Giovedì 9 Gennaio 2025
MARTA OTTAVIANI
Esteri

Trump spinge sulle annessioni: “Questa è la nuova mappa degli Usa”. Ma Europa e Canada fanno muro

Il presidente eletto pubblica sui social una cartina con tutto il Nord America colorato a stelle e strisce. Ottawa: “Non c’è alcuna possibilità”. Parigi e Berlino: “Inviolabili i confini della Groenlandia e della Ue”

Bruxelles, 8 gennaio 2025 – Tutti contro The Donald. Ai Paesi europei, le esternazioni del presidente su una possibile conquista dello Stretto di Panama, del Canada e della Groenlandia non sono piaciute proprio. Anche perché, il tycoon ha pensato bene di rincarare la dose e di postare sul suo social, Truth, una mappa del Nord America tutta a stelle e strisce.

A prendersela, sono stati in primo luogo i diretti interessati. Il premier canadese ha ribadito secco: “Non c’è la minima possibilità che il Canada diventi parte degli Stati Uniti”. Secondo il presidente eletto, una parte del popolo del Paese nordamericano non vedrebbero l’ora di fare il contrario. Decisa anche la reazione della Groenlandia, che sta cercando di smarcarsi dalla stessa Danimarca, che attualmente è un territorio danese autonomo e che, oltre a cercare di smarcarsi da Copenaghen, è alle prese con ‘l’invasione’ del figlio di Trump, Donald Jr, sull’isola di ghiaccio ufficialmente per ‘motivi privati’, ma la cui presenza sembra avere poco di turistico. “La Groenlandia è dei groenlandesi. Le parole di Trump sono gravi”.

Donald Trump, presidente eletto degli Stati Uniti
Donald Trump, presidente eletto degli Stati Uniti

Così Múte B. Egede, primo ministro dell’isola, in perfetta continuità con le temperature locali. Sulle barricate anche il deputato Aaja Chemnitz, che ha chiesto ai suoi connazionali di “non lasciare che Trump giochi con il nostro popolo”, aggiungendo che “è ingenuo pensare che diventare cittadini americani sia nel nostro interesse”. La Commissione europea sembra non voler dare troppo peso alle parole del tycoon, almeno non per il momento. Una portavoce dell’istituzione ha dichiarato laconicamente: “Non entriamo nello specifico delle dichiarazioni. È chiaro che la sovranità degli Stati deve essere rispettata, e questo vale anche per il Regno di Danimarca. Noi vogliamo lavorare ad una forte agenda transatlantica, focalizzata su una forte cooperazione su comuni interessi strategici”. E ha respinto anche la richiesta del 5% del Pil per la Nato: “Non abbiamo questo obiettivo di spesa nell’Ue”. Ben più energiche sono state Germania e Francia. Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, lo ha detto senza mezzi termini: “È fuori discussione che la Ue possa lasciare altre nazioni del mondo, qualunque esse siano, prendere di mira le sue frontiere sovrane. Restiamo uniti”.

Scholz ha anche ricordato che “il principio dell’inviolabilità delle frontiere vale per ogni Paese, indipendentemente dal fatto che si trovi a est o in Occidente, e quindi ognuno deve rispettarlo, indipendentemente dal fatto che si tratti di un piccolo Paese o di uno Stato molto potente”. Un messaggio a Trump, ma anche a Putin che ha invaso l’Ucraina, aggiungendo di aver avuto “scambi di vedute” con altri leader europei e la stessa Commissione. Segno che le dichiarazioni interlocutorie di Bruxelles celano una preoccupazione concreta.

Acque agitate anche a Parigi, dove c’era il segretario di Stato uscente, Antony Blinken. Il ministro degli Esteri Jean-Noël Barrot ha fatto appello perché la Ue agisca “con la più grande fermezza” contro quella che è stata considerata un’ingerenza negli affari di un altro Stato. Qualche giorno fa, quasi profeticamente, il presidente Macron aveva invocato una Ue più forte proprio per contrastare un presidente così assertivo. Ma le parole di Trump non sono sfuggite nemmeno alle Nazioni unite. Il portavoce del Palazzo di Vetro, Stephane Dujarric, rispondendo ai giornalisti, ha detto: “La questione riguardo sovranità e integrità territoriale è ampiamente trattata nella Carta Onu che tutti gli stati membri hanno firmato”. E anche Panama non se ne resta in silenzio: “La sovranità del nostro Canale non è negoziabile” dice il ministro degli Esteri Javier Martinez-Acha.