Washington, 7 gennaio 2025 – "Dal 20 gennaio cambieremo l’economia americana molto velocemente”. Lo promette Donald Trump oggi dalla sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida. “Abbiamo un'inflazione a un livello che non abbiamo mai avuto prima. Nei prossimi quattro anni gli Stati Uniti decolleranno come una navicella spaziale". Come farà Trump a raggiungere l’ambizioso obiettivo? Per esempio cancellando “immediatamente” la decisione di Joe Biden di mettere al bando le trivellazioni offshore. "Noi trivelleremo e lo faremo in molti posti e i prezzi dell'energia andranno giù fino a un livello molto basso".
L’obiettivo Groenlandia
Nell’elenco di annunci fatti in conferenza stampa dal neo presidente Usa, che si insedierà appunto il 20 gennaio, prevalgono dichiarazioni d’intenti ultra sovranisti, per non dire espansionisti. “Cambieremo il nome del golfo del Messico – si entusiasma Trump –. Lo chiameremo golfo d'America, che bel nome!”. E ancora il tycoon insiste con l’idea di riprendersi il canale di Panama. “Siamo in trattative con loro”, ha dichiarato il presidente. Ma la prima crociata è “l’annessione” della Groenlandia, terra di grandi giacimenti, attualmente territorio autonomo sotto la Corona danese. Questo perché l’economia Usa “ne ha bisogno”. E per affrettare le cose il presidente in pectore ha già mandato sul posto il figlio Don. “Ho sentito dire che il popolo della Groenlandia è Maga (Make America Great Again, lo slogan della sua campagna elettorale) - ha scritto il tycoon su Truth -. È un posto incredibile e la gente ne trarrà enormi benefici se e quando diventerà parte della nostra nazione”. Al giornalista che gli chiede se la sua politica contempli l’uso della forza militare, Trump non risponde che la esclude. Specifica invece di valutare tariffe contro la Danimarca.
Sarà guerra commerciale anche contro il Canada, il Paese che Trump vorrebbe come 51esimo stato degli Usa. In questo caso il presidente si dice intenzionato a usare ‘solo’ “la forza economica”.
"Meloni è volata fin qui per poche ore solo per vedermi”
L’Ue, la Nato, la guerra
In conferenza stampa Donald Trump ha speso buone parole per i leader Ue, in primis per Giorgia Meloni che è "volata fin qui per poche ore solo per vedermi”. I capi di governo europei “hanno mostrato grande rispetto per il nostro Paese”, ha detto ricordando anche l'accoglienza di Emmanuel Macron a Parigi. Parlando delle spese per la difesa degli alleati della Nato, Trump ha affermato che “tutti possono permetterselo, ma dovrebbe essere al 5% e non al 2%”. Il presidente eletto aveva già informato gli alleati della sua richiesta qualche settimana fa.
“Se Hamas non libera gli ostaggi entro il 20 gennaio, succederà l’inferno in Medio Oriente”
Trump si scalda parlando di guerra in Medio Oriente. Se gli ostaggi in mano di Hamas non saranno rilasciati prima del suo insediamento “succederà l'inferno”, promette. Sul fronte del conflitto in Ucraina parla di un possibile incontro con Putin, che lo zar vorrebbe, ma che lui non giudica “opportuno” prima del 20 gennaio. “E' una guerra che non sarebbe mai dovuta scoppiare – aggiunge criticando Biden - Vi garantisco che se fossi stato presidente, quella guerra non sarebbe mai iniziata”.