New York, 9 settembre 2020 - Il presidente americano Donald Trump è stato candidato al Premio Nobel per la pace 2021 dal deputato del Parlamento norvegese Christian Tybring-Gjedde, che ne ha lodato la mediazione per la pace tra Israele e gli Emirati Arabi Uniti. Lo ha annunciato lo stesso Tybring-Gjedde, nel corso di una intervista esclusiva a Fox News, "per i suoi meriti penso che abbia fatto molto più di più degli altri candidati al Premio Nobel per cercare di ottenere la pace tra le nazioni''. Nella lettera inviata al Comitato per il Nobel, Tybring-Gjedde, che è anche presidente della delegazione norvegese all'Assemblea parlamentare della Nato, ha sostenuto che l'amministrazione Trump abbia svolto un ruolo chiave nello stabilire le relazioni tra Israele e gli Emirati Arabi Uniti: "Poiché si prevede che altri paesi del Medio Oriente seguiranno le orme degli Emirati Arabi Uniti - si legge -, questo accordo potrebbe essere un punto di svolta che trasformerà il Medio Oriente in una regione di cooperazione e prosperità", ha scritto.
Il deputato norvegese ha anche citato il ruolo chiave del presidente americano nel "facilitare i contatti tra le parti in conflitto e nel creare nuove dinamiche in altri conflitti in corso da tempo, come la disputa sul confine del Kashmir tra India e Pakistan e il conflitto tra Corea del Nord e Corea del Sud''. Tybring-Gjedde, inoltre, ha elogiato Trump per aver ritirato un gran numero di truppe dal Medioriente. ''Nei fatti, Trump ha interrotto una costante in corso da 39 anni, durante i quali i presidenti americani avevano iniziato una guerra o portato gli Stati Uniti in un conflitto armato internazionale. L'ultimo presidente a evitarlo è stato il vincitore del Premio per la pace Jimmy Carter'', ha scritto. Tybring-Gjedde aveva già candidato Trump al Nobel per la pace nel 2018, dopo il vertice di Singapore tra il presidente degli Stati Uniti e Kim Jong Un.
"Ho voluto minimizzare il Covid"
Donald Trump miniizzò sulla pericolosità del Coronavirus. Dal nuovo libro del reporter del Watergate Bob Woodward arrivano intanto nuove spine per il presidente in carica degli Usa. Trump, proprio nel giorno in cui annuncia la riduzione delle truppe in Iraq e gongola per la candidatura al premio Nobel per la pace, viene messo in grave imbarazzo da 'Ragè (Rabbia)', il nuovo libro (in uscita il 15 settembre) del giornalista Woodward a cui aveva concesso per l'occasione 18 ampie interviste (registrate) tra dicembre e luglio. Il presidente, secondo le anticipazioni, ha confidato al giornalista che sapeva da tempo della pericolosità mortale del virus. "Ho sempre voluto minimizzarlo per non creare panico", ha ammesso. Dichiarazioni che contrastano con i frequenti commenti del tycoon e che hanno suscitato l'indignazione dei dem e del loro candidato alla Casa Bianca.
Il presidente "ha mentito agli americani sui pericoli del virus, la sua negligenza è costata vite e ha causato la recessione economica", lo ha attaccato Joe Biden intervenendo in un comizio in Michigan "Non ha fatto il suo lavoro, di proposito", ha denunciato. La portavoce della Casa Bianca ha negato che Trump abbia minimizzato il virus e fuorviato l'opinione pubblica, assicurando che voleva solo esprimere calma. Ma Woodward riporta anche le dure parole del famoso immunologo Anthony Fauci, il membro più autorevole della task force della Casa Bianca contro la pandemia: "La durata dell'attenzione di Trump è un numero negativo" e la sua leadership è "senza timone", "il suo unico scopo è essere rieletto".