Giovedì 4 Luglio 2024

L’ira di Trump condannato: “E’ tutta opera di Biden e dei suoi. Faremo appello contro questa truffa”. La replica del presidente

Il discorso del tycoon in conferenza stampa alla Trump Tower. “Se possono fare questo a me lo possono fare a tutti”. Il capo della Casa Bianca: “Minaccia la nostra democrazia, nessuno è al di sopra della legge”

Roma, 31 maggio 2024 – Donald Trump si scaglia contro tutti. Contro il tribunale e i giudici che lo hanno giudicato, ma soprattutto contro il suo avversario numero uno: il presidente Usa Joe Biden. L’ira del tycoon è incontenibile alla Trump Tower dove ha parlato oggi in conferenza stampa all’indomani della sentenza che l’ha dichiarato colpevole per 34 capi di imputazione sulla vicenda Stormy Daniels. Stormy è la pornostar che Trump pagò, tramite il suo avvocato, per tacere sui rapporti sessuali avuti in passato. “Se possono fare questo a me, possono farlo a chiunque”, ha esordito il tycoon nel suo grattacielo a New York City. 

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L'ex presidente Usa Donald Trump (Ansa)
L'ex presidente Usa Donald Trump (Ansa)

“Guardate il nostro Paese, quello che succede, milioni di persone che arrivano non solo dal Sud America ma da tutto il mondo, e arrivano dalle prigioni, dai manicomi: e abbiamo un presidente e un gruppo di fascisti che non vogliono fare nulla al riguardo”. 

Il tycoon si è poi lamentato di essere stato sottoposto ad un ordine bavaglio di non commentare il processo mentre è candidato per la Casa Bianca, attaccando inoltre il giudice Juan Merchan che ha presieduto il processo. “Non c'è mai stato un giudice più in un conflitto di interessi di lui – ha attaccato ancora l'ex presidente –. Adesso sono sottoposto a un ordine bavaglio, a cui non lo è mai stato nessuno, nessun candidato presidenziale prima. Un orrendo ordine bavaglio, in base al quale ho dovuto pagare migliaia di dollari in multe e sono stato minacciato di finire in prigione. Avrei voluto testimoniare, volevo farlo ma la teoria dice che se dici qualcosa di leggermente sbagliato loro ti denunciano per falso. A me non interessava ma c'era questa cosa. Io sono il candidato favorito, e di molto, e sto portando i Repubblicani alla vittoria" ha insistito. 

Trump ha puntato poi il dito contro l'amministrazione Biden. "Tutto questo è opera di Biden e dei suoi, forse più dei suoi perché non so quanto ne sappia Biden, non so quanto ne sappia di qualunque cosa; ma tuttavia è il presidente e dobbiamo usare il suo nome, e tutto questo è stato fatto a Washington e non si è mai visto niente di simile", ha proseguito. “Tutto questo è più importante di me e della mia presidenza, sto lottando per la nostra Costituzione. A nessun presidente dovrebbe capitare quella che sta capitando a me. Faremo appello contro questa truffa. Ci appelleremo su molti aspetti diversi".

Immediata la reazione di Biden: “Donald Trump sta minacciando la nostra democrazia. Prima, ha messo in dubbio il nostro sistema elettorale. Poi, ha messo in dubbio il nostro sistema giudiziario. E ora, potete fermarlo”, ha scritto su X il presidente Usa. Anche nel suo discorso di oggi a Washington ha aggiunto: “Quello che è successo ieri a New York dimostra che nessuno è al di sopra della legge. Trump è stato trovato colpevole per tuti i 34 capi d'imputazione e adesso può fare appello come tutti gli altri. Dire che un processo è truccato quando non ci piace il verdetto è pericoloso”, ha concluso Biden.