei Paesi dell'Ue. "Il secondo elemento sono le truppe europee in Ucraina con il sostegno degli Stati Uniti. Per noi è l'elemento necessario. Il terzo è la continua pressione sulla Russia attraverso sanzioni e attraverso il sequestro dei beni congelati. Il quarto elemento dev'essere la giustizia attraverso l'assunzione di responsabilità. E infine, accelerare l'adesione dell'Ucraina all'Ue", ha concluso.
Le Forze armate ucraine hanno attuato un massiccio attacco notturno con droni contro diverse infrastrutture della regione russa di Astrakhan, tra cui un grande complesso di carburante ed energia. L'attacco ha causato un incendio, una persona è rimasta ferita e gli impianti dove erano presenti dei lavoratori sono stati evacuati, secondo quanto dichiarato dal governatore della regione, Igor Babushkin, e riferito dall'agenzia Tass. "Questa notte, le forze armate ucraine hanno tentato nuovamente un massiccio attacco con droni alle strutture situate nella regione, compreso il complesso del carburante e dell'energia. I turni di lavoro sono stati evacuati in anticipo. La guerra elettronica e i sistemi di difesa aerea funzionavano normalmente. Quando il relitto dell'Uav è caduto sul territorio della struttura, è scoppiato un incendio. Durante l'attacco, una persona è rimasta ferita", ha scritto il governatore sul suo canale Telegram. Babushkin ha assicurato che la situazione è ora sotto controllo grazie all'intervento dei servizi di emergenza.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato nella notte che parlerà con l'omologo russo Vladimir Putin domani. "Stiamo andando abbastanza bene, credo, con la Russia. Vedremo se avremo qualcosa da annunciare, forse entro martedì. Martedì parlerò con il Presidente Putin'', ha detto ai giornalisti a bordo dell'Air Force One durante il volo di ritorno alla Casa Bianca dopo il suo weekend a Mar-a-Lago. "Nel fine settimana è stato fatto molto lavoro, vogliamo vedere se riusciamo a porre fine a questa guerra - ha detto - . Forse ci riusciremo, forse no, ma credo che abbiamo ottime possibilità". Riferendosi a "territori" e "impianti di produzione energetica", ha sottolineato: "Stiamo parlando di questo, di condividere alcuni asset".