Mercoledì 17 Luglio 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Esteri

Trump sotto accusa, l’analista Usa: "Vincerà le primarie. Ma per la Casa Bianca la strada è in salita"

La partita del tycoon si complica dopo la terza incriminazione. L’esperto: gli estremisti crederanno alla tesi del complotto. "Invece i repubblicani moderati sceglieranno il leader democratico"

Dopo la terza incriminazione di Trump, che oggi comparirà in tribunale, Washington è blindata: si temono gesti inconsulti da parte di suoi sostenitori. E così, allertata da telefonata al 911 nella quale si parlava di “un uomo armato a Capitol Hill“, la polizia ha evacuato ieri il Russell Senate Office Building, uno degli edifici del Senato. Nessuna certezza, niente spari, ma Capitol Hill è andata in tilt su una voce.

Donald Trump, 77 anni, è stato presidente degli Stati Uniti dal 2017 al 2021
Donald Trump, 77 anni, è stato presidente degli Stati Uniti dal 2017 al 2021

"Per il suo popolo, la decisione di rinviare a giudizio Trump per l’assalto al Congresso rafforza la tesi del complotto. Li mobiliterà – dice il professor Scott R. Anderson, fellow di Brooking institution e senior fellow del National security law program della Columbia law school –. Ma sul lungo periodo, e soprattutto davanti all’intero elettorato americano, Trump potrebbe subire il colpo molto più di quanto oggi non creda".

Questo rinvio a giudizio, che è il terzo e probabilmente non l’ultimo, cambierà la campagna elettorale americana? Trump è oggi più debole o più forte?

"Il presidente Trump ha dimostrato di essere resiliente, di non arrendersi di fronte a eventi negativi. In passato li ha anzi utilizzati per trovare la forza di rilanciarsi con il suo elettorato. Quindi non credo che a breve ci sarà un impatto. Discorso diverso quando ci si avvicinerà al processo e in particolare quando il processo inizierà e sfileranno i testimoni, molti dei quali saranno repubblicani e membri del circolo ristretto della presidenza Trump, persone che potranno essere viste dagli elettori repubblicani come credibili e che potrebbero erodere una parte del suo consenso. In prospettiva Trump mantiene il suo grip sugli elettori “storici“, ma è complessivamente più debole nel Paese".

È possibile ipotizzare che vinca agevolmente le primarie repubblicane ma che poi non riesca ad avere la maggioranza dell’elettorato americano nella nuova sfida con Biden?

"È decisamente un esito possibile. Che Trump vinca la nomination repubblicana, e di largo margine, non ho dubbi, allo stato. Ma il 20 per cento dell’elettorato americano è composto da swing voters , elettori che una volta scelgono il candidato repubblicano e la successiva quello democratico. E un buon 25% dell’elettorato repubblicano è anti Trump. Forse una accusa di complotto come quella dalla quale dovrà difendersi è un pò troppo per gli swing voters e i repubblicani scettici. La strada per Trump è in salita, specialmente se il processo si svolgerà poco prima del voto".

Trump farà di tutto per evitarlo, ed evitare una possibile condanna.

"Non c’è alcun dubbio. Cercherà ad esempio di contestare la giurisdizione a Washington Dc, città che è solidamente democratica e dove sosterrà che non è possibile avere una giuria indipendente. Ma il giudice Tanya Chutkan è molto determinata ed è solita portare avanti con rapidità i suoi processi".

Trump potrebbe essere processato prima delle elezioni?

"È possibile che si arrivi a un processo prima delle elezioni del 2024, anche perché gli altri due processi che Trump dovrà affrontare, meno rilevanti, potrebbero essere rinviati a data successiva a questo. Il procuratore di New York, dal quale dipende uno dei due processi, si è già detto disponibile".

Ma era poi necessario tutto questo tempo per rinviarlo a giudizio? Non è che, come accusa lui, qualcuno ha voluto procrastinare la decisione per fare un uso politico del processo contro di lui?

"Non credo. In un caso così complicato e così sensibile occorreva trovare prove e testimoni credibili pronti a venire in aula. Una corte federale deve ragionare su ben altre basi. Questo è probabilmente il più complesso e delicato processo penale mai realizzato negli Stati Uniti. Non era facile arrivarci, serviva tempo per evitare che l’inchiesta finisse nel nulla".

Che succede se Trump viene processato e condannato per una accusa così grave?

"Di sicuro è giusto che Trump, che non è stato condannato sinora per nessuna delle accuse rivoltegli, possa correre per la presidenza. Discorso diverso in caso di condanna e di sua elezione. Certo, una situazione simile non l’abbiamo mai avuta e si aprirebbe una crisi costituzionale. Probabilmente dovrebbe occuparsene la Corte Suprema. Ma questo è territorio inesplorato ed è da vedere se ci si arriverà".