Roma, 31 maggio 2024 – Donald Trump si scaglia contro tutti. Contro il tribunale e i giudici che lo hanno giudicato, ma soprattutto contro il suo avversario numero uno: il presidente Usa Joe Biden. L’ira del tycoon è incontenibile alla Trump Tower dove ha parlato oggi in conferenza stampa all’indomani della sentenza che l’ha dichiarato colpevole per 34 capi di imputazione sulla vicenda Stormy Daniels. Stormy è la pornostar che Trump pagò, tramite il suo avvocato, per tacere sui rapporti sessuali avuti in passato. “Se possono fare questo a me, possono farlo a chiunque”, ha esordito il tycoon nel suo grattacielo a New York City.
“Guardate il nostro Paese, quello che succede, milioni di persone che arrivano non solo dal Sud America ma da tutto il mondo, e arrivano dalle prigioni, dai manicomi: e abbiamo un presidente e un gruppo di fascisti che non vogliono fare nulla al riguardo”.
Il tycoon si è poi lamentato di essere stato sottoposto ad un ordine bavaglio di non commentare il processo mentre è candidato per la Casa Bianca, attaccando inoltre il giudice Juan Merchan che ha presieduto il processo. “Non c'è mai stato un giudice più in un conflitto di interessi di lui – ha attaccato ancora l'ex presidente –. Adesso sono sottoposto a un ordine bavaglio, a cui non lo è mai stato nessuno, nessun candidato presidenziale prima. Un orrendo ordine bavaglio, in base al quale ho dovuto pagare migliaia di dollari in multe e sono stato minacciato di finire in prigione. Avrei voluto testimoniare, volevo farlo ma la teoria dice che se dici qualcosa di leggermente sbagliato loro ti denunciano per falso. A me non interessava ma c'era questa cosa. Io sono il candidato favorito, e di molto, e sto portando i Repubblicani alla vittoria" ha insistito.
Trump ha puntato poi il dito contro l'amministrazione Biden. "Tutto questo è opera di Biden e dei suoi, forse più dei suoi perché non so quanto ne sappia Biden, non so quanto ne sappia di qualunque cosa; ma tuttavia è il presidente e dobbiamo usare il suo nome, e tutto questo è stato fatto a Washington e non si è mai visto niente di simile", ha proseguito. “Tutto questo è più importante di me e della mia presidenza, sto lottando per la nostra Costituzione. A nessun presidente dovrebbe capitare quella che sta capitando a me. Faremo appello contro questa truffa. Ci appelleremo su molti aspetti diversi".
Immediata la reazione di Biden: “Donald Trump sta minacciando la nostra democrazia. Prima, ha messo in dubbio il nostro sistema elettorale. Poi, ha messo in dubbio il nostro sistema giudiziario. E ora, potete fermarlo”, ha scritto su X il presidente Usa. Anche nel suo discorso di oggi a Washington ha aggiunto: “Quello che è successo ieri a New York dimostra che nessuno è al di sopra della legge. Trump è stato trovato colpevole per tuti i 34 capi d'imputazione e adesso può fare appello come tutti gli altri. Dire che un processo è truccato quando non ci piace il verdetto è pericoloso”, ha concluso Biden.