Roma, 31 gennaio 2025 - Donald Trump come un treno tira dritto e da domani, 1 febbraio, scatteranno i temuti dazi su Canada e Messico del 25% e del 10% sulla Cina. Lo ha confermato la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, che ha smentito le notizie della Reuters che parlava del primo marzo come data di partenza.
"Il presidente è intenzionato a garantire l'effettiva applicazione dei dazi, riducendo al contempo l'inflazione e i costi per il popolo americano", ha affermato Leavitt.
Non è ancora chiaro se l'iniziativa prevede che i Paesi finiti nel mirino dell'amministrazione Trump possano chiedere esenzioni specifiche per alcune esportazioni.
Messico pronto a qualsiasi scenario
Intanto in questi giorni il Messico si è preparato "a qualsiasi scenario" ed agirà "con sangue freddo", ha detto la presidente messicana Claudia Sheinbaum commentando i dazi di Trump. "Aspetteremo, come ho sempre detto, a mente fredda, siamo preparati e manteniamo il dialogo", ha affermato la leader messicana. La Sheinbaum ha comunque assicurato che il governo ha "un piano A, un piano B, un piano C" a seconda delle mosse di Washington. "E' molto importante che il Messico sappia che difenderemo sempre la dignità del nostro popolo, il rispetto della nostra sovranità e il dialogo tra pari", ha poi aggiunto.
Canada, risposta forte e immediata
Anche il Canada si ripropone di non subire l'iniziativa di Trump ed è pronto ad una risposta "forte e immediata", ha affermato il premier canadese Justin Trudeau, intervenendo ad un consiglio consultivo sui rapporti tra Usa e Canada. "Se il presidente sceglie di imporre qualsiasi dazio contro il Canada, noi siamo pronti con una risposta, una propositiva, forte ma ragionevole, risposta immediata", ha detto il premier canadese. "Non è quello che vogliamo, ma se lui andrà avanti, noi anche agiremo", ha aggiunto Trudeau che all'inizio dell'anno ha annunciato che si dimetterà.