New York, 31 maggio 2024 – Per la prima volta un ex presidente degli Stati Uniti viene condannato in un procedimento penale. Ieri il Tribunale distrettuale di New York ha giudicato Donald Trump colpevole per 34 capi di imputazione che ruotano intorno alla vicenda di ‘Stormy Daniels’, nome d’arte della pornostar che l’ex presidente pagò tramite l’allora avvocato Michael Choen perché tacesse sui rapporti sessuali avuti con lei in passato. Sintetizzando e semplificando, Trump è stato condannato per aver falsificato i pagamenti: ha nascosto – dicono i giudici – di aver utilizzato fondi elettorali, facendoli passare come spese legali.
Ma cosa succederà ora a Donald Trump, che è anche il primo candidato presidenziale a presentarsi al voto da pregiudicato? Ci saranno ripercussioni sulle elezioni di novembre? Facciamo il punto.
La pena
Negli Stati Uniti la comunicazione della pena all’imputato avviene sempre dopo la sentenza. Nel caso di Trump può variare da un massimo di 4 anni di carcere per ogni capo di imputazione (fino a un massimo di 20 anni), alla messa in prova sino a una semplice multa. Trump conoscerà l’entità della sanzione che deciderà il giudice Merchan durante l’udienza fissata per il prossimo 11 luglio. Trump, 77 anni, non ha precedenti penali ed è accusato di crimini non violenti. E’ improbabile dunque che vada in carcere. Plausibile invece l’ipotesi della libertà vigilata. Le altre possibilità sono un congedo condizionale legato al requisito di non commettere altri reati legali, la sanzione pecuniaria, il servizio in comunità e il semplice affidamento a consulenti.
Deve andare in carcere?
Per ora l’ex presidente resterà fuori dal carcere in attesa della sentenza. I pubblici ministeri non hanno chiesto a Trump di depositare alcuna cauzione.
Può fare ricorso?
L’avvocato di Trump, Todd Blanche, che finora ha guidato il team difensivo del tycoon, ha già di fatto annunciato il ricorso in appello. Ci sono 30 giorni di tempo per fare istanza e sei mesi per presentare l’appello completo. "Eravamo preparati anche ad un verdetto di colpevolezza”, ha detto Blanche. Ora Trump porterà avanti le mozioni post-processo e "se ciò non avrà successo, non appena potremo fare
appello, lo faremo". Finora Trump ha sempre fatto appello contro le sentenze sfavorevoli dei tribunali – spiega Devan Cole per CNN – “nel tentativo di ritardare il procedimento o eventualmente portare il suo caso davanti a un tribunale che potrebbe schierarsi con lui. Il caso di New York non è diverso”. In caso quasi certo di appello, la sentenza dell’11 luglio slitterà di un lasso di tempo “significativo”.
Può ancora essere eletto presidente?
Nessuna legge americana vieta a Trump di candidarsi alla presidenza degli Stati Uniti e di essere eletto anche con una condanna penale. La Costituzione mette pochi paletti alle candidature: bisogna avere 35 anni, essere cittadino negli States e risiederci almeno da 14 anni. Ma niente viene detto sulla fedina penale. E la giurisdizione dei singoli Stati federali non ha potere in merito. Su questo gli esperti di diritto Usa sono d’accordo.
Potrà votare?
Il diritto di voto di Trump dipenderà dalla pena. La Florida – dove vota Trump – “vieta ai criminali di votare fino a quando non avranno completato tutti i termini della loro pena (anche in caso di libertà vigilata) e fino a quando non avranno pagato eventuali multe e spese associate”. Ma legge di New York, dove ha sede il tribunale, dice invece che le persone condannate riacquistano il diritto di voto una volta terminato il periodo di detenzione, “anche se sono ancora soggette a libertà condizionale”, spiega la CNN. Ciò significa che “a Trump verrebbe negato il diritto di voto in Florida solo se sta scontando una pena detentiva per la condanna di Manhattan al momento delle elezioni”.
Gli altri 3 processi in stallo
Trump è imputato in altri tre processi per reati ben più gravi, come la frode fiscale e il tentativo di insurrezione per l'assalto al Congresso. La condanna di ieri non cambierà il corso degli altri procedimenti. Quello per “sovversione elettorale federale” è stato sospeso per permettere alla Corte Suprema di esaminare le sue richieste di immunità presidenziale. Il giudice che supervisiona il caso dei file riservati in Florida ha rinviato invece il processo a tempo indeterminato. E il caso di interferenza elettorale in Georgia è “in un limbo legale” (CNN). Trump con il suo team legale sta cercando screditare sul pubblico ministero che ha presentato le accuse.