Domenica 22 Dicembre 2024
REDAZIONE ESTERI

“Hitler? Ha fatto anche cose buone”. Trump e il fascino per i despoti, l’allarme degli ex consiglieri

Putin e Kim Jong-un due “ragazzi a posto”, Jinping “brillante”. Gli epiteti riservati dal tycoon ai grandi autocrati, raccolti in un libro di Jim Sciutto. Ex funzionario della Casa Bianca: “Se rieletto cercherà di uscire dalla Nato”

Donald Trump è candidato alle presidenziali Usa 2024 (Afp)

Washington, 11 marzo 2024 –  Orban "fantastico”, Kim Jong-un  Putin due “ragazzi a posto”, Xi Jinping “brillante” e perfino Hitler “ha fatto cose buone”. Tutta l’ammirazione di Donald Trump per gli autocrati contemporanei e della storia emerge nell’ultimo libro di Jim Sciutto, analista e e anchorman della Cnn. “The Return of Great Powers” (“Il Ritorno dei Grandi Poteri”), raccoglie alcune rivelazioni degli ex consiglieri del tycoon. 

Secondo la teoria sposata dal giornalista americano, Trump invidia i despoti, per questo ne subisce la fascinazione. "Vede se stesso come ragazzone – spiega John Bolton, consigliere alla sicurezza sotto la presidenza Trump  – e vuole avere a che fare con altri ragazzoni. I ragazzoni come Erdogan in Turchia mettono la gente in prigione e non devono chiedere il permesso. E questo un po’ gli piace”. Gli piace mostrarsi come “un duro”. 

Gli apprezzamenti più inquietanti sono quelli riservati a Hitler. “Ha fatto anche cose buone”,  avrebbe detto il candidato repubblicano alla presidenza Usa, ricorda John Kelly, che è stato capo dello staff di Trump. Nel senso che “ha ricostruito l’economia”. Un po’ come chi in Italia assolve in parte Mussolini perché “ha bonificato le paludi”, e “quando c’era lui si poteva stare con la porta di casa aperta”. 

“E’ difficile credere che Trump si sia perso l’Olocausto o i 400mila soldati americani uccisi nella seconda Guerra mondiale”,  confessa Kelly . Per l’ex collaboratore, l’ammirazione per Hitler di Trump andrebbe oltre il giudizio del suo operato economico. “Penso che c’entri più che altro questa cosa del duro”.

Vladimir Putin

Veniamo all’attualità. A proposito di Vladimir Putin, Bolton cita un commento di Trump durante il vertice NATO del 2018. In quell’occasione Trump ha affermato che l’incontro con Putin “potrebbe essere il più facile di tutti. Chi l’avrebbe mai detto”. Secondo quanto avrebbe raccontato a Sciutto Kelly, per l’ex presidente Vladimir Putin ha agito come ha agito perché messo all’angolo. “Per Trump era come se lo stessimo pungolando. Ha detto ‘se non avessimo la NATO, allora Putin non farebbe queste cose”.

Kim Jong-un e i rischi per la Nato

Durante questa campagna elettorale Trump ha espresso apprezzamenti anche per il dittatore coreano Kim Jong-un: “Gestisce 1,4 miliardi di persone con il pugno di ferro: intelligente, brillante, perfetto. Non c’è nessuno a Hollywood come questo ragazzo”. Sciutto ricorda anche come lo scorso venerdì Trump abbia ospitato Victor Orban, presidente dell’Ungheria nella sua residenza di Mar a Lago, riempiendolo di elogi. “Non c’è nessuno che sia migliore, più intelligente di lui – ha detto Trump – è un leader fantastico. In Europa e nel mondo lo rispettano”.

Molti fra coloro che hanno lavorato con Trump sostengono che nel caso di un secondo mandato, la politica estera di The Donald cambierebbe. “La NATO sarebbe davvero in pericolo – dice Bolton – Penso che cercherebbe di uscire". Il sostegno all’Ucraina rischia di cessare. Del resto – racconta Kelly – da sempre Trump “non vede alcuna ragione di essere nella Nato”. 

La replica del portavoce di Trump 

Prima di pubblicare Sciutto spiega di aver chiesto un commento a Steven Cheun. Il portavoce della campagna elettorale di Trump non avrebbe risposto nel merito ma screditato le fonti del giornalista: “John Kelly e John Bolton soffrono di un grave caso di sindrome da disturbo di Trump. Hanno bisogno di un aiuto professionale”.