Roma, 7 luglio 2021 - Donald Trump passa al contrattacco e porta in tribunale Facebook, Google e Twitter. L'ex presidente americano ha annunciato oggi che farà causa ai tre giganti del web dopo essere stato bandito dalle loro piattaforme in seguito ai suoi post in cui evocava brogli elettorali e incitava i suoi fan che hanno attaccato Capitol Hill lo scorso 6 gennaio. Si tratta - ha spiegato Trump durante una conferenza al National Golf Club Bedminster in New Jersey - di una class action contro le tre società e i loro amministratori delegati, Mark Zuckerberg Ceo di Facebook, Sundar Pichai Ceo di Google e Jack Dorsey Ceo di Twitter, accusati di "silenziare le voci conservatrici".
L'azione legale sarà presentata alla corte federale in Florida a cui sarà chiesto di "bloccare immediatamente la vergognosa e illegale censura da parte delle piattaforme social", ha detto Trump. La causa sosterrà che le tre Big Tech hanno violato i diritti dei primi emendamenti della Costituzione che garantiscono le libertà di espressione dell'ex presidente. "Costringeremo le grandi compagnie hi-tech - ha aggiunto - a rispondere delle loro azioni. Hanno censurato e messo nella lista nera le persone per motivi politici. Se lo hanno fatto con me, possono farlo con chiunque".
Trump chiede un provvedimento ingiuntivo immediato per consentire il pronto ripristino dei suoi account sui social media. Ha poi aggiunto che chiederà alla corte di imporre "danni punitivi" ai tre colossi del web. Durante la conferenza di oggi, organizzata assieme all'America First Policy Institute, è stato aggiunto che c'è l'intenzione di aprire una serie di battaglie legali non solo contro le società tecnologiche, ma anche contro i grandi media e contro esponenti del governo.