Domenica 30 Marzo 2025
REDAZIONE ESTERI

Trump: “Groenlandia deve essere nostra”. Stravolta la visita di Vance. E in Danimarca c’è già chi parla di guerra ibrida

Il tycoon intensifica le sue rivendicazioni, ma continua a non dire come intende annettere l’isola artica. Venerdì arrivano in Groenlandia il vicepresidente e la moglie Usha: salta la corsa con le slitte trainati dai cani, la coppia andrà in ricognizione alla base di Pituffik

Trump: “Groenlandia deve essere nostra”. Stravolta la visita di Vance. E in Danimarca c’è già chi parla di guerra ibrida

Roma, 26 marzo 2025 - “Dobbiamo avere la Groenlandia. Odio dirlo in questo modo, ma deve essere nostra”. Si fa sempre più insistente la rivendicazione di Donald Trump sull’isola danese. L’ultimo affondo è di oggi, a 48 ore dalla controversa visita del vicepresidente Usa JD Vance. "Abbiamo bisogno della Groenlandia per la sicurezza internazionale, sia difensiva, sia offensiva. Ne abbiamo bisogno”, dice Trump al podcaster Vince Coglianese. Dichiarazioni per nulla inedite nel senso, ma un ribadire che diventa sempre più sostanziale. E, soprattutto, mentre il presidente Usa non manca di esprimere al mondo le sue mire, aggiungendo ogni volta un dettaglio in più sul perché vuole la Groenlandia, continua a non spiegare come intende annetterla agli Stati Uniti. Referendum? Trattativa diplomatica con la Danimarca? Azione militare? Al momento, nessun accenno. Siamo fermi alla promessa di annessione “in un modo o in un altro”.

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Membri dell'IA Party (Inuit Ataqatigiit) sventolano bandiere della Groenlandia dopo la vittoria a sopresa nelle ultime elezioni (Ansa)
Membri dell'IA Party (Inuit Ataqatigiit) sventolano bandiere della Groenlandia dopo la vittoria a sopresa nelle ultime elezioni (Ansa)

La visita di Vance

Venerdì, intanto, in Groenlandia arriveranno JD Vance e sua moglie. La coppia ha modificato l'itinerario della visita, un cambio di programma che – secondo fonti americane – sarebbe stato deciso per evitare tensioni. La tempistica del viaggio aveva sollevato timori sul fronte diplomatico, lo staff di Vance ha preferito dribblare eventuali incontri con residenti contrari alla proposta di Trump di annettere l’isola agli Stati Uniti. Usha Vance non parteciperà quindi a una corsa di slitte trainate da cani, evento che sarà sostituito da una visita congiunta di moglie e marito alla base della U.S. Space Force a Pituffik, nel nord-ovest della Groenlandia.

In un primo momento sull’isola artica doveva andare in visita “culturale” solo una delegazione americana con la second lady. Ma, a seguito delle proteste dei vertici politici di Groenlandia e Danimarca, Trump ha deciso un upgrade della spedizione, inserendo anche Vance nella pattuglia. Niente corsa di slitte di cani, ma una vera e propria ricognizione del numero due di Washington delle basi militari americane sopra il circolo artico. 

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Le reazioni in Danimarca

Per gli osservatori politici di Copenhagen la mossa di aggiungere Vance all’ultimo minuto non può che significare una parola dannatamente celebre negli ultimi anni: escalation. "Hanno deciso di rilanciare, con una massiccia escalation, questa provocatoria dimostrazione di forza, inviando Vance, che è molte volte più significativo della signora Vance o Mike Waltz", afferma il commentatore Trier Mogensen, spiegando che "in Danimarca, si comincia a considerare la cosa come una sorta di guerra ibrida", con un esplicito riferimento alle politiche adottate da Mosca prima dell'annessione della Crimea nel 2014.

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C'è anche però una frangia dell’opinione pubblica che considera il cambio di programma, ovvero l'aver ridotto la missione alla sola visita della base militare, un gesto meno provocatorio: "Se la visita a Nuuk è stata cancellata, l'amministrazione Trump forse eviterà di imporsi alla Groenlandia civile, concentrandosi solo sull'aspetto di sicurezza", afferma Ulrik Pram Gad, ricercato di un think tank danese, citato dal New York Times. E questa è anche la posizione ufficiale del governo danese: "Penso sia molto positivo che gli americani abbiano annullato la loro visita tra la popolazione della Groenlandia. Visiteranno solo la loro base, Pituffik, e non abbiamo nulla in contrario", ha detto in un'intervista televisiva il ministro degli Esteri danese, Lars Lokke Rasmussen.