Giovedì 21 Novembre 2024
Aldo Baquis
Esteri

Capo di Hamas ucciso nel raid, il corpo di Sinwar scoperto per caso. Netanyahu: “Liberate gli ostaggi”

Il leader dei terroristi ammazzato a Rafah con due miliziani. Aveva un fucile, bombe a mano e contanti. È stato riconosciuto tra le macerie grazie alle riprese di un drone. L’ipotesi del tentativo di fuga

Tel Aviv, 17 ottobre 2024 – Alla fine è stato ucciso per puro caso. Dopo una caccia all’uomo senza precedenti lanciata un anno fa dall’esercito israeliano sia sul terreno della striscia di Gaza sia nelle viscere della terra, il leader di Hamas Yahya Sinwar è rimasto ucciso, assieme con due compagni, in uno scontro a fuoco con una pattuglia israeliana. Quando i militari si sono imbattuti nel suo corpo esanime il terrorista indossava un corpetto militare, impugnava un fucile, aveva con sé bombe a mano, passaporti e una cifra considerevole in contanti. Forse aveva deciso di partecipare in prima persona alla lotta. Forse invece, come ipotizza Israele, voleva solo mettersi in posa e scattare alcune immagini da distribuire poi ai suoi miliziani. O forse progettava di passare in Egitto, distante pochi chilometri.

Il leader di Hamas Yahya Al Sinwar e il suo cadavere trovato tra le macerie a Rafah
Il leader di Hamas Yahya Al Sinwar e il suo cadavere trovato tra le macerie a Rafah

Per Israele, la fine di un incubo. “Colui il quale si è reso responsabile della strage peggiore nella storia del nostro popolo dopo la Shoah – ha detto il premier Benjamin Netanyahu alla nazione – è stato eliminato. Hamas – ha non governerà più a Gaza. Questo è l’inizio del giorno dopo-Hamas”. Rivolgendosi agli abitanti della Striscia, il premier ha aggiunto: “Sinwar vi ha rovinato la vita. Vi aveva detto di essere un leone, in realtà si era nascosto in una grotta oscura. È stato ucciso mentre fuggiva, spaventato di fronte ai nostri soldati”.

L’episodio che cambia radicalmente le prospettive della guerra a Gaza è iniziato nella notte di mercoledì quando un tank ha sparato in direzione di un edificio di Rafah dove erano stati intravisti miliziani armati. La cannonata ha semidistrutto l’edificio. Sul terreno c’erano tre cadaveri. I militari hanno allora fatto ricorso a un drone per riprenderli e le immagini li hanno lasciati a bocca aperta. Fra le macerie spuntava infatti la sagoma di un uomo del tutto simile a Sinwar coperto di calcinacci. Dopo aver setacciato il terreno, per evitare di attivare ordigni esplosivi, i militari lo hanno raggiunto ed hanno prelevato il cadavere che è stato subito inoltrato all’Istituto di medicina legale di Abu Kabir, a Tel Aviv.

Dopo gli esami delle impronte digitali, del Dna e della dentatura, è giunta la conferma definitiva: Sinwar è morto. “Mohammed Deif, Ismail Haniyeh, Yahya Sinwar, Hassan Nasrallah ed altri ancora non ci sono più”’ ha elencato Netanyahu. “A Gaza, a Beirut, e nella regione il buio retrocede per far spazio alla luce. Ai popoli della regione dico: si presenta una grande occasione per bloccare l’Asse del male e creare un futuro di pace e di prosperità”. Riferendosi ai progetti per il futuro di Gaza, Netanyahu ha cominciato dalla questione dei 101 ostaggi ostaggi israeliani.

A quei palestinesi che rendessero possibile la loro liberazione ha offerto di uscire indenni dalla Striscia. Probabilmente riceverebbero generosi aiuti economici e una nazionalità straniera. Chi invece continuasse a tenerli prigionieri, rischia la morte. L’uscita di scena di Sinwar apre adesso nuovi scenari e Israele spera di poter neutralizzare Hamas avvalendosi anche di clan familiari di Gaza e dell’aiuto di Paesi arabi moderati. In questa occasione Netanyahu ha comunque tenuto a ribadire che la sua rigida linea politica si è dimostrata vincente: “Adesso è chiaro a tutti, in Israele e nel mondo perché ci siamo opposti a fermare la guerra. Perché abbiamo insistito”.

Per Netanyahu, questi eventi confermano dunque che “la luce avanza, e fa arretrare il buio” e che Israele è riuscito a trasformare il trauma del 7 ottobre in una “Guerra di resurrezione” nazionale. Parole che non hanno tranquillizzato però i familiari degli ostaggi che temono al contrario che la uccisione di Sinwar possa significare che i loro cari rischiano di essere passati per le armi dai loro carcerieri di Hamas.