Washington, 18 marzo 2023 - E Melania? Potrebbe aiutare il marito Donald Trump a uscire dalle secche dell'affare Stormy Daniels, la pornostar che con le sue rivelazioni potrebbe costare cara al tycoon, lanciato nella corsa alle presidenziali Usa 2024? "Mi vogliono arrestare martedì, mobilitiamoci", il messaggio postato oggi sul social Truth dall'ex inquilino della Casa Bianca. Che del resto ha già chiarito: andrò avanti, comunque. Mentre Elon Musk prevede: se lo incriminano, stravince.
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"Melania in difesa? Non funziona"
Stephanie Winston Wolkoff, consigliera dell'ex first lady licenziata in tronco nel 2018, pensa piuttosto che Melania sia un problema. E lo scrive a chiare lettere (lo stile già sperimentato nel libro di memorie e veleni, "Melania e me, l'ascesa e la caduta della mia amicizia con la first lady"). E infatti il 14 marzo ha twittato: la difesa non funziona, perché Melania sapeva. Sapeva insomma della presunta relazione del marito con l'attrice e regista a luci rosse. Un legame che sarebbe nato nel luglio 2006, galeotto un esclusivo torneo di golf a Lake Tahoe. Le cronache abbondano di particolari fin troppo realistici. Lui che la invita a cena nella camera d'albergo e poi... Trump ne esce comunque malissimo, anche per la scarsa considerazione dimostrata dalla professionista verso quelli che erano stati definiti "due soli minuti di sesso". Ma soprattutto: a casa lo aspettavano Melania e il figlioletto Barron, che aveva appena pochi mesi. Lo scandalo scoppiò dieci anni dopo in piena campagna elettorale, nel 2016. Il silenzio, è l'accusa, venne pagato a peso d'oro. E insomma quel 'sapeva' basta a mandare in crisi la ricostruzione del legale di Trump, Joe Tacopina. Che invece aveva spiegato ai media: erano soldi personali per evitare che uscissero falsità comunque imbarazzanti.
‘Melania Defense’ in Stormy Daniels Hush-Money case WON’T WORK. Why not? Melania Trump knew…@MELANIATRUMP @MichaelCohen212 https://t.co/Wz2Ult14pe
— Stephanie Winston Wolkoff (@SWinstonWolkoff) March 14, 2023
Melania e il contratto prematrimoniale
I biografi di Donald si dimostrano convinti che Trump decise di pagare Stormy Daniels più per paura di Melania che delle elezioni. Queste parole non possono che richiamare quel che lo stesso tycoon ha scritto nelle sue autobiografie. Il pensiero corre al contratto prematrimoniale e alle penali che scatterebbero in caso di torto. Insomma, Trump temeva sicuramente le ire di Melania. Ma anche quelle dei suoi avvocati. Come ha scritto: ti amo tantissimo ma firma qui. Per la cronaca: le ultime foto della coppia ritratta insieme, sorridente, risalgono al giorno della discesa in campo del tycoon per le presidenziali 2024. Poi è arrivato il matrimonio di Tiffany, la figlia che Trump ha avuto da Marla Maple. Era novembre.
L'ultimo guaio dei Trump
Chissà se per lo stesso motivo l'ex first lady - che per la stampa di tutto il mondo avrebbe dovuto divorziare subito dopo la sconfitta - in tutti questi anni è rimasta sempre al suo posto. Anzi, è di pochi giorni fa una notizia che chiama in causa anche lei, almeno stando alle accuse dei democratici e alle notizie apparse sui media. Donald Trump e la sua famiglia non avrebbero mai segnalato alle autorità competenti doni per un valore di quasi 300.000 dollari ricevuti da governi stranieri tra il 2017 e il 2020, incluso un "dipinto a grandezza naturale" dell’ex presidente che potrebbe trovarsi ora nel suo resort di Mar-a-Lago resort. È quanto emerge da un rapporto dei democratici della commissione di sorveglianza della Camera, come riferiscono i media Usa. In base alla legge, i funzionari pubblici devono sottomettere al dipartimento di Stato una lista dei regali ricevuti da governi stranieri quando superano i 415 dollari, una misura contro eventuali influenze estere sulle loro azioni. Nel caso di Trump, della moglie Melania, della figlia Ivanka e di suo marito Jared Kushner, mancano all’appello oltre 100 doni di leader stranieri, tra cui il presidente cinese Xi Jinping.