Giacarta, 4 dicembre 2018 - Irrompe l'incubo tsunami in Indonesia, a 14 anni dall'apocalisse nei paradisi delle vacanze. Ed è una nuova ecatombe. Dopo i violenti terremoti dei mesi scorsi, a fare strage è un'eruzione vulcanica di un 'figlio' del devastante Krakatoa. Il bilancio delle onde anomale, provvisorio e in continuo drammatico aggiornamento, parla di oltre 373 morti, 1.400 feriti e decine di dispersi. Senza considerare le centinaia di case distrutte. Colpite le spiagge attorno a Sunda Strait, tra le isole indonesiane di Giava e Sumatra. E mentre qualcuno inizia a contare i danni, la popolazione vive nel terrore: vista l'origine vulcanica, c'è la concreta possibilità di un altro tsunami nelle prossime ore. Le autorità di Giacarta invitano a stare lontano dalle coste e dalle spiagge travolte dalla furia del mare. Il premier australiano, Scott Morrison, ha subito offerto aiuti alle autorità indonesiane, e ha detto alla Abc News che al momento non risultano vittime straniere. La Farnesina si è comunque attivata per verificare l'eventuale presenza di italiani.
LE CAUSE - Secondo la stampa locale lo tsunami è stato provocato dalla forte attività sottomarina di Anak Krakatau, un'isola vulcanica formatasi dal vulcano Krakatoa, protagonista della catastrofe del 1883 che fece 36mila vittime. Il portavoce dell'Agenzia indonesiana per la gestione dei disastri, Sutopo Purwo Nugroho, ha confermato che il bilancio è del tutto provvisorio per le difficoltà di comunicazione con alcune delle zone colpite. Anche secondo l'Australian Broadcasting Corporation il bilancio delle vittime "è destinato ad aumentare": molte delle aree colpite non sono state ancora raggiunte dai soccorritori.
Perché non è stato possibile lanciare l'allerta tsunami
Le onde hanno raggiunto i 20 metri di altezza, danneggiate centinaia di costruzioni e anche molti alberghi lungo le coste.
Cartina dell'Indonesia, lo Stretto della Sonda.
L'ONDA IMPROVVISA SUL PALCO - Molte delle vittime erano impiegati della compagnia statale Pln, riuniti nella rinomata zona balneare nello stretto della Sonda per celebrare la fine dell'anno. Alcune immagini sul web mostrano l'onda devastante che si abbatte sul palco dove una band rock, i Seventeen, stava suonando per l'evento. Il bassista, il manager, e forse il chitarrista, sono morti, altri componenti del gruppo risultano tra i dispersi.
Il cantante della band, Riefian Fajarsyah, su Instagram racconta la tragedia in lacrime ai fan, e chiede di pregare per sua moglie Dylan, che oggi compie 26 anni, ancora dispersa come altri componenti del gruppo e dello staff. Il cantante ha spiegato che è sopravvissuto dopo essere stato trascinato in mare dall'onda, ed essersi ritrovato circondato da "oltre una ventina di cadaveri". Il leader ha raccontato che lo tsunami ha travolto il palco al termine della prima canzone. Sempre Fajarsyah su Instagram disperato esorta la moglie a tornare a casa.
Mohon doanya kawan-kawan semuanya 🙏🏻🙏🏻 Selengkapnya cek IG kami >> https://t.co/q1uFztBp5v pic.twitter.com/4gWcAsBqcU
— Mahakarya Inc (@mahakaryainc) 23 dicembre 2018
La Cnn indonesia ha raccolto un comunicato della band: "L'acqua ha spazzato via il palco, che era molto vicino al mare. Abbiamo perso i nostri cari, incluso il bassista e il manager, gli altri sono dispersi". Secondo un tweet anche il chitarrista sarebbe morto, ma risulta ancora disperso.
#SeventeenBerduka@hermanseventeen (gitar) @bani_seventeen (bass) & @okiwija (road manager) menjadi korban meninggal dunia pada tsunami Selat Sunda.#SeventeenBand #PrayForSelatSunda#prayforanyer #PrayForBanten #prayforlampung pic.twitter.com/14gvhgGTXf
— SEVENTEEN Band (@SeventeenBand) 23 dicembre 2018
ZONE TURISTICHE - L'Agenzia governativa indonesiana ha reso noto che lo tsunami ha danneggiato 556 case, nove alberghi, 350 barche e 60 chioschi di gastronomia lungo le coste. Il bilancio è più che mai provvisorio, il portavoce Sutopo Purwo Nugroho: "Ora si prepara una ricognizione aerea per la verifica del disastro. Nel distretto di Pandeglang colpite duramente zone residenziali e turistiche situate lungo le zone costiere, come il Pantai Tanjung Lesung, Sumur, Penimbang, Teluk Lada dan Carita. "Quando si è verificata la tragedia, molte persone si trovavano in vacanza nelle zone costiere di Pandeglang", ha detto il portavoce dell'agenzia.
Riprese aeree.
ANELLO DI FUOCO - L'agenzia geologica dell'Indonesia ha confermato che il vulcano Anak Krakatoa da giorni mostrava segni di intensa attività, proiettando in aria pennacchi di fumo e cenere alti migliaia di metri. E' famoso l'"Anello del Fuoco" del Pacifico in cui l'Indonesia si trova proprio nel mezzo, lì è dove si scontrano le placche tettoniche e dove si hanno gran parte delle eruzioni vulcaniche e dei terremoti del mondo. A settembre nella città di Palu, sull'isola di Sulawesi, un terremoto e uno tsunami hanno ucciso migliaia di persone. E il 26 dicembre 2004, sempre uno tsunami, innescato da una scossa sismica di magnitudo 9.3 al largo delle coste di Sumatra, ha provocato 168.000 morti in Indonesia, per un totale di 220.000 vittime nei Paesi bagnati dall'Oceano Indiano.
IL PRESIDENTE - Il presidente indonesiano Joko Widodo ha chiesto, annunciandolo su Twitter, al governo di prendere "immediate misure di risposta all'emergenza, per cercare le vittime e soccorrere i feriti". I capo di Stato ha espresso le proprie "sincere condoglianze" per le vittime.
POSSIBILI ALTRI TSUNAMI - Ma la paura non è finita, infatti le autorità indonesiane hanno diramato una allerta invitando i residenti delle zone colpite dallo tsunami a "stare lontani dalle spiagge". Secondo il capo dell'agenzia meteorologica, Rahmat Riyono, è "possibile un altro tsunami" poiché quello di ieri "è stato provocato da un'eruzione del vulcano Anak-Krakatau. La possibilità di un secondo tsunami in caso di terremoto sono molto basse, ma qui si tratta di un'eruzione. Dobbiamo continuare a monitorare la situazione", e questa sarebbe anche la ragione per cui non sono scattati allarmi preventivi ieri.
FARNESINA - Per l'eventualità di cittadini italiani coinvolti si è attivato il ministero degli Esteri, che dopo lo tsunami ha annunciato con un tweet: "L'Unità di crisi della Farnesina e l'Ambasciata d'Italia a Giacarta sono attive per prestare ogni assistenza necessaria ai connazionali sul posto".
#Tsunami in #Indonesia | #UnitàdiCrisi della Farnesina e Ambasciata d'Italia a Jakarta @ItalyinIDN attive per prestare ogni assistenza necessaria ai connazionali sul posto. pic.twitter.com/gPMCT1rOSG
— Farnesina 🇮🇹 (@ItalyMFA) 23 dicembre 2018
Min #Moavero Milanesi esprime il più profondo cordoglio alle famiglie delle numerose vittime dello #Tsunami in #Indonesia : noi italiani siamo vicini al popolo indonesiano, con spirito di forte solidarietà e sincera amicizia in questi terribili momenti. pic.twitter.com/6kt8whue8u
— Farnesina 🇮🇹 (@ItalyMFA) 23 dicembre 2018
Il tweet del sottosegretario Manlio Di Stefano
Sono sconvolto per l’ennesima catastrofe in Indonesia quest’anno con centinaia di vittime. La mia e nostra vicinanza e disponibilità al governo indonesiano e alla squadra della nostra ambasciata a Giacarta con l’ambasciatore Sandalli che aiuta in prima linea. #tsunami #Krakatoa
— Manlio Di Stefano (@ManlioDS) December 23, 2018
MEDICI SENZA FRONTIERE - Medici senza Frontiere è già sul posto, come fa sapere con un messaggio diffuso su Twitter: "Capo missione e coordinatore medico di #msf sono ora nell'area colpita dallo #tsunami per coordinare il supporto degli interventi di soccorso medico".
#Indonesia Capo missione e coordinatore medico di #msf sono ora nell’area colpita dallo #tsunami per coordinare il supporto degli interventi di soccorso medico
— MediciSenzaFrontiere (@MSF_ITALIA) 23 dicembre 2018
APPELLO DEL PAPA - Papa Francesco dopo l'Angelus ha rivolto un pensiero alla tragedia in Indonesia: "ll mio pensiero va, in questo momento, alle popolazioni dell'Indonesia, colpite da violente calamità naturali, che hanno causato gravi perdite in vite umane, numerosi dispersi e senzatetto e ingenti danni materiali. Invito tutti ad unirsi a me nella preghiera per le vittime e i loro cari". Il Pontefice ha aggiunto, prima di invitare la folla a recitare l'Ave Maria: "Sono spiritualmente vicino agli sfollati e a tutte le persone provate, implorando da Dio sollievo nella loro sofferenza. Faccio appello perchè non manchi a questi fratelli e sorelle la nostra solidarietà e il sostegno della Comunità Internazionale".