Washington, 25 giugno 2024 – Se Donald Trump vincesse le elezioni del prossimo novembre, i rapporti con l’Ucraina – e quindi l’andamento del conflitto con la Russia – potrebbero cambiare radicalmente. È quanto emerge dal piano che sarebbe stato presentato all’ex presidente e candidato repubblicano da due suoi consiglieri ai tempi della Casa Bianca: l’ex tenente generale Keith Kellogg e Fred Fleitz.
Il supporto a Kiev non verrebbe meno, ma diventerebbe condizionato. Gli Stati Uniti fornirebbero armi solamente se Zelensky si dimostrasse attivamente disponibile ad aprire colloqui con la Russia. Al contempo – secondo quanto dichiarato da Kellogg in un’intervista – Washington avvertirebbe Mosca che qualsiasi rifiuto a negoziare si tradurrebbe in un maggiore sostegno all’Ucraina.
Il cessate il fuoco sarebbe basato sulla posizione delle truppe ucraine e russe al momento dell’inizio dei colloqui. Un piano che quindi potrebbe trovare porte aperte al Cremlino: il portavoce Dmitry Peskov ha commentato proprio sottolineando che un’eventuale ‘via d’uscita’ dal conflitto dovrà tenere in considerazione “la realtà sul campo”.
Trump avrebbe dato il suo parere positivo al piano: “Non dico sia stato d’accordo su ogni parola, ma siamo stati contenti di ricevere il feedback che abbiamo avuto”, ha dichiarato Fleitz. Eppure, è arrivata la frenata di Steven Cheung, direttore delle comunicazioni della campagna dell’ex presidente, che ha sottolineato che vadano considerate ‘ufficiali’ solo le dichiarazioni di coloro che fanno formalmente parte della squadra di Trump.
In svariate occasioni durante la campagna elettorale, l’ex presidente ha affermato più volte che se rieletto lavorerebbe duramente per assicurare la fine del conflitto in Ucraina, anche minacciando Kiev di tagliare i fondi che Biden assicura da ormai due anni.