Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Trump, nuovo schiaffo, la Corte d'Appello boccia il ricorso sul bando ai migranti

Continua il braccio di ferro tra giudici e amministrazione Usa, continuano le proteste. Trump sente Gentiloni e su Putin dice: "Un assassino? Crede che il nostro Paese sia innocente?"

Ancora proteste contro Donald Trump (Ansa)

Ancora proteste contro Donald Trump (Ansa)

Washington (Usa), 5 febbraio 2017 - In Usa il braccio di ferro sul bando ai migranti musulmani continua. Dopo lo stop al decreto da parte del giudice federale di Seattle James Robart, il dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti ha presentato un ricorso, al fine di ripristinare il cosiddetto 'travel ban' che Donald Trump aveva firmato il 27 gennaio e che vietava l'ingresso negli Usa ai rifugiati e ai cittadini provenienti da sette Paesi a maggioranza musulmana (Iran, Siria, Iraq, Somalia, Sudan, Yemen e Libia). 

Ma la Corte d'appello dello Stato di Washington ha respinto la richiesta di applicazione di urgenza del bando sui visti, formulata dall'amministrazione Trump dopo la sentenza di sospensione temporanea emessa dal giudice federale James Robart. Lo riporta il profilo di Bob Ferguson, ministro della Giustizia dello Stato di Washington. Per adesso, dunque, la sentenza del giudice Robart resta in vigore. Sia il giudice William Canby, Jr. sia il giudice Michelle Friedland non hanno finora motivato la decisione, ma hanno dato agli Stati di Washington e del Minnesota una scadenza per presentare ulteriori documenti a sostegno della loro opposizione al governo, ovvero la mezzanotte di oggi. La scadenza per quest'ultimo, invece, è fissata alle 3 del pomeriggio di domani.

VIDEO Schiaffo dei magistrati a Trump 

E intanto continuano le manifestazioni di protesta anti-Trump, e non solo in America ma anche ad esempio davanti all'ambasciata Usa di Londra. Qui sotto le proteste in Florida per l'arrivo del tycoon.

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ARRIVI E VISTI - Quanto ai rifugiati, il dipartimento di Stato Usa si aspetta che "arriveranno domani" visto che solitamente nei fine settimana i rifugiati non entrano nel Paese. Intanto l'Iran rilascerà i visti per la squadra americana di wrestling, revocando la precedente decisione di non concederli presa per reagire al bando emanato da Donald Trump all'ingresso in Usa di cittadini di sette paesi musulmani, tra cui la Repubblica islamica. La nuova iniziativa è stata presa "in seguito alla decisione con cui un tribunale a sospeso il #MuslimBan...", ha scritto su Twitter il ministro egli Esteri, Mohammed Javad Zarif.

TRUMP, IRA SU TWITTER - Donald Trump è davvero infuriato con Robart e ha 'sparato' una successione di tweet nel giro di tre ore: "il giudice apre il nostro Paese a potenziali terroristi e altri che non hanno a cuore i nostri interessi". Ieri Trump aveva definito "ridicola" la sentenza del "cosiddetto giudice", nominato a suo tempo da George W. Bush.

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TELEFONATA CON GENTILONI - Prima conversazione telefonica ieri sera tra il premier Paolo Gentiloni e il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Al centro della telefonata i rapporti bilaterali tra Italia e Usa. Il premier italiano ha illustrato al presidente Usa i termini dell'accordo Italia-Libia e ha ribadito l'importanza del ruolo della Nato e della collaborazione per la pace. Nella conversazione sono stati ribaditi l'impegno nella lotta al terrorismo e gli sforzi da fare per affrontare la crisi ucraina, la pace in Medio Oriente, in Siria e nel Nord Africa. Appuntamento a maggio a Taormina per il G7 sotto la presidenza di turno italiana. 

IL RAPPORTO CON PUTIN - Fox news anticipa brani dell'intervista a Trump. "Vladimir Putin è un assassino", dice Bill O'Reilly. E la risposta del presidente:  "Ve ne sono tanti di assassini... Cosa crede, che il nostro Paese sia innocente?". Un dialogo che non sarà molto gradito né a Mosca né ai repubblicani Usa: la replica di Trump all'affermazione di O'Reilly, che definisce "killer " il capo del Cremlino, da un lato sembra prenderla per vera, dall'altro, scrive su Twitter Bret Stephens editorialista del conservatore Wall Street Journal, Trump "calunnia il proprio Paese come mai ha fatto alcun presidente". In un altro passaggio dell'intervista Trump, assicura che il suo rispetto per il presidente russo Vladimir Putin non influenzerà la sua politica estera. "Rispetto molte persone ma questo non significa che andrò d'accordo con lui. È un leader del suo Paese. Io dico che è meglio andare d'accordo con la Russia che non andarci d'accordo".

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