Sabato 24 Agosto 2024

Trump torna a infiammare i toni: "Con lei sarà guerra mondiale. I clandestini? Li deportiamo"

Le bordate del candidato repubblicano contro la rivale alla presidenziali: l’attacco del 7 ottobre è colpa sua "Doveva fare prima quello che promette adesso, se vince porterà il Paese al collasso economico".

Trump torna a infiammare i toni: "Con lei sarà guerra mondiale. I clandestini? Li deportiamo"

Le bordate del candidato repubblicano contro la rivale alla presidenziali: l’attacco del 7 ottobre è colpa sua "Doveva fare prima quello che promette adesso, se vince porterà il Paese al collasso economico".

di Marta

Ottaviani

La diplomazia, si sa, non è il suo forte. Così, quando a luglio, dopo l’attentato che lo ha visto protagonista, aveva iniziato a usare toni più moderati, in molti erano pronti a scommettere che sarebbe durata poco. Il candidato repubblicano, Donald Trump, non solo non ha smentito le attese, ma con le sue uscite contro la candidata democratica, Kamala Harris, sta battendo ogni record, tanto che adesso anche alcuni membri del suo staff iniziano a essere preoccupati per il fatto che gli attacchi a ruota libera, ormai a cadenza quasi quotidiana, possano rivelarsi addirittura un vantaggio per l’attuale vicepresidente degli Stati Uniti. Del resto, come ha detto Trump stesso qualche giorno fa durante una conferenza stampa nel suo resort a Bedminster, lui "ha diritto agli attacchi personali". E allora giù di carichi da novanta. Attacchi fondati spesso su polemiche così sterili da strappare anche un sorriso, non fosse che l’elettorato più conservatore del tycoon è pronto a votarlo in qualsiasi caso. Il suo mezzo preferito è Truth, ossia Verità, il social che Trump stesso ha fondato quando è stato cacciato da Twitter, salvo poi essere riammesso dal suo amico e finanziatore, Elon Musk. Lì Trump è scatenato. "Doveva fare prima quello che promette adesso", dice commentando in tempo reale l’intervento di Harris a Chicago.

L’ultima sparata, in ordine temporale, è quella in cui accusa la candidata democratica di voler scatenare un conflitto su larga scala. "Harris ci porterà alla terza guerra mondiale nucleare" ha scritto l’ex presidente, aggiungendo che la candidata democratica, sebbene abbia un marito ebreo, in realtà "odia Israele". "Non si è nemmeno presentata al Congresso per la sessione del premier Netanyahu", ha continuato Trump, che poi ha sganciato l’ennesima bomba. Secondo il tycoon, è stata lei a causare l’attacco del 7 ottobre.

Accuse alle quali Trump abbina i risultati che ritiene di aver conseguito durante la sua presidenza, opportunamente enfatizzati. "Ho giocato duro con l’Iran, distrutto l’Isis, mantenuto la pace in Medio Oriente e tenuto gli Stati Uniti fuori dalle guerre". Se invece Harris dovesse vincere le elezioni presidenziali di novembre, lo scenario può solo essere catastrofico, anche dal punto di vista economico. Trump ha più volte definito la concorrente "una comunista", termine che negli Usa non è certo un complimento, criticandola per le sue idee, definite "di sinistra radicale". "Se Harris vince – ha tuonato Trump – le vostre finanze e il vostro Paese non si riprenderanno più. Biden e lei hanno totalmente fallito e causato una catastrofe per l’America. Una presidenza affidata ad Harris sarebbe un incubo".

Ci sono poi le accuse infondate secondo le quali Harris avrebbe utilizzato l’intelligenza artificiale per gonfiare la dimensione della folla durante i suoi comizi. Lo scorso 7 agosto, sempre su Truth, Trump ha scritto: "Qualcuno ha notato che Kamala ha imbrogliato all’aeroporto?". Il problema è che, in quell’occasione, le insinuazioni gli si sono rivoltate contro. Il sito di notizie MLive ha seguito dal vivo il comizio ‘certificando’ che all’incontro c’erano veramente 15mila persone. Infine, ci sono le uscite non proprio da gentiluomo. A proposito del primo confronto diretto, inizialmente previsto per l’inizio di settembre e poi spostato al 10, Trump ha dichiarato: "Sta scappando spaventata e sta cercando di tirarsi indietro" aggiungendo subito dopo "non ha la capacità mentale per fare un vero dibattito contro di me".

Tra i temi più caldi della campagna elettorale c’è l’immigrazione. L’ex presidente, in un’intervista a Nbc News durante la visita di giovedì al confine tra Stati Uniti e Messico in Arizona ha dichiarato che la sua seconda presidenza lavorerà per deportare i clandestini presenti sul suolo americano, a partire dai criminali. "Non abbiamo scelta, indipendentemente dai costi, non abbiamo scelta. Dovremo deportare", ha concluso.