Washington, 28 gennaio 2025 - Vietata “l'ideologia transgender” nell'esercito statunitense. È l’ordine esecutivo firmato ieri da Donald Trump. “Per garantire di avere la forza di combattimento più letale al mondo, libereremo il nostro esercito dall'ideologia transgender", ha detto il presidente americano ad esponenti del Partito repubblicano riuniti in Florida.
Il provvedimento fa parte di una serie di ordini relativi all'esercito che Trump ha detto ai giornalisti di aver firmato sull'Air Force One e che prevedono la costruzione di una versione statunitense del sistema israeliano di difesa missilistica Iron Dome, il reintegro dei militari licenziati per essersi rifiutati di vaccinarsi contro il Covid e la soppressione dei programmi di genere nelle forze armate.
Irone dome in versione Usa
Trump ha ripetutamente promesso di costruire una versione americana del sistema Iron Dome che Israele ha utilizzato per abbattere i missili lanciati da Hamas da Gaza e Hezbollah in Libano, un sistema progettato per minacce a corto raggio ma inadatto a difendersi dai missili intercontinentali che rappresentano il pericolo principale per gli Stati Uniti.
Ordine esecutivo anti-trans
Nel suo ordine, Trump ha affermato che le forze armate “sono state afflitte da un'ideologia di genere radicale per placare gli attivisti” e che “molte condizioni di salute mentale e fisica sono incompatibili con il servizio attivo”. L'ordine afferma che “l'adozione di un'identità di genere incompatibile con il sesso di un individuo entra in conflitto con l'impegno di un soldato verso uno stile di vita onorevole, veritiero e disciplinato, anche nella propria vita personale”.
“L'affermazione di un uomo di essere una donna e la sua richiesta che gli altri onorino questa falsità non sono coerenti con l'umiltà e l'altruismo richiesti a un membro del servizio attivo”, ha aggiunto il presidente Usa.
Questo e gli altri ordini sono stati firmati nel giorno in cui si è tenuta una cerimonia di benvenuto al Pentagono per il nuovo segretario alla Difesa, Pete Hegseth, confermato la scorsa settimana nonostante le preoccupazioni per la sua inesperienza e i presunti precedenti di alcolismo e violenza domestica.
Trump: “Delirio transgender”
Durante l'amministrazione del suo predecessore Joe Biden, è stato consentito di prestare servizio nell'esercito alle persone transgender. Durante la campagna presidenziale, il candidato repubblicano aveva promesso di limitare i diritti dei trans negli Stati Uniti, avvertendo in particolare che avrebbe posto fine “dal primo giorno e con un semplice colpo di penna” a ciò che aveva definito il “delirio transgender”.
Si stima che il numero di persone transgender nell'esercito statunitense sia di circa 15.000 su circa due milioni di militari in servizio.
Truppe trans: le posizioni della Casa Bianca
Negli ultimi anni, gli americani transgender hanno dovuto affrontare un'altalena di politiche mutevoli sul servizio militare, con le amministrazioni democratiche che hanno cercato di consentire loro di prestare servizio apertamente, mentre Trump ha ripetutamente cercato di tenerli fuori dai ranghi.
L'esercito statunitense ha revocato il divieto di servizio delle truppe transgender nelle forze armate nel 2016, durante il secondo mandato presidenziale del democratico Barack Obama. In base a tale politica, alle truppe trans già in servizio era consentito dichiararsi apertamente e le reclute transgender avrebbero dovuto iniziare a essere accettate entro il 1 luglio 2017.
Ma la prima amministrazione Trump ha posticipato quella data al 2018 prima di decidere di invertire completamente la rotta, scatenando le critiche dei gruppi per i diritti umani.
Il successore democratico di Trump, Joe Biden, si è mosso per revocare le restrizioni pochi giorni dopo il suo insediamento nel 2021, affermando che tutti gli americani qualificati per servire dovrebbero essere in grado di farlo.
Sebbene il numero di truppe transgender nell'esercito statunitense sia piuttosto esiguo, con stime di circa 15.000 su oltre due milioni di militari, il loro licenziamento finirà per ridurre le forze statunitensi attive in un momento in cui il Paese sta già affrontando difficoltà nel reclutamento.