Giovedì 6 Marzo 2025
MARTA OTTAVIANI
Esteri

Trump, fake news e attacco alle istituzioni. “Democrazia americana in pericolo”

La politologa Farinelli: su Panama e Groenlandia The Donald fa sul serio, ma i dazi lo danneggeranno

Trump, fake news e attacco alle istituzioni. “Democrazia americana in pericolo”

Roma, 5 marzo 2025 – Un presidente con forti tendenze autoritarie, che mal tollera la democrazia e che rappresenta un rischio per il suo Paese e per l’ordine internazionale. Arianna Farinelli, docente di Scienze Politiche alla City University of New York e autrice del libro Storia di una brava ragazza (Einaudi), spiega perché il discorso al Congresso di Donald Trump è particolarmente preoccupante.

Professoressa Farinelli, che idea si è fatta delle parole di Trump?

“La stessa di queste prime sei settimane di presidenza: la democrazia americana sta scivolando verso l’autoritarismo. E non lo dico a cuor leggero”.

BRITAIN-TRUMP/COURT
Donald Trump mostra la firka su un ordine esecutivo nello Studio ovale della Casa Bianca (Reuters)

Direi che è stata chiara. Può citare alcuni esempi a sostegno della sua tesi?

"Nelle ultime settimane c’è stato un vero e proprio attacco alle istituzioni democratiche americane. Basti pensare alla fine dell’indipendenza delle agenzie federali, perché Musk ha preteso e ottenuto dati personali, per esempio dall’Agenzia delle Entrate o da quella che regola le pensioni. Si tratta di una violazione della privacy senza precedenti. C’è poi lo smantellamento di alcune agenzie importanti, come quella per la protezione e la tutela dalle frodi, e i licenziamenti scriteriati fatti dal Doge di Musk. Per il momento sono 200mila, ma arriveranno a 3 milioni".

Molti analisti hanno affermato che, durante il discorso, Trump ha anche diffuso notizie false, è d’accordo?

"Certamente. Ha detto che durante la presidenza Biden sono entrati illegalmente 21 milioni di migranti, cosa falsa. Ed è anche falso che Elon Musk abbia scoperto frodi per miliardi di dollari: non hanno fornito alcuna evidenza di questo. In ultimo, ha detto che l’aumento delle tariffe produrrà entrate per 4 trilioni di dollari".

Ecco, la guerra dei dazi. Ma non rischia di ripercuotersi sul popolo americano?

"Chiunque abbia studiato mezza pagina di economia sa che i dazi imposti da un Paese hanno le prime ricadute proprio su quest’ultimo. Ci sono persone senza disponibilità che acquistano merci provenienti dalla Cina, Vietnam, Bangladesh, e che i corrispettivi americani non se li possono permettere. Senza contare l’aumento dell’inflazione”.

Un altro passaggio importante è stato quello su Panama e Groenlandia. Trump fa sul serio o bluffa?

"Io credo che faccia sul serio. Due giorni fa, il fondo BlackRock, che movimenta asset per 11 trilioni di dollari, ha comprato i due porti su cui sbocca il Canale di Panama, che prima appartenevano a Hong Kong. C’è da pensare che useranno questa proprietà per fare pressione sui panamensi".

Chi deve avere più paura, l’Europa o la Cina?

"L’Europa, sicuramente. È un’unione di Stati democratici, Trump ha la fascinazione per gli autocrati. In un certo senso è un autocrate in fieri. Ed è il motivo per cui è affascinato da Putin. La volontà di isolare Pechino o di aiutare le aziende americane non c’entra nulla. Non ragiona come uno statista, ma per affinità elettive”. Professoressa, ci dà almeno una buona notizia?

"La Corte Suprema, che pure è controllata dai repubblicani, ha dato ragione a un magistrato che aveva fatto ricorso contro Trump. Mi ha sorpresa molto”.